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"Ritorniamo a Clara." disse Richard. "Mh... non so cosa chiederti." continuò. "Sei vergine?" chiese con sguardo malizioso.

Joel mi guardò preoccupato. L'unica cosa da fare era alzarmi e andarmene. Corsi in camera il più veloce possibile quando arrivò Christopher che mi raggiunse.

"Che ti prende?" chiese. "Aspetta, ma stai piangendo." continuò. "Clara che hai? Mi stai facendo preoccupare. Cosa c'era di male in quella domanda? Sai com'è Richard pensa sempre male." disse.

"Christopher ho bisogno d'aiuto." dissi singhiozzando.

"Clara io sono qui. Se vuoi parlare di qualcosa io ti ascolto." mormorò.

"Sono tornati. Ed è tornato lui." dissi guardando il vuoto.

"Cosa? Chi?" disse prendendo il mio viso tra le mani asciugandomi le lacrime.

"Non mi lascerà in pace ne sono sicura." continuai.

"Clara parla! Non permetterò a nessuno di farti del male ma dimmi chi è." disse supplicandomi.

"Leonardo." dissi.

"Chi?" chiese titubante.

"Il mio ex." risposi guardandolo finalmente in viso.

"Perché hai paura di lui?" continuò.

"Quando stavamo insieme mi maltrattava. Dovevo fare tutto quello che lui voleva così misi un punto alla nostra relazione. Lui non lo accettò. Non accettava che lo lasciassi per un altro. Iniziò a perseguitarmi fino a quando una sera tornai a casa, da un'uscita con delle amiche e lui mi trovò. Lo pregai di non farmi del male, ma non mi diede ascolto. Quella sera mi violentò. Una ragazza che non aveva mai fatto del male ad una mosca ebbe questo destino. Sai a volte penso che la vita sia ingiusta. E non bastava violentarmi, ma anche lasciarmi dei segni per avere il brutto ricordo di quel momento." dissi alzando la mia maglia per mostrargli i segni delle frustate.

Chris non parlò. Mi ascoltava senza parole e così continuai.

"Da quel giorno ebbi degli incubi tutte le notti in cui Joel mi aiutava a superare questo dolore. Da quando sono arrivata qui non li ho più avuti, ma questa notte sono ritornati. Ho iniziato ad urlare, ma per fortuna nessuno mi ha sentita."

Chris iniziò a piangere. Era carino da parte sua piangere per me. Quella era la dimostrazione che fosse un ragazzo dal cuore d'oro.

"Clara scusami. Scusami per tutte le volte che ti ho trattata male. Non puoi capire quanto mi dispiaccia." disse piangendo.

"No, Christopher. Non voglio che tu provi pena per me. Non scusarti per nulla." dissi. "Non immaginavo avessi passato tutto questo. Non lo dai a vedere. Sembri una ragazza normalissima felice della sua vita. Ti proteggerò. Non permetterò di farlo avvicinare. Sarei capace anche di ucciderlo per far sì che tu stia bene e viva la tua vita come dev'essere vissuta. Ti starò accanto. Te lo prometto." disse continuando a piangere.

"Posso abbracciarti?" chiesi singhiozzando.

"Certo, che domande sono?" rispose aprendo le sue braccia. Mi ci tuffai all'interno e lo strinsi con tutte le mie forze. In quel momento sentivo che parlare con lui fosse la cosa giusta.

L'ultima mossa era parlare con Joel.

"Ti voglio bene Clara."

"Peccato che io ti amo." avrei voluto dirgli.

"Anch'io Chris." ricambiai.

"Che ne dici di scendere al piano di sotto?" chiese.

"No, ma potresti far salire Joel?" chiesi.

"Va bene ma per qualsiasi cosa chiamami." rispose prima di uscire.

"Clara devi dirmi qualcosa?" chiese entrando in camera.

"Joel gli incubi sono tornati. Purtroppo sono tornati a rovinarci la vita." dissi in lacrime.

Mio fratello mi abbracciò di scatto. Sentivo il suo respiro pesante. Stava piangendo. "Joel per favore non piangere. Non farmi stare male. Voglio vederti felice. Te e Azzurra insieme. Felici. Non devi piangere." dissi singhiozzando.

"Clara perché? Perché proprio a te? Cosa hai fatto di male?" gridò.

"Ce la faremo. Riusciremo a superarlo anche ora come abbiamo sempre fatto. E poi adesso siamo in tanti. Chris sa tutto. Adesso manca Azzurra e poi ne parleremo anche con i ragazzi." dissi incoraggiandolo.

"Posso farti una domanda?" chiese stringendomi sempre più forte.

"Davvero sei innamorata di Erick?" chiese.

"Ma no, poi ti spiegherò adesso raggiungiamo gli altri." risi.

"Clara scusami se ho detto qualcosa di sbagliato. Non volevo." disse abbracciandomi.

"Rich tranquillo non potevi saperlo." dissi ricambiando l'abbraccio.

"Allora pizza?" chiesi entusiasta.

"Affare fatto!" risposero tutti in coro.

La vida es un sueño || Christopher VélezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora