Hiristina
Mi sveglio con il cuore che mi batte a mille per l'emozione provata ieri sera stando accanto a lui. -Oddio mi piace molto!- Arrossisco a questo pensiero che mi frulla nella testa da quando mi sono alzata. Ho ancora addosso il suo profumo: lo respiro a fondo per farmelo impregnare sino alle mie ossa. Sorrido, lui è bello, lo vorrei accanto a me anche adesso, ma siccome non posso, lo penso e m'immagino cosa stia facendo ora e se anche lui mi stia pensando.
Mi stupisco della mia spontaneità, sono riuscita a dargli un bacio e chiedergli di uscire nuovamente. Forse sarà lui che con il suo modo di fare mi ha incoraggiato a dire e fare quello che ho fatto, in poche ore lui è riuscito a togliermi quella maschera da timida che ho descritta nella faccia. Strano come una persona in poco tempo riesca a farti trovare il coraggio dentro di te, ammiro questa sua dote.
Forse finalmente grazie a Giuseppe riuscirò a trovare quella felicità che nella mia vita manca da troppo tempo, ma devo andarci con i piedi di piombo, perché lui ha paura di qualcosa ma non so ancora di cosa e questo mi spinge a volerlo conoscere sempre di più e abbattere il suo muro che a volte mette tra me e lui. Per cercare di calmare il mio cuore agitato, decido di aprire la finestra della mia camera.
Mi piace l'inverno perché nevica e l'aria è frizzante e fresca. Anche oggi esco fuori per prendere una boccata d'aria fresca, ecco mi sento meglio, chiudo gli occhi e mi rilasso all'istante. Sto per tornare dentro, quando all'improvviso mi cade l'occhio su un foglio che c'è per terra. Contrariata lo prendo in mano. Sbuffo, ancora quel verme, lacrime amare scendono sul mio viso, sono arrabbiata, triste e abbattuta. -Non è giusto!- Passo dalla felicità alla paura con una semplicità assoluta. In silenzio maledico quel bastardo, deficiente e malato di uomo.
Ora vuole che venga da sola, sennò mia sorella ne pagherebbe le conseguenze delle mie azioni. La mia dolce Violeta, la amo con tutto il mio cuore, senza di lei sono il vuoto, il nulla e insignificante, con lei accanto, le mie giornate sono piene e colme di gioia.
Non devo piangere, non posso farlo devo reagire lo devo a lei alla persona che mi ha accolto a braccia aperte, che nonostante le sue bugie, è riuscita a farsi volere bene. - La devo salvare! La rivoglio qui con me!-
Raccolgo le mie energie, ritorno dentro mi preparo e senza salutare i miei esco per affrontare il freddo e il gelo per raggiungere quel mostro di Matteo. Prendo l'autobus e mi dirigo da lui con il cuore che mi scoppia dal petto, mi sembra di soffocare come se fossi dentro in un ascensore e non trovassi una via d'uscita.
Matteo
Guardo l'ora e vedo che sono le dieci, -Ma a che ora viene quella stronza?- Per rompere la noia, decido di andare dal mio giocattolo preferito. Come mi avvicino a lei, la vedo tremare nei suoi occhi leggo una supplica che mi fa sorridere ancora di più. -Povera illusa! Pensa davvero che se lei fa così, io non le farò del male?-
La prendo per un braccio e inizio a baciarla anzi mi correggo la morsico fino a farla urlare di dolore. Non mi fermo, anzi continuo sempre più forte sino a che mi sento soddisfatto del lavoro che ho svolto nei suoi confronti. Per non sentirla piangere, le metto il bavaglio e la lascio lì inerme.
La voglio toccare, la voglio violentare ma devo attendere lei lo voglio fare sotto gli occhi della sua sorellina. All'improvviso, stanco di girare per la stanza, mi siedo in cucina e mi fumo una canna calmandomi all'istante. Sto per finire l'erba, quando sento il suono del campanello.
Col cuore a mille, vado subito ad aprire e ma la trovo lì davanti a me è incazzata, arrabbiata e sconvolta. Sorrido, la faccio entrare e poi le dico: <<Sei venuta sola?>> Lei fa cenno di si, si guarda intorno per vedere se trovasse sua sorella. <<Dov'è bastardo?>> Mi grida contro piangendo e pestando i piedi. <<Sss stronza, con me non funziona così chiaro?>> Le dico trascinandola dentro.
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Mia sorella Violeta
General FictionHiristina e Violeta sono due ragazze bulgare adottate dalla stessa famiglia. La prima è sempre stata con i suoi, mentre la seconda odiava avere dei genitori ed è quindi scappata via facendosi una vita sua. La loro storia s'intreccia quando anche Hir...