•Capitolo 41•

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Pov's Clara
Christopher voleva presentarmi sua madre. Certo ero contenta da una parte ma dall'altra avevo un po' di paura. E se non le sarei piaciuta? Mille domande di questo genere mi assillavano la mente fin quando decisi di pensare ad altro.
"Andiamo?" chiese Chris. "Eh? Dove?" chiesi io agitata. "Dovevo portarti al centro commerciale ricordi?" continuò. "Ah si giusto." risposi distratta. "Amore che hai?" disse avvicinandosi per poi accarezzarmi il viso. "N-nulla." balbettai. "Ti conosco come le mie tasche e so quando qualcosa di turba." rispose sicuro di sé. "Non sono brava a mentire vero?" chiesi. "No." rispose. "Vuoi parlarne?" chiese. "Chris ho paura." dissi per poi camminare per tutta la stanza lasciandolo alle mie spalle. "E di cosa?" chiese stranito. "Di tua madre." risposi titubante. "Scherzi?" continuò. "No Christopher. Il fatto è che ho paura di non essere accettata. Paura di non poterle piacere. Sai benissimo che io adoro tua madre ma questi pensieri mi stanno uccidendo." confessai. "Piccola... guardami. Devi stare tranquilla. Mia madre ti accetterà sicuramente e anche se non lo facesse che importa? Mia madre sa che quando faccio delle scelte niente e nessuno può farmi cambiare idea. In questo caso la mia scelta sei tu. E mia madre ti accetterà. E poi la conosci mia madre no? Lei ha adorato tutte le mie ex fidanzate e adesso perché non potrebbe fare lo stesso con te?" disse prendendomi il viso tra le mani. Finsi di tossire.
"Che c'è?" chiese. "Essendo in queste condizioni ti sembra il caso di parlarmi delle tue ex? Dico io sei impazzito?" dissi leggermente arrabbiata. "Ops..." disse prima di scoppiare in una fragorosa risata.
"La mia gelosona." disse accarezzandomi il mento. "Guarda non ho voglia di iniziare a fingere dicendoti che non sono gelosa e che per me potresti uscire con qualunque altra ragazza, perché so che lo faresti, quindi si sono gelosa." risposi provocandogli un sorriso. "Sei davvero bellissima lo sai?" disse serio. "Se lo dici tu..." risposi. "Ma proprio bella bella." continuò avvicinandosi guardandomi le labbra. "Christopher vuoi baciarmi?" chiesi provocandolo. "È vietato?" chiese non distogliendo lo sguardo dalle mie labbra. "No però mi stai mangiando le labbra con gli occhi. Te ne sei reso conto?" dissi scoppiando in una risata che subito dopo venne interrotta dalle labbra di Chris che si posarono sulle mie. Un bacio lento e passionale. Misi le braccia sul suo collo mentre lui mi prese in braccio bloccandomi delicatamente nella parete.
"Christopher dobbiamo andare." dissi.
"Rovini sempre tutto." rispose. "Infondo è anche per questo che mi ami no?" chiesi. "Purtroppo hai ragione." Rispose. Presi la giacca e il cellulare ed entrammo in auto. "Bellissima signorina dove le va di andare?" chiese facendo il gentiluomo.
"Preferisco il Chris di sempre. Il mio Chris." risposi. "Ah si?" chiese lui. "Si. Comunque andiamo dove vuoi." risposi. "Oggi trascorreremo l'intera giornata fuori quindi potremmo andare a fare compere o come lo chiamate voi donne shopping e poi mangeremo qualcosa. Ti va?" disse. "Va benissimo." risposi. "Piccola c'è un piccolo problemino." disse. "Cioè?" chiesi. "Mi hanno parlato di un negozio qui in Italia di nome Bershka. Sai a Miami lì dentro prendevo di tutto e quindi ora vorrei portarti lì. Saresti così gentile da indicarmi la strada? Sai com'è non sono italiano." disse. Dopo le sue parole scoppiai a ridere. Avevo dimenticato che lui fosse americano ormai ci avevo fatto l'abitudine che i ragazzi vivessero qui e vederlo così in confusione mi divertiva troppo.
"Certo signor Christopher prosegua dritto e poi giri a destra. Troverà l'insegna del negozio proprio davanti ai suoi occhi." dissi cercando di non ridere, missione completamente impossibile data la sua espressione corrucciata. Tornata seria mi persi nel guardarlo. I ragazzi mentre guidavano mi avevano sempre fatto uno strano effetto. Indossava dei jeans neri ed una maglietta a maniche corte con strisce bianche e nere. Le solite scarpe nere e rosse e per finire il suo cappello nero con scritto Mamita.
Adoravo il nuovo Merchandising e prima o poi avrei acquistato qualcosa. E poi a lui stavano davvero da Dio. "Hai finito di guardarmi?" chiese guardando la strada. A quelle parole diventai rossa come un pomodoro e a quanto parve lui se ne accorse. "Dai su perché mi guardavi? E perché sei imbarazzata adesso?" chiese. "Nulla tranquillo." risposi agitata per nulla. "Hai paura di dirmi che sono bellissimo?" continuò. La domanda più strana e stupida di questo mondo. "Perché dovrei avere paura? Ci sono milioni di ragazze che te lo dicono continuamente e adesso non dovrei avere il coraggio di dirtelo?" risposi. "Beh si molte mi dicono sei bellissimo. Ma nessuno di questi è come il tuo. Un tuo sei bellissimo vale più di mille parole." disse continuando a guardare la strada. "Madame siamo arrivati." disse parcheggiando l'auto.
"Potrai acquistare tutto quello che vorrai. Ma ti avviso, niente gonne cortissime né vestiti corti. Nessun top troppo scollato o qualsiasi altro indumento che faccia intravedere troppo." disse. "Poi ero io la gelosa." sussurrai. "Guarda che ti ho sentita. E sì sono geloso anch'io." Disse poggiando una mano sul mio fianco e baciandomi il collo. "Allora prenderai tu degli abiti e li porterai da me. Sceglierò qualcuno da provare e giudicherai come mi staranno." dissi. "Ci sto!" esclamò. Entrammo e venimmo circondati dal solito profumo che si trova in ogni negozio di abiti. "Chris guarda questo!" dissi facendolo girare di scatto. Era una specie di tuta sportiva. Aveva i pantaloni color porpora e un maglioncino dello stesso colore che arrivava sotto al seno. Era davvero molto semplice. "Cosa ti ho detto riguardo ai top troppo scollati?" disse.
"Dai davvero non ti piace? È semplice e non ha nulla che attiri l'attenzione." dissi. "A parte il fatto che abbia un top che faccia intravedere troppo."disse. "Oh sí che mi piace. A te starebbe perfettamente ma non voglio che ti vedano vestita così." continuò. "Giustamente è troppo appariscente. Ok ho capito Christopher mi dirigo verso gli spogliatoi ti aspetto lì. Ti prego non scegliere abiti del 1950 va bene?" dissi scherzando. "Oggi sei in vena di scherzare eh?" chiese lui andandosene. Dopo un po' vidi davanti a me un Christopher in difficoltà. Aveva preso davvero di tutto. Da cappelli a scarpe. Mi avvicinai per dargli una mano. "Grazie." disse facendo finta di essere sfinito. "Allora mi fai vedere cosa hai scelto?" chiesi. "Siediti." disse. Mi sedetti sulla piccola poltroncina e aspettai che iniziasse il suo piccolo spettacolino in cui mi presentava gli abiti che aveva scelto per me. "La ragazza del negozio mi ha dato una mano ad abbinare il tutto quindi starai perfettamente." disse. "Iniziamo." continuò.
Vidi prendere una gonna abbastanza lunga grigia e una camicetta bianca. Prima ancora che si avvicinasse parlai. "Vorresti farmi indossare una cosa del genere? Scordatelo. Vedo che la ragazza ti ha aiutato davvero molto." "Uffa. Lei mi ha detto che questi abiti non erano adatti per te ma non le ho dato ascolto. Continuava a mostrarmi abiti troppo... corti e questa cosa non mi va a genio." rispose facendomi ridere. "Posso vedere quello che ti ha mostrato la commessa?" chiesi continuando a ridere. "Va bene...ma guarda questa gonna... non ti piace nemmeno un po'?" chiese speranzoso. "No Christopher." risposi.
Mi mostró un pantaloncino ed una maglia a maniche corte dell'Adidas.

