La vida es un sueño || Christopher Vélez

22.*

Clara's Point of View:

Non avrei rinunciato mai e poi mai a Christopher.
Non avrei potuto farlo.

Era lui che mi rendeva felice. E comunque avendo diciassette anni ero ben in grado di prendere decisioni.

Chris mi baciò.

Avevo capito che ci era rimasto male e non potevo sopportarlo.
Se era triste lui lo ero anch'io e viceversa.

"Ti amo mi reina." disse.

"Ah, adesso anche in spagnolo?" dissi scoppiando a ridere.

"Si secondo me è più romantico."

"Guarda che non è romantico lo spagnolo, ma tu. Ed è anche questo che mi affascina di te. Il tuo essere romantico, semplice. Non so come avrei fatto se non ti avessi conosciuto. Probabilmente sarei stata in camera mia ad ascoltarti cantare." farfugliai.

Sorrise.

"Che ne dici di guardare un film in camera mia lontani da tutto e tutti?" propose.

"Ci sto."

"Oggi mi sento buono quindi per accontentarti vedremo un film romantico." disse, paralizzandomi.

"O mio Dio. Chris hai la febbre?" poggiai una mano sulla sua fronte.

"No, sono sano come un pesce!" rise.

"Che bel paragone eh." lo presi in giro.

"Dai stupida, vieni qui." indicò il letto su cui fosse steso.

Il film iniziò ed io lo abbracciai.
Nella scena del bacio Chris cercava le mie labbra, ma decisi di evitarlo.

L'intento era quello di fargli uno scherzo quindi quando guardai la finestra lui cercò di baciarmi, ma finsi di non accorgermene ed abbassai lo sguardo.

Feci nuovamente le stessa cosa quando lui disse: "la smetti?"

"Di fare cosa?" mostrai un sorrisetto beffardo.

"Adesso mi eviti? Non vuoi più che ti baci? Va bene, ma dopo non ti arrabbiare se qualcun'altra bacerà queste bellissime labbra." disse, cercando di provocarmi.

"Oh, ma davvero? Allora dopo non arrabbiarti se io ti spezzo in due!" lo minacciai ironicamente.

"Calma, non farò nulla. Promesso. Però adesso baciami." disse.

"No."

Con una mano prese il mio viso facendolo girare verso di lui per poi baciarmi.

Un bacio lento e pieno di desiderio. Intensificò il bacio creando una danza tra le nostre lingue.
Tutto era perfetto con poco.

Ci staccammo senza fiato quando mi guardò seriamente e disse: "È arrivato il momento di parlarti."

"Di cosa?" risposi preoccupata.

"Del mio comportamento prima della nostra relazione."

"Chris guarda che..."

"Sono io che voglio dirtelo, non mi stai obbligando tu." disse zittendomi con un dito sulle labbra. "Tempo fa, prima di conoscere i ragazzi, ero innamorato perdutamente di una ragazza. Vivevamo insieme ed eravamo fidanzati ormai da due anni quando una sera come le altre tornai a casa. La chiamai ma lei non mi rispose. Iniziai a cercare in tutte le stanze quando sentii dei gemiti provenienti dalla camera da letto."

"Ti stava tradendo." puntualizzai, guardando il vuoto.

"Di scatto aprii la porta e la trovai a letto con mio fratello. Già, mio fratello. Chi se lo sarebbe mai aspettato da lui." rise sarcasticamente. "Quando i due si accorsero della mia presenza iniziarono a inventarsi scuse su scuse, ma ormai la realtà dei fatti l'avevo vista con i miei occhi. Li cacciai fuori entrambi da casa mia non volendoli vedere mai più. Soffrii tanto. Questo dolore mi portò ad ubriacarmi tutte le sere portando a casa una donna diversa. Da lì ebbi paura di innamorarmi. Paura di essere tradito di nuovo. Poi ho conosciuto i ragazzi. Loro sono riusciti a farmi dimenticare, ma fino a poco fa questa paura mi perseguitava. Quando ho avuto il coraggio di dichiararmi è scomparsa. Sei tu la mia unica salvezza Clara."

Ero senza parole. Davvero non sapevo che dire. Christopher che piangeva per una donna che lo aveva tradito, per di più con suo fratello. E infine lui che mi aveva confessato tutto dicendomi di essere la sua unica salvezza. Ed ecco perché quando lo conobbi per la prima volta aveva quegli occhi così pieni di dolore.

"Io non so che dire Chris. So solo che questa ragazza è stata una stupida ad aver perso un ragazzo così umile come te. Per questo ti amo e non smetterò mai di dirtelo." risposi.

E così mi baciò per poi addormentarci abbracciati.