<<Tu! Che ci fai qui?>> Sono stupita della persona che ho di fronte a me. -Che cosa vuole? Prima mi molla per telefono, e poi si presenta sotto casa come se nulla fosse?!-
Lo scruto per bene: ha uno sguardo assassino, è rabbioso, e soprattutto è sconvolto per qualcosa. Non risponde alla mia domanda, ma mi prende per un braccio facendomi male. Stringo i denti e gli dico : <<Ma che ti prende? Francesco, mi stai facendo male! Lasciami! Sennò mi metto a gridare!>> Lui mi fissa senza mai mollare la presa poi mi dice: <<Stronza! Allora non hai capito niente! Tu e la tua amata sorellina siete in pe...>> Non fa in tempo a finire la frase, che gli arriva un messaggio sul cellulare.
Sbuffa, qualcosa deve averlo bloccato. -Chissà che cosa c'era scritto!- All'improvviso mi molla il braccio e mi dice: <<Tu e Violeta state giocando col fuoco! Non ti ha detto nulla tua sorella?>> Lo guardo perplessa, ho le lacrime agli occhi ma ho il coraggio di replicare: <<Dirmi cosa?>> Lui ride, ha una risata terrificante, che mi ghiaccia tutto il corpo :<<Non è colpa mia se lei non si fida di te! E meno male che vi dovevate dire tutto! Ora devo andare! Ma ci rivedremo presto! Occhio a come ti comporti! Ti tengo d'occhio!>> Mi sputa in faccia con tutto l'odio che ha nel corpo.
L'osservo allontanarsi da me a passo veloce. Rimango imbambolata lì per un po', poi decido di andare a fare una passeggiata notturna per riordinare le idee. Non dico nulla ai miei e Violeta, agisco d'impulso; inizio a camminare senza una meta precisa. Ignoro le chiamate, anzi spengo il telefono, non voglio essere disturbata. Sono stufa, anzi arrabbiata.
-Cosa mi nasconde Violeta? Perché non vuole confidarsi con me?- Ritorno con la mente a qualche giorno fa: io e lei in macchina, che ci facciamo una promessa: quella di essere unite, e dirci tutto, sia le cose belle che quelle brutte, soprattutto quelle cattive. - Ma tu no! Ancora una volta hai deciso di chiuderti in te stessa! Perché? Perché mi fai questo?- Ho un dolore intenso alla testa, mi sta scoppiando. So che la dovrò affrontare, che dobbiamo parlare, ma non stasera, perché so che le parlerei male e io non voglio questo.
Le voglio bene, ma allo stesso tempo la detesto. Senza rendermene conto, mi trovo nel parco Ducale; che bellezza, rimango incantata dal senso di quiete la Natura, con questo scenario silenzioso, mi trasmette: funziona come un calmante. Forse è il mio cuore che ha voluto portarmi in questo posto magnifico. Ho un legame molto speciale con questo luogo; qui ho condiviso sia eventi gioiosi, come le uscite con papà e con la mia migliore amica, sia episodi tristi, come quando Francesco mi chiamò per dirmi che non mi amava più.
Rimango lì per un bel po' a respirare il profumo dell'erba, ad ascoltare il rumore del vento. Che pace, che serenità. Finalmente smetto di piangere, esco dal parco e m'incammino verso dove abita mia migliore amica. So che lei può aiutarmi a chiarire le idee. Mi basta guardarla negli occhi, e già solo il suo abbraccio mi fa star bene.
Anche se è tardi, ci vado ugualmente. Arrivo sotto casa sua, aspetto cinque minuti, poi suono al campanello. Eccola che arriva: mi apre e mi osserva come se mi leggesse nel pensiero. <<Sorellina, posso stare da te stasera?>> Le chiedo con le lacrime agli occhi.
Ho freddo, e ho paura di stare fuori in questa notte deserta. Samantha si limita a guardarmi: mi fa entrare, senza dirmi neanche una parola. La casa è piccola e accogliente. <<Che cosa ti è successo? Sembri sconvolta! Hai avvisato tua mamma che sei qui?>> Le faccio cenno di no.
Accendo il cellulare, e mi trovo cinque chiamate perse da parte di mia mamma. Vorrei sprofondare, che egoista che sono stata, sono proprio una stupida; mamma non c'entrava nulla in tutto ciò, non merita questo da me. La chiamo, meno male squilla libero. Sento la sua voce: <<Ma dove sei sparita? Sono davvero spaventata! Papà è uscito per cercarti! Dimmi che stai bene!>> Scoppio a piangere, e tra un singhiozzo e l'altro dico: << Sono da Samantha! Resto da lei! Tranquilla sto bene! Ci vediamo domani. Mi dispiace mamma. Ti voglio bene!>>
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Mia sorella Violeta
Ficción GeneralHiristina e Violeta sono due ragazze bulgare adottate dalla stessa famiglia. La prima è sempre stata con i suoi, mentre la seconda odiava avere dei genitori ed è quindi scappata via facendosi una vita sua. La loro storia s'intreccia quando anche Hir...