Mi mostró un pantaloncino ed una maglia a maniche corte dell'Adidas

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"Adoro!" esclamai. "Dai provali." rispose. Entrai in camerino e li indossai per poi uscire. "Allora? Come sto?" chiesi. "Mi piaci!" rispose. "Finalmente ti ho convinto." dissi. "Si ma continuo a pensare che la mia gonna non era male." rispose. "Perché non la indossi tu?" chiesi provocandolo. "Ok ritiro quello che ho detto." disse alzando le mani. Dopo aver provato un bel po' di maglioncini e pantaloni si avvicinò a me. "Quando andremo in Ecuador ci sarà una festa importante e voglio che tu ne faccia parte. Quindi ad un party del genere devi essere perfetta." disse per poi andare dietro ai camerini. Ritornò da me con un abito a dir poco stupendo.

Entrai in camerino ed indossai l'abito insieme ai tacchi che mi portò la ragazza

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Entrai in camerino ed indossai l'abito insieme ai tacchi che mi portò la ragazza. Christopher entró mettendosi dietro di me guardandomi attraverso lo specchio.
"Sei... sei fantastica." disse abbracciandomi da dietro. "Sarà un onore partecipare a questo party." risposi. "Ti amo." disse baciandomi.

Capitolo 41❣️
Perdonatemi per la mia lunga assenza ma la scuola mi impedisce di scrivere i capitoli. Fatemi sapere cosa ne pensate e mi raccomando fate le domande ai personaggi come vi ho spiegato nel capitolo precedente. Quando ci saranno abbastanza domande dedicherò un capitolo intero per rispondervi❤️
🌟Luisa🌟

La vida es un sueño || Christopher VélezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora