•Capitolo 81•

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"Adesso devo cambiarmi e raggiungere i ragazzi che sicuramente mi uccideranno." rise.
"Ah adesso finalmente esci dalla camera?" chiesi.
"Ormai non mi sento più malinconico." sorrise.
"Sai domani parto per l'Egitto. Sharm el Sheikh." dissi mentre lui si tolse la maglietta per poi indossarne un'altra.
"Sul serio? È il posto dei sogni e non ci sono mai andato. Promettimi che prima o poi ci andremo insieme." disse avvicinandosi allo schermo.
"Promesso." risi.
"Dove siete ora?" chiesi sistemandomi meglio sul letto nonostante fossi completamente bagnata.
"New York." rispose con occhi sognanti.
"Quanto vorrei essere lì." dissi guardando la luna fuori dalla finestra.
"Non puoi raggiungerci vero?" chiese con la faccia da cane bastonato.
"No, non posso proprio. Mi sembrerebbe giusto passare un po' di tempo con i miei genitori e con mia cugina." risposi.
"Già, hai ragione." rispose fissandomi.
"Christopher... ho qualcosa che non va?" chiesi risvegliandolo dai suoi pensieri.
"Eh? Cosa? No certo che no è solo che questo vestito bagnato lascia intravedere il tuo corpo essendo bianco e sei semplicemente stupenda." sorrise continuando a guardarmi.
"Christopher avresti fatto prima a dire che mi stessi immaginando nuda." risi roteando gli occhi.
"Andiamo sembrava troppo volgare." rise facendomi alzare un sopracciglio.
"Si troppo volgare..." sospirai ridendo.
"Adesso devo andare altrimenti domattina neanche una tromba riuscirà a svegliarmi per andare in aeroporto." dissi tristemente al pensiero di doverlo lasciare.
"Io ci riuscirei." rispose con sguardo malizioso. "Qualche bacio sul collo e un buongiorno sussurrato all'orecchio ti farebbero svegliare." continuò.
"Già, ma purtroppo non ci sei." sorrisi amaramente.
"Questa distanza verrà annullata. Te lo prometto." sorrise dolcemente.
"Cercherò di chiamarti ogni giorno..." dissi per poi essere interrotta.
"Cosa? No! Andrai in un posto fantastico quindi divertiti e se proprio vuoi al massimo un messaggio, chiaro?" ordinò.
"Va bene capo!" esclamai poggiando la mano sulla fronte come i militari.
"Allora è tutto a posto?" chiese d'improvviso confondendomi. "Intendo tra di noi. Siamo di nuovo una coppia?" continuò con timore.
"Ah...certo." sorrisi.
"Non vedo l'ora di rivederti." disse facendomi sorridere.
"Manca poco dai a marz..." dissi per poi bloccarmi. Ricordai i biglietti per entrambe le tappe e lì sul momento decisi di presentarmi a lui come una sorpresa. "A marzo ci sono poche date e finalmente potremo rivederci no?" continuai mentendo.
"Esatto." rispose piegando uno dei suoi pantaloni.
"Allora buonanotte." disse poi.
"Buon concerto." sorrisi per poi chiudere la chiamata e sbuffare.
"Allora?" chiese entrando di scatto Marta.
"Allora cosa?" chiesi.
"Non avete chiarito?" continuò spaventata dalla mia espressione.
"Va di male in peggio." risposi abbassando lo sguardo.
"Cosa?!" esclamò. "Perché?" continuò.
"Perché siamo di nuovo una coppia, ma ora mi manca ancora di più." risposi scoppiando a ridere.
"Clara vaffanculo! Mi hai fatta spaventare." disse tirandomi un cuscino.
"Era bellissimo. Dolcissimo. Tutta la mia vita." sorrisi con occhi sognanti.
"Troppo zucchero. Allora domani abbiamo il volo, ho preparato entrambe le valigie mentre tu eri fuori e così è tutto pronto." disse facendomi sorridere.
"Chi ha la cugina migliore del mondo? Clara!" esclamai abbracciandola.
"Si, ma ora andiamo a dormire, stai spruzzando felicità da tutti i pori." rise.
"Mi cambio e poi vado a letto. Buonanotte Marta." risposi.
"Buonanotte a te." disse chiudendo la porta della mia camera.

Pov's Carmen

"Siamo tornate!" esclamai venendo praticamente schiacciata da Christopher.
"Ho parlato con Clara." sorrise. "Stiamo di nuovo insieme." continuò.
"Cosa? Ma è fantastico!" esclamai stringendolo.
"Amico staccati." passò Erick con gli outfit del concerto tra le mani per poi sparire.
"E bravo Christopher." sorrise Azzurra che venne poi stretta da Christopher. Era felice come un bambino che riceve il suo regalo il giorno di Natale.
Dopodiché abbracciò Alex, la loro manager e tutte le persone presenti che ricambiarono la stretta poco convinti.
Raggiunsi Erick, che trovai girato di spalle concentrato a sistemare gli abiti.
"Adoro quando fai il geloso." dissi facendolo sobbalzare.
"Vuoi farmi prendere un infarto?" rise.
"Perdonami." risi anch'io avvicinandomi.
"Sono distrutto." disse prendendomi per fianchi.
"Lo so è un periodo pesante però guarda il lato positivo; sei su quel palco e inizi a cantare provando dei brividi inspiegabili causati dalle fan che urlano a squarciagola." gli accarezzai il viso.
"Oh tu non sai quanto è emozionante. Mi sento in paradiso in quel momento." sorrise.
"Fortunatamente sei qui con me." continuò.
"Ti sarei mancata?" risi.
"Non è quello il problema. E se avessimo fatto come Clara e Christopher? Non ti avrei potuta abbracciare o baciare. Sarei impazzito." disse preoccupato. "E sì, mi saresti mancata un botto." continuò.
"Però sono qui quindi adesso puoi baciarmi." sorrisi prendendogli il viso e baciandolo dolcemente.
"Già." sorrise per poi baciarmi di nuovo.

Pov's Clara
Ore 05:00
Mi alzai di scatto al suono della sveglia e raggiunsi Marta, la quale si trovava in cucina già pronta.
"Già sveglia? Wow." chiesi assonnata.
"Mi sono svegliata alle 04:30 e non sono più riuscita a prendere sonno così mi sono preparata." rispose bevendo il suo caffè.
"Me ne daresti un po'?" chiesi.
"Ecco qui la tua tazza." disse porgendomela.
"Emozionata?" chiesi sorseggiando.
"Troppo." sorrise.
"Bene vado a prepararmi e poi andiamo in aeroporto." dissi lasciandola sola.
Salii al piano di sopra col cellulare tra le mani, il quale pochi secondi dopo squillò. Sorrisi al nome apparso su di esso e risposi.

Inizio chiamata
-Buongiorno.- disse.
-Tra pochi minuti hai il concerto e tu ti preoccupi di chiamarmi?- sorrisi.
-Esatto. Volevo augurarti buon viaggio.- rispose.
-Ho il ragazzo migliore del mondo.- esultai.
-Finalmente te ne rendi conto!- scherzò.
-Quanta modestia!- risi.
-Mi raccomando tira fuori il meglio di te. So che puoi farlo.- dissi per poi sentirlo sorridere.
-Ti amo.- disse facendomi rabbrividire.
-Ti amo anch'io. Ci sentiremo più tardi allora.- risposi.
-Chiamami tu al tuo arrivo e salutami l'Egitto.- disse.
-Lo farò.- risi per poi attaccare.
Fine chiamata.

"Clara allora sei pronta?" chiese Marta.
"Si sto arrivando." risposi scendendo le scale.
Uscimmo di casa entrando nel taxi, il quale ci avrebbe accompagnate all'aeroporto.
"Che la nostra avventura abbia inizio!" esclamai sorridendo.

La vida es un sueño || Christopher VélezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora