4.*

1.2K 56 2
                                    

Ore 23:00.

Io ed Azzurra eravamo pronte. Optai per un abitino, che arrivava a metà coscia, rosso e dei sandali col tacco mentre Azzurra indossò un tubino nero con degli stivaletti alti. Ultima spruzzata di profumo e andammo al piano di sotto.

"Clara? Dove credi di..." disse mio fratello.

"Sta' zitto per favore e andiamo." dissi interrompendo Joel.

"Allora." si intromise Chris. "Abbiamo un'auto a disposizione quindi Clara verrai al sedile del passeggero e voi ragazzi dietro." continuò.

"Va bene." dicemmo in coro.

"Ragazzi cosa prendete da bere?" chiese Richard una volta arrivati.

"Per me un Moscow Mule." risposi ricevendo uno sguardo omicida da parte di mio fratello.

"Piccola credo che non sia adatto a te." disse Christopher.

Cos'è che aveva appena detto? Non era adatto a me?
Scoppiai a ridere per poi rispondere.

"1 non chiamarmi piccola. 2 decido io cosa bere e so io se sia adatto a me oppure no."

"Ma per favore e tu avresti intenzione di ubriacarti questa sera?" chiese malizioso.

"Quale sarebbe il problema? Guarda non è così tanto difficile farlo." dissi.

"Oh questo lo so, ma pensa alle conseguenze. Sai che ti dico fai quel che vuoi." disse andandosene.

Non credevo fosse così antipatico. Eppure cosa voleva da me?

"Clara ci sei?" chiese Azzurra attirando la mia attenzione con la sua mano che svolazzava davanti al mio volto.

"Oh, si scusa" mi scusai.

"Allora lo prendiamo questo Moscow Mule?" mi chiese.

"Certo che si." risposi.

Quella sera forse esagerai con i cocktail. Dopo aver bevuto quattro bicchieri iniziai a vedere tutto sfocato e ballai col primo ragazzo che mi capitò davanti.

Non riuscivo a intravedere il suo viso, ero troppo ubriaca per farlo. Non mi arresi ancora e bevvi un altro cocktail.

La situazione stava degenerando. Io ed il ragazzo con cui ballavo eravamo molto vicini, ma non mi importava dato che stavamo soltanto ballando. Continuammo a ballare fino a quando mi sentii male.

Joel venne in mio soccorso e dopo buio totale.

(...)

Mi alzai dal letto ancora stordita.
Indossai una tuta comoda e delle scarpe sportive per poi fare una coda alta.
Presi i miei auricolari ed andai in città per fare due passi.

Della sera prima non ricordavo nulla a parte il litigio con Christopher.

Non ricordavo cosa feci né con chi trascorsi la serata.

Feci una doccia appena tornata a casa e indossai degli abiti puliti.
Scesi al piano di sotto dove trovai Christopher.

"Non si saluta?" chiese.

"Preferisco stare zitta e non avvicinarmi a te." risposi.

"Oh, ieri sembrava il contrario." rispose.

"Cosa è successo ieri?" chiesi preoccupata.

"Niente di ché. Hai bevuto cinque cocktail in meno di un'ora, mentre stavo passando lì davanti al bancone mi hai trascinato in pista ballando molto affiatati e infine ti sei sentita male e ti abbiamo riportata a casa." raccontò.

Quindi era lui il famoso ragazzo del quale non riuscivo a intravedere il volto. E a quanto pare lui non era ubriaco.

"E per te questo sarebbe niente di ché?" sbraitai. "E adesso? Joel mi ucciderà." mi disperai.

"Io ti avevo avvisata ieri sera, non dovevi bere." mi rimproverò.

"Non ho tempo per i tuoi rimproveri. Devo pensare cosa dire a Joel." risposi. "Beh potrei dirgli che ieri non ero ubriaca e che ho avuto solamente un capogiro." pensai ad alta voce.

"Non credo che una ragazza sobria dica di aver bisogno di una gallina." disse tuffandosi sul divano.

"Cosa? E io ho detto questo? Quando?" chiesi.

"Si l'hai detto in auto. E hai detto anche di volermi." continuò.

"No, non è possibile." dissi con lo sguardo perso coprendomi la bocca.

"Oh, si piccola è possibile." rispose.

"Smettila." lo rimproverai. "Sai, ovviamente, che ieri sera io non volevo te, ma ero soltanto ubriaca vero?" gli chiesi.

"Beh guarda sono un gran figo quindi un pensierino potresti anche farlo." rispose facendomi innervosire.

"Che? Scordatelo." sbottai.

"Si okay, stavo scherzando." continuò alzando le braccia.

"Sai che non ti sopporto?" chiesi.

"Si." annuì.

"Bene." continuai.

Improvvisamente bussarono al campanello, codesto che fece sobbalzare entrambi.

Andai ad aprire ritrovandomi Joel e Richard.

"Ehm..." balbettai.

"Tu adesso mi spieghi che cosa ti è saltato in mente ieri sera. Poteva andare a finire molto peggio. E se fossi svenuta e io non avrei soccorso? E se qualcuno avesse potuto violentarti vedendo le tue condizioni?" disse sparando milioni di domande.

"Joel l'importante è che adesso stia bene. Ieri ero con Christopher non credo mi avrebbe lasciata da sola vedendo com'ero ridotta. Oppure mi sbaglio e ne saresti stato capace?" chiesi girandomi verso di lui.

"Adesso non c'entra Christopher. Se mamma e papà venissero a saperlo io sarei finito." disse Joel.

"Tranquillo non succederà. Mi dispiace tanto. Mi perdoni?" chiesi facendo l'espressione da cucciola.

"Dai come si fa a non perdonare quel faccino così carino?" si intromise Richard.

"E va bene, ma promettimi che non esagererai più con i cocktail." disse.

"Promesso." risposi per poi abbracciarlo.

"Ti voglio bene fratellone." continuai.

"Anch'io sorellina." rispose stringendomi.

La vida es un sueño || Christopher VélezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora