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Clara's Point of View:

Ormai non sapevo più che fare. Non capivo quale fosse il suo obiettivo. Rapirmi e poi? Uccidermi? Farmi fuori? Quali erano le sue intenzioni? Una settimana chiusa lì dentro.

Supposi che i ragazzi mi stessero cercando. Ero nascosta così tanto bene? Dove diamine mi aveva portata questo idiota?
Non credo sia riuscito ad arrivare così lontano.

Misi le mani nelle tasche della mia felpa iniziando ad avere brividi di freddo.

-Un momento. Cos'è questo?- pensai.

Tirai fuori il minuscolo oggetto non riconoscendolo quando le parole di Joel offuscarono la mia mente:

"Dato che sei ritornata a Miami tieni questo." disse dandomi un oggetto quasi invisibile.

"cos'è questo affare?" chiesi.

"Un GPS. Cliccando quel bottoncino rosso arriverà un segnale sul mio cellulare. Sai non voglio che ti perda per le strade della città." rispose.

"Guarda che qui ci ho vissuto anch'io e non mi serve un oggetto del genere. Conosco Miami come le mie tasche." risposi infastidita.

"Si ma, tu tienilo lo stesso non si sa mai." rispose soddisfatto.

Ecco cos'era.
Non potevocrederci.
Per fortuna mio fratello mi costrinse a prenderlo.

Non persi tempo a premere quel bottone quando la porta si spalancò.

"Che cos'hai lì!" urlò Leonardo.

"Nulla. Non ho niente." risposi impaurita.

"Fammi vedere." disse.

E adesso? Lo strappò dalle mie mani per capire cosa fosse.

"Che cos'è? Possibile che tu a diciassette anni giochi ancora con questi affari?" disse ridendo.

Per fortuna non capii cosa fosse.
Come fece a non capirlo?
Quell'uomo era parecchio antiquariato per non conoscere un GPS.

"Stupido." dissi distogliendo lo sguardo.

"Che cosa hai detto?" gridò con fare minaccioso.

"Che sei uno stupido! Mi spieghi che hai intenzione di fare? Rapirmi. Il senso? Cosa cerchi da me? Cosa vuoi fare? Vuoi uccidermi? Eh? Fallo! Non ti sopporto più! Ho sofferto per tre lunghi anni. A te non è mai importato. Arrenditi. Io non ti amo più! Amo un altro che se solo ricambiasse i miei sentimenti sarei la ragazza più felice di questo mondo." Non so con quale coraggio gli gridai in faccia quelle cose.

Dopodiché mi diede uno schiaffo talmente forte. E in quel momento capii che fosse arrivata la mia fine.

Mi aspettavo qualche calcio, un altro schiaffo, ma invece no.

Pian piano spostò i capelli dal mio collo per poi appoggiarci su le sue labbra.

"T-ti prego spostati." lo supplicai in preda al panico. Non smise.

Pian piano saliva sulla guancia. Quanto avrei voluto tirargli uno schiaffo, ma non lo feci per non peggiorare le cose. Non volevo che riaccadesse. Non di nuovo.

Joel's Point of View:

"Christopher dobbiamo trovarla. Sto impazzendo." dissi sull'orlo di un pianto.

"Amico tranquillo la ritroveremo." disse Christopher abbracciandomi.

In quel momento il mio telefono suonò, ma non era la suoneria di una chiamata cosa che mi spinse a vedere lo schermo del cellulare.

"Christopher, prendi le chiavi dell'auto!" urlai.

"Che ti prende?" chiese.

"Te lo spiego in auto, ma sbrigati. Troveremo Clara!"

Entrati in macchina Chris partì mentre io gli davo indicazioni per dove andare.

"Come fai a sapere il posto?"

"Qualche giorno fa ho dato un GPS a Clara. Lei lo avrà trovato e adesso ci ha avvertiti attraverso questo." risposi.

"Tu sei un vero genio."

"Si passiamo dopo ai complimenti adesso gira a destra!" esclamai. "È questo il posto!" borbottai.

Udimmo un urlo. Era Clara. L'avevamo trovata.

"Clara è in pericolo." urlai.

"Joel non possiamo entrare così disarmati. Dobbiamo chiamare la polizia. Tu penserai a lui mentre io andrò da Clara!" disse Chris.

Pov's Clara

"Non farmi del male." dissi con le lacrime agli occhi.

"Sta'zitta, non dovevi urlarmi quelle cose ed ora pagherai le amare conseguenze." gridò strappandomi la maglietta.

Voleva arrivare a questo. Violentarmi di nuovo.

"Smettila!" gridai allontanandolo.

Tirò via anche il mio reggiseno iniziando a palpare. Prese una frusta colpendomi al busto. Urlai dal dolore sperando che qualcuno mi sentisse. Dal forte dolore svenni.

Christopher's Point of View:

Io e Joel ci avvicinammo alla porta. Sentendo le urla di Clara e il rumore di una frusta.

Joel sfondò la porta prima di me.

"Brutto bastardo lasciala in pace!" gridò iniziando a colpirlo con dei pugni.

Vidi Clara stesa a terra priva di sensi.

"Clara ti prego svegliati." dissi piangendo.

La baciai. Avevo bisogno di lei più di ogni altra cosa, mi era mancata.

La polizia arrivò con un'ambulanza. Chiesi di salire con lei ma non me lo permettevano se non fossi stato un suo parente o altro.

"Sono il suo fidanzato." risposi. "Jo torna a casa mi raggiungerai dopo con i ragazzi in ospedale." dissi prima di salire sull'ambulanza. "Clara dai svegliati." dissi prima di addormentarmi piangendo.

La vida es un sueño || Christopher VélezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora