Hiristina
Rientro casa e mi dirigo direttamente in camera. Come accendo la luce, noto subito due biglietti: uno scritto da mamma e l'altro e per il viaggio in Sardegna. Meravigliata e incuriosita, apro prima lo scritto di mia madre.
Mi commuovo alle sue parole, ma mi rattristo pure perché so che non vuole niente per il suo compleanno. - E io che avevo già pensato cosa fare!- Decido di rispettare la sua scelta. Mi rattristo all'idea di non festeggiarla, ma comprendo anche il motivo della sua scelta. C'è una cosa però che posso fare per lei; almeno questo lo deve accettare sennò sto male. Prendo la penna e le scrivo un mio piccolo pensiero, da farle avere per il suo compleanno:
~Auguri!
Dolce mamma!
Sei speciale come una perla preziosa.
Profumata come una rosa candida e delicata.
Delicata come una piuma.
Auguri perché tu sei mia mamma.
Perché ti amo di bene.
Distanti ma vicini col cuore.
Semplicemente buon compleanno.~
La rileggo nuovamente e vado fiera di me stessa. Non posso festeggiarla, per almeno accetterà questo mio piccolo pensiero fatto col cuore. Il secondo è per il viaggio. Lo prendo con le mani tremanti, qui c'è il mio destino. Lo apro con ansia e titubanza. Devo partire il nove gennaio, di sera.
-Aiuto! Ho poco tempo per preparare la valigia e e salutare i miei amici!- Proprio questo pomeriggio ne parlavo con Samantha. Lei mi chiedeva quando sarei scesa giù e io le dicevo che non lo sapevo, ma che appena avrei saputo la data lei sarebbe stata la prima a saperlo.
Adesso che so la verità, devo assolutamente uscire con loro il giorno dopo. Non posso andare via senza salutarli, loro per me sono troppo importanti per me. Per il momento è meglio dormirci su, ma prima porto il mio scritto nella camera dei miei; appoggio la lettera alla porta e poi ritorno in camera mia per sdraiarmi.
Penso a mia sorella: chissà se ha visto la data della nostra partenza, se è felice oppure o no. Lei a differenza di me ama molto questa Isola, dice che le trasmette emozioni forti. A me invece non è mai piaciuta, ma per il bene nostro accetto di andarci. Forse là riuscirò a trovare me stessa. Senza neanche accorgermene, ho chiuso gli occhi addormentandomi serenamente.
*
I raggi del sole penetrano dalla mia finestra scaldandomi; mi sveglio stiracchiandomi e col volto sorridente; ho proprio dormito bene. Oggi non soltanto è una bellissima giornata perché è il compleanno di mamma, ma anche perché devo organizzare qualcosa con le mie amiche.
Visto che andiamo sempre in pizzeria, decido che le inviterò per un pigiama party, naturalmente con mia sorella. Prima di tutto bisogna avvisare Amelia dell'imminente partenza; ma come al solito non sarò io a farlo, darò il compito a Violeta di chiamarla. Mi vesto di fretta e corro in cucina per fare gli auguri a mamma.
Come arrivo in cucina la vedo che sta piangendo. All'inizio non ne comprendo il motivo, poi noto che ha in mano un foglio. Mi avvicino di più e noto con orgoglio che quello che le ho scritto l'ha commossa. <<Mamma! Tantissimi auguri di buon compleanno!>> le dico sorridente.
Lei mi cinge in un abbraccio caloroso, che io contraccambio affettuosamente. <<Grazie! Non solo per gli auguri, ma anche per la lettera! È magnifica!>> mi dice con le lacrime agli occhi. <<È il minimo che potevo fare, visto che non vuoi che organizzo qualcosa per te!>> le dico con un tono un po' triste. Mamma mi guarda dritta negli occhi, sembra che riesca a leggere i miei pensieri.
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Mia sorella Violeta
General FictionHiristina e Violeta sono due ragazze bulgare adottate dalla stessa famiglia. La prima è sempre stata con i suoi, mentre la seconda odiava avere dei genitori ed è quindi scappata via facendosi una vita sua. La loro storia s'intreccia quando anche Hir...