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Christopher's Point of View:

"Piccola, stasera ti va di andare in discoteca?" sperai in un si.

"Chris, mi dispiace, ma oggi non me la sento." rispose.

Un po' ci speravo, era da tanto che non uscivamo insieme e di restare chiuso in casa non era la mia intenzione. Capì che fossi deluso e così: "Chris, vieni qui." disse picchiettando la sua mano sul divano.

Mi sedetti accanto a lei guardandola.

"So che volevi uscire, ma sai, come ti ho detto, oggi è arrivato il mio periodo e non mi sento un granché." sbuffò per poi continuare. "Potrai andare da solo, invita qualche amico." disse poco convinta.

"Quindi non ti crea alcun problema che io esca da solo?" chiesi sbalordito.

"Affatto, però Chris, mi raccomando. A bada con gli alcolici e non voglio vedere neanche una ragazza che si avvicini a te. Oggi ti sto dimostrando che mi fido di te e per favore non farmi perdere questa fiducia." rispose.

"Devi stare tranquilla. Tu va' a dormire però, non aspettarmi. Per qualsiasi cosa devi chiamarmi, intesi? Correrò qui più veloce della luce, ma tu devi chiamarmi se succede qualcosa." dissi.

"Chris tranquillo non mi succederà nulla. I ragazzi non credo usciranno, l'importante è che tu non ti riduca come uno straccio. E soprattutto non guidare se sei ubriaco. Christopher sai benissimo che mi fai stare in pensiero. Pensa a divertirti, ma non esagerare, ti prego."

Dovevo prometterglielo. Lei si fidava di me a tal punto da farmi andare in discoteca da solo.

"Ti prometto che non accadrà nulla." dissi baciandole la fronte per poi sdraiarci sul divano con lei sul mio petto.

"Allora qui qualcuno sta per compiere diciotto anni!" cambiai argomento.

"Non me lo ricordare. Dovrò rivedere di nuovo mio padre che ora si trova in chissà quale hotel con mia madre. Non sono pronta." rispose.

"Amore, ne abbiamo già parlato." cercai di non ricordarle quello che purtroppo accadde.

"Si, lo so Chris, ma è mio padre, capisci? Lui che ha sempre desiderato il meglio per me. Perché adesso non vuole che io abbia un ragazzo?" le accarezzai i capelli.

"Ti va di cambiare argomento?" sorrisi. "Mi fa male vederti così. Vedere la mia ragazza piangere e non poter fare nulla mi uccide."

"Christopher, una domanda."

"Si?"

"Cosa diranno le cncowners quando sapranno che..."

"Che?" capii cosa intendeva, ma volevo che lo dicesse lei.

"Che, insomma, che io e te stiamo insieme?" ammise finalmente.

"Non ci avevo ancora pensato, ma gli piacerai sicuramente, sai come sono, no? Forse all'inizio proveranno un po' d'odio giusto per l'invidia, ma non tutte sono così. Altre desiderano la mia felicità. Che ne dici di fare una live per dirlo adesso davanti a tutti?" proposi.

"Come? Così su due piedi?" chiese preoccupata.

"Perché no? Dirlo prima o dopo cosa cambia?" continuai.

"Hai ragione."

Inizio live

"Ciao a tutte!" salutai come mio solito. "Oggi sono qui per presentarvi una persona per me molto importante. All'inizio era una semplice fan e sorella di Joel. Col passare del tempo abbiamo iniziato a frequentarci anche se prima non avevamo un bellissimo rapporto e adesso siamo una coppia. Vi presento Clara, la mia ragazza." raccontai inquadrando me e Clara.

Ero un po' in ansia. Non sapevo che commenti aspettarmi.
Subito dopo diventai più tranquillo quando vidi dei commenti positivi del tipo: "Christopher è davvero bellissima."

Oppure "Lei una fan? Mio Dio, che fortuna. Vi auguro tanta felicità. Se sei felice tu Chris lo siamo anche noi."

D'improvviso lessi: @richardcamacho sta partecipando alla live e ha commentato: "Bravo amico, finalmente ti sei deciso."

Non potei fare a meno di sorridere.

Lasciai il cellulare a Clara mentre faceva un po' di conoscenza con le fans mentre io andai a prepararmi per la sera stessa.

Fine live

"Allora com'erano?" chiesi, ormai pronto.

"Fantastiche. Aspetta, vuoi uccidermi?" balbettò.

All'inizio non capii cosa intendesse, poi ricordai di avere la camicia che lasciava intravedere il petto.

Scoppiai a ridere.

"Tesoro, resterai sempre la stessa." dissi prendendole il mento per poi stamparle un bacio.

"Scusa? Se tu piombi davanti ai miei occhi con una camicia aperta è ovvio che io possa fraintendere." rispose.

"Mh." mugolai, mordendomi il labbro inferiore. Sapevo che la facesse impazzire e così continuai.

"Christopher, a che ora devi andare?" chiese in panico.

Stava sudando freddo, ma povera.

Cercai di trattenere le risate.

"Tra venti minuti." riposi, avvicinandomi.

In quel momento squillò il cellulare facendomi sbuffare.
Aveva rovinato il mio momento.

"Si, va bene, arrivo. Si, ciao." risposi a Marco, uno dei miei più cari amici.

"Deduco che al mio ritorno starai dormendo quindi buonanotte piccola, ci vediamo domattina." dissi per poi poggiarle una la mano destra al lato del collo e avvicinare le sue labbra alle mie.

Arrivai al locale e non mi feci scappare il primo drink, ma avevo promesso a Clara di non bere troppo, quindi decisi di mantenere la promessa.

Andai in pista dove delle ragazze mi circondarono, ma poco mi importava.

Non riuscivo più a restare lì dentro così uscii fuori per prendere aria.

"Ciao Christopher." sentii una voce a me familiare che mi fece voltare.

"Alice, che ci fai qui?" mi comportai da indifferente.

"Beh sapevo che saresti venuto." rispose.

"E chi te lo ha detto?"

"Adesso non ha importanza." rispose.

"Ahi." si lamentò dal dolore.

"Che hai?" mi avvicinai.

"Mi è finito qualcosa nell'occhio." rispose continuando a lamentarsi.

Quella ragazza mi irritava davvero tanto, ma non potevo fare il codardo e andarmene invece di aiutarla.

"Vieni qui fa' vedere." dissi prendendole il viso tra le mani.

Appena mi avvicinai per controllare lei mi baciò e non riuscii a staccarmi subito.

"Che cazzo hai in testa? Che problemi hai?" sbottai furioso.

"Hai scattato?" disse alla sua migliore amica Jesy che uscì da dietro al muretto.

"Che hai intenzione di fare?" chiesi.

"Caro Christopher, non credo che alla tua ragazza faccia piacere vedere una cosa del genere. E per evitarlo dovrai ascoltare me." rispose.

Non potevo lasciare che facesse vedere quella foto a Clara. Glielo avevo promesso e non volevo che perdesse la sua fiducia nei miei confronti.

"Cosa devo fare?" mi arresi.

La vida es un sueño || Christopher VélezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora