Violeta
~Tienimi stretta a te,
Non farmi sentire mai sola.
Abbracciami, coccolami e fammi
sentire che sono solo tua, ora e per sempre.
Non dirmi parole insensate, ma
guardami dritto negli occhi e parlami
solo con i tuoi gesti.
Proteggimi da ogni pericolo,
fammi sentire protetta dal tuo calore,
perché tu sei il mio angelo.
Nei tuoi occhi intensi mi rispecchio
trovando me stessa. Vedo
un arcobaleno pieno di colori,
vedo la luce per uscire dal mio incubo
perché, accanto ho te, che sei il mio sole che
scalda le mie giornate e la mia anima.~Mentre sono pronta per uscire con Gioele, mi trovo a scrivere sul mio diario questa "poesia", non sono brava, ma, quando ho pensato a lui, mi sono uscite queste strane parole. È quello che chiedo da lui: protezione, affetto e che mi stringa forte a se senza mollarmi mai, farmi sentire che sono sua, che faccio parte del suo mondo come lui è già nel mio. Eccolo è lui, - Oddio sono agitata, calmati Violeta-.
Vado ad aprire e me lo trovo davanti più sorridente che mai, - Aiuto ma quant'è bello-. << Buongiorno, Violè, sei pronta?>> Gli rispondo di si, << Allora dai, andiamo!>> Mi dice contento. Come la prima volta mi apre lui lo sportello della macchina, <<Oh ma grazie, che galante che sei!>> Gli dico imbarazzata, lui mi guarda come se mi volesse mangiare con gli occhi ma non mi risponde.
Se l'altra volta era lui che guardava me, questa volta sono io che ammiro lui. Mi piace com'è vestito: indossa una bella camicia blu che s'intona con i suoi bellissimi occhi castano intenso, i jeans sull'azzurro e le solite scarpe; mi piace averlo accanto a me, mi da' senso di protezione, di sicurezza. << Dove andiamo di bello?>> Chiedo per spezzare l'incantesimo del silenzio, lui si gira leggermente verso di me e con fare sognante mi dice: << È una sorpresa, non ti dico nulla, a proposito ma lo sai che sei bellissima?>> Arrossisco alla sua affermazione, anche perché io non mi vedo affatto bella, ma evito di dirglielo.
Durante il viaggio parliamo di tutto, scoprendo che abbiamo tanti interessi in comune come lo sport, la pittura, il mare; ma per quanto riguarda la musica proprio no: io amo quella italiana e spagnola mentre lui la musica pop. Dopo un'ora e mezza di tragitto in macchina, finalmente arriviamo a destinazione. <<Eccoci a Rimini, qui ho passato la mia infanzia e la mia adolescenza. Oggi voglio condividere con te questo posto incantevole.>>.
Sono felice che abbia voluto portarmi nel suo luogo natìo, per me è un onore, -Cosa ho avrò fatto per meritarmelo?-. << Ti porto in un luogo che per me ha un valore importante: quando ero triste, arrabbiato, o semplicemente volevo stare solo, venivo qui; e mi passava la malinconia, oggi lo voglio condividere con la persona più importante!>> Me lo dice guardandomi dritta negli occhi, facendomi capire che si riferisce a me. Riesco solo a dirgli: <<Grazie!>>.
Il luogo dove mi porta è un ponte, ma noto subito che non è un ponte qualsiasi; mi accorgo subito che è molto antico, infatti anche Gioele me lo fa subito notare <<È stato costruito dai romani, sai Rimini era sotto il loro comando nell'antichità. Vedi è magnifico>> Mi volto a guardarlo e si, ha ragione, è uno splendore.
Rimaniamo incantati ad ammirare il fiume che scorre sotto di noi. Stiamo per un po' lì senza dirci una prola, poi insieme ci spostiamo verso il centro. Rimini mi piace molto, è romantica, poi con lui al mio fianco lo è ancora di più. Il suo bello è che si affaccia al mare, lungo una bellissima parte della riviera Adriatico.
Con lui è ancora più affascinante, mi perdo nei suoi discorsi, nelle sue descrizioni. All'improvviso sento la pancia brontolare, <<Uff ho fame!>> Dico sbuffando, lui sorride e mi dice << Bene andiamo nel centro storico, li c'è un ristorante dove fanno tutto a base di pesce ti va?>> I miei occhi si illuminano di gioia.
Una volta arrivati, rimango incantata dal locale: è accogliente e ha uno stile moderno. Il personale è affabile e cordiale; ci trovano subito un tavolo per due. Ordiniamo due spaghetti allo scoglio e una grigliata di pesce, il tutto accompagnato da un buon vino bianco della casa. << È tutto buono, grazie. Mi piace questo ristorante, e poi amo il pesce.>> Gli dico felice. << Lo so, per questo ti ho portata qui! Cucciola voglio vederti solo sorridere.>>
Lo ringrazio abbozzando un sorriso. Terminiamo il pranzo, e andiamo a fare una passeggiata al centro storico. Essendo quasi Natale, troviamo tante bancarelle; incuriosita, mi metto a guardare di tutto. Ci sono tante cose belle: pupazzi fatti a mano, bracciali e collane di vario genere.
Ad un certo punto lui si gira verso di me e mi guarda serio <<Ti va di andare a vedere il mare? Non è bello come quello della Sardegna, ma credo che apprezzerai lo spettacolo che vedrai con i tuoi occhi! Allora che ne pensi, andiamo?>>
Ancora una volta riesce a stupirmi, è una continua sorpresa questo ragazzo, accetto con gioia.
Prendiamo la macchina e ci dirigiamo al mare. Una volta arrivati, notiamo che la spiaggia è tutta per noi. Iniziamo a correre sulla sabbia a piedi nudi. Quanto amo sentire i granuli di sabbia sotto i piedi, sentire la salsedine dell'acqua che penetra sino alle mie ossa; amo il mare perché non ha mai una fine, si sa dove inizia ma non si sa dove finisce.
Stanca del troppo camminare, mi siedo. Si siede anche lui. A un certo punto prende in mano un foglio, si gira verso di me e dice: <<Lo so che la poesia non è sufficiente per dirti il bene che ti voglio, servono i fatti, ma spero che quello che ti leggerò ora, ti possa piacere:
"Mia dea,
sei la luce dei miei
occhi. Io per te voglio
essere il tuo guerriero, il
tuo protettore, per farti
tornare a sorridere.
Come il mare non ha mai
Una fine, anche il bene che nutro
per te è infinito come
questo oceano. Sei una marea
che mi sconvolge il cuore.
Sei il mio mondo e sei dentro di me
Tuo Giole."Rimango sbigottita da questa sua dichiarazione. L'impulso è di abbracciarlo forte a me, e cosi faccio. Rimaniamo così per molto tempo, sento il suo cuore battere forte per me, ne sono felice. <<Sai, tu sei il mio angelo, il mio sole. Quando ci sei tu so che non più paura di niente.>> Gli dico con gli occhi lucidi; lui mi fissa per un po' e poi mi stringe forte a sè, sento il suo calore e il suo profumo dolce e intenso.
Adesso capisco perché mi ha portato qui. In questo momento il sole sta calando, sta baciando il mare come a dirgli: ~Io vado a dormire, ma ci vediamo domani; ora c'è la luna che ti illuminerà per tutta la notte~. Mi piace questa magia, perché sono con la persona giusta; ho fatto fatica a trovarlo e ora che l'ho qui non me lo lascerò scappare. Il tempo sembra fermarsi solo per noi due, ci guardiamo e istintivamente ci scambiano un bacio.
Sento le farfalle nello stomaco, mi sembra di volare leggiadra come un uccellino; mi sembra di vedere i fuochi d'artificio. Una volta che ci stacchiamo, capiamo all'istante che ci è piaciuto, io assaporo per un attimo questo momento in silenzio assieme a lui.
Sempre senza parlare, per non rompere l'incantesimo, torniamo in macchina e riandiamo in centro. Lì compriamo le piadine tipiche di questa città. << Sono stanca, andiamo a casa?>> Lui fa cenno di si. Eccoci sulla via del ritorno. Una volta arrivata gli dico :<<Grazie per la bella giornata, sento che già mi manchi.>> Gli dico amareggiata. Lui mi dice <<Grazie a te, piccola mia, è bello stare con te; amo la tua compagnia. Se senti la mia mancanza, chiudi gli occhi ascolta il tuo cuore: quando lo senti battere forte vuol dire che anche il mio va di pari passo con il tuo. Così sentiremo di meno la mancanza.>>
Così dicendo, mi dà un bacio sulla guancia e riparte. Io entro, sono felice. Ho addosso il suo profumo, non mi spoglio nemmeno perché mi voglio impregnare del suo profumo; voglio sentire che sebbene siamo fisicamente distanti, restiamo pur sempre vicini con l'anima. Mi addormento serena, perché adesso ho ho un angelo accanto a me, che mi protegge e mi ama.
Spazio autrice: Ringrazio versusxer perché grazie al suo prologo mi è venuta la prima poesia. Grazieeee.
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Mia sorella Violeta
General FictionHiristina e Violeta sono due ragazze bulgare adottate dalla stessa famiglia. La prima è sempre stata con i suoi, mentre la seconda odiava avere dei genitori ed è quindi scappata via facendosi una vita sua. La loro storia s'intreccia quando anche Hir...