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Clara's Point of View:

Una volta svegli, finito il film, andai in camera mia.
Volevo lasciare Chris un po' da solo per lasciarlo pensare al suo risveglio.

Non volevo sembrare d'intralcio dopo quello che mi aveva raccontato.
Mi appisolai sul mio letto e chiamai Azzurra.

Inizio chiamata
"Hey Azzurra che hai da fare stasera?"

"Joel mi ha invitato a cena."

"Ma guarda un po', i due piccioncini sono sempre più uniti. Tralasciando questo quanto tempo fa sei andata via?"

"Mentre tu e il tuo principino eravate chiusi in camera facendo chissà che cosa. Quindi secondo te quante ore sono passate?"

"In parole povere sei andata via presto vero?"

"Si. E tuo padre era molto arrabbiato tanto che ha deciso di dormire in hotel."

"Oh, bene. Allora ci sentiamo più tardi. Preparati per l'appuntamento."
Fine chiamata

E così annoiandomi mi addormentai.

"Tu non puoi impedirmi di vivere la mia vita. Ho un fidanzato, fattene un ragione!" urlai.

"Tu non lo frequenterai, chiaro?" gridò a sua volta uscendo di casa.

Vidi Christopher scendere dalle scale con delle valigie.

"Dove vai?" chiesi, tremando.

"Clara tra noi due è finita. Non voglio entrare nelle discussioni tra te e tuo padre." uscì anche lui dalla porta.

"Christopher!" urlai svegliandomi di scatto.
Era soltanto un incubo, un terribile incubo.

Andai in bagno, a quanto pare il mondo quel giorno era contro di me, era arrivato il mio periodo del mese.

Scesi al piano di sotto affamata e presi dei biscotti senza degnare di uno sguardo Christopher.

Ma non perché fossi arrabbiata con lui, semplicemente oggi non era la mia giornata ideale.

"Che c'è non si saluta?" chiese.

Purtroppo immersa nei miei pensieri non risposi.

Mi venne vicino e mi diede un bacio sulle labbra, ma non diedi cenno.

La mia mente era offuscata. Non mi accorgevo di quello che accadeva intorno.

"Clara, mi spieghi che diamine hai oggi? Ho fatto qualcosa?" mi urlò contro.
In quel momento mi risvegliai dal mio stato inquietante e capii tutto all'istante.

"La smetti di urlarmi contro Christopher? Non posso starmene coi miei pensieri? Devo darti confidenza anche quando non è giornata?" ero evidentemente furiosa.

"È per caso arrivato il tuo periodo?"

"Sai che ti dico? Si, è arrivato e regola numero trenta: mai avvicinarsi ad una ragazza quando si trova in questo stato perché potresti non uscirne vivo." annuii.

"Si, ma sta' calma. Non vuol dire che devi evitarmi o urlarmi contro. Così non può funzionare." continuò.

"Al diavolo Christopher." salii le scale.

Aspetta che cosa voleva intendere con "così non può funzionare"?

Non lo avrebbe fatto, vero?

"Christopher." mi catapultai dalle scale.

"Cosa vuoi?" adesso era lui quello arrabbiato.

"Perdonami, ero nervosa e soprattutto ho paura che mio padre possa separarci." risposi, dispiaciuta.

Così si avvicinò.
"Clara, ti prometto che non ci succederà nulla. Io e te resteremo insieme. Ci sposeremo, avremo dei bambini, ma io e te non ci separeremo mai. Ti amo troppo per lasciarti andare." si avvinghiò alle mie labbra mentre io scoppiai in lacrime.

La vida es un sueño || Christopher VélezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora