chapter 37

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Hiristina

Mi sveglio tardi, ma non me ne preoccupo, non devo andare a lavoro. Oggi è Santo Stefano e, come da tradizione, mi devo incontrare con i miei amici, per andare a pattinare. Poi pranzeremo insieme e ci scambieremo i regali. Quest'anno voglio invitare anche Violeta, infatti mi dirigo in camera sua per riferirglielo. Sto per bussare, ma mi blocco all'istante perché la sento parlare al telefono.

Da quanto ho compreso deve uscire e non con una persona qualsiasi ma con Gioele. Se da una parte sono felice, perché non si è fatta intimidire dalle minacce di quel verme di Matteo, ma ha seguito il suo cuore, rendendomi tra l'altro molto orgogliosa di lei, Dall'altra mi sento triste. Perché lei non è accanto a me in questa mia uscita. Avrei voluta averla vicino, in questo momento. La lascio stare, e vado in cucina dove trovo i miei vestiti ben stirati. Mamma ha un bel vestito azzurro e delle scarpe col tacco. I suoi capelli sono ben raccolti e lasciano scoperto il suo bel viso dolce e delicato. Ha un trucco leggero, che le ingrandiscono i suoi begli occhi: io l'ammiro molto, la trovo bellissima e leggiadra, come una farfalla. Papà invece ha dei bei pantaloni blu, una bella camicia nera e le scarpe nere belle lucidate. Anche lui è di una bellezza incantevole. <<Dobbiamo uscire con amici, voi che fate?>> Chiede mamma a me e a mia sorella, che nel mentre mi ha raggiunto anche lei. <<Io esco con gli amici! Andiamo a pattinare e poi a pranzare.>> Dico estasiata.

Mia sorella invece non risponde subito, sembra raccogliere le idee e poi con naturalezza dice: <<Io esco con Gioele, anche io sono fuori sia a pranzo che a cena. Divertitevi tutti quanti!>> Sorride soddisfatta all'idea di stare fuori con la persona che a lei piace. Mamma e papà ci danno un bacio sulla fronte e poi escono per raggiungere la loro compagnia.

Li vedo allontanarsi con disinvoltura, e mi ritrovo a pensare che finalmente hanno trovato un po' di serenità e pace nei loro cuori. Una volta che se ne sono andati, decido di prepararmi anche io. Visto che fa freddo e devo andare alla pista di pattinaggio, decido di mettermi pantaloni neri e pesanti, un maglioncino blu, guanti e sciarpa, anche se li odio; non posso farne a meno, mi servono, altrimenti mi congelerò. Non mi trucco, non mi va: mi sento a mio agio, dato che senza trucco mi sento la vera me stessa.

Esco, dalla stanza saluto mia sorella con un bacio, per poi andare incontro al freddo pungente dell'inverno. Non mi guardo intorno nemmeno una volta, la mia mente e il mio corpo sono in fibrillazione perché devo andare sulla pista di pattinaggio. Eccomi, sono arrivata. A salutarmi ci sono Max, Martina, Gabriele e Alessandra. Come al solito Samantha e Lucas non ci sono, loro, come da tradizione vanno dai parenti di lui, perché poi il giorno dopo partono per l'Argentina e quindi vogliono restare con loro più tempo possibile.

Mi salutano dandomi un bacio che contraccambio con felicità. <<Dai andiamo!>> Fa Max guardando la pista che è già stracolma di gente. Prendiamo i pattini e ci buttiamo nella mischia gridando di gioia. Amo l'elemento dell'acqua, perché mi sento parte di essa. Quando sono sul ghiaccio e inizio a pattinare, il mio corpo diventa leggero, si dimentica delle persone che mi circondano. Ci siamo solo noi due: io e lui, il ghiaccio. Chiudo gli occhi, metto i piedi nel gelo e inizio a scivolarci sopra, con naturalezza impressionante.

Che spettacolo, mi sembra di volare leggera come una farfalla, di toccare il cielo con un dito, di trovarmi in pace con me stessa. In quei momenti esisto solo io: mi sembra di danzare una musica fatta solo apposta per me e io, mi muovo a quel ritmo in modo delicato, come se lo sapessi fare da una vita. A frenare il mio entusiasmo, è lo scontro frontale con un ragazzo. Sto per dirgli qualcosa, ma mi blocco all'istante quando noto che è Giuseppe con Nicola. Arrossisco nel vederlo.

È bellissimo, indossa un jeans stretto e una bel maglione nero, che gli calza a pennello. Biascico qualcosa ma lui mi zittisce all'istante. Ci guardiamo dritti negli occhi e scopro che mi piace tantissimo. Ha degli occhi stupendi, che mi incantano a tal punto che non riesco a spiccicare una parola davanti a lui.

Mia sorella VioletaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora