•Epilogo•

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3 anni dopo...
"Sono felicemente sposato, ma stai iniziando ad annoiarmi." disse Christopher ridacchiando.
"Ah si?" chiesi lanciandogli della farina.
"Questo non dovevi farlo." rispose paralizzato.
"Vieni qui!" esclamò rincorrendomi.
"Sei di nuovo riuscito a prendermi!" sbuffai.
"Da me non puoi scappare, lo sai." sorrise vittorioso sdraiandomi sul divano e iniziando a farmi il solletico.
"Christopher no!" risi cercando di liberarmi.
"Te lo meriti." disse continuando a torturarmi.
"Non sarebbe meglio un bacio?" chiesi facendolo fermare.
"Forse hai ragione." rispose per poi poggiare le labbra sulle mie.
"Mamma, papà!" esclamò Leo scendendo le scale tenendo la mano alla sua sorellina.
"Ehi piccolini." esclamò Christopher liberandomi.
"Ci stavamo annoiando. Possiamo giocare con voi?" chiese Denise sorridendo.
"Vi va di preparare la torta che purtroppo vostro padre ha interrotto?" chiesi guardandolo.
"Papà perché hai la maglietta bianca?" chiese il piccolo.
"Perché la vostra cara mamma -prese Leo in braccio- mi ha tirato della farina addosso." rispose.
"E perché?" chiese ancora.
"Perché il vostro caro papà vuole lasciare la mamma perché dice che lo annoia." roteai gli occhi.
"Si e io sono la regina Elisabetta. Sappiamo benissimo quanto voi vi amiate e che non potreste mai separarvi quindi datemi le mani -prese la mia mano e quella di Christopher per poi farle intrecciare- e fate la pace." intervenì Denise sorprendendo entrambi. "Datevi un bacio!" esclamò battendo le manine.
"Subito." sorrise Christopher avvicinandosi per poi baciarmi a stampo.
"Si però papà ricorda che la mamma è mia." disse Leo.
"Ma davvero? Perché non l'hai sposata tu allora?" rise.
"Se non fossi stato suo figlio, così piccolo d'altronde, l'avrei fatto." rispose.
"Però sono geloso." sussurrò Christopher al suo orecchio.
"Allora la condividiamo?" sussurrò lui.
"Affare fatto." sorrise battendogli il cinque.
"Forza prepariamo questa torta!" dissi avvicinandomi alla cucina.
"Denise prendi le fragole e versale nella crema." sorrisi prendendola in braccio in modo che arrivasse alla ciotola.
"Possiamo metterla in forno." sorrise Christopher soddisfatto.
"Ecco fatto." chiusi il forno togliendomi il grembiule.

(...)

I bambini riuscirono ad addormentarsi nel giro di qualche minuto e Christopher uscii per motivi di lavoro.
Essendo sola in casa decisi di fare un bagno in piscina per sciogliere i muscoli e mandare via lo stress.
Misi il piede nell'acqua fredda che mi fece venire la pelle d'oca.
Entrai pian piano con tutto il corpo e appena mi sdraiai nella piscina idromassaggio, iniziai a pensare.
Feci un piccolo flashback di quei cinque anni a partire dal mio ritorno a Miami.
I primi giorni erano stati davvero stressanti, nel conoscere Christopher che non mi lasciava in pace e quella sera in cui mi ubriacai.
Conobbi Azzurra, oggi mia migliore amica, con la quale feci delle follie pazzesche.
E poi quel giorno in cui Christopher mi fece l'occhiolino.
Inizio flashback
"È permesso?" chiese Chris.
"Ciao Christopher" lo salutai.
"Ragazze questa sera andiamo in discoteca. Voi venite?" chiese.
Guardai Azzurra che mi fece capire con lo sguardo di volerci andare.
"Perfetto ci vediamo questa sera." dissi velocemente.
"Va bene" disse il ragazzo facendomi l'occhiolino per poi uscire.
"Qualcuno ha fatto colpo." disse la mia amica ridendo.
"Stupida prepariamoci o faremo tardi." dissi.

Lì iniziai a provare qualcosa per lui anche se non volevo ammetterlo.
E poi mi innamorai di lui.

"Christopher. Aveva detto che stasera sarebbe stato qui con noi per trascorrere una serata guardando un film e divertendoci. Alla fine non si è presentato. Joel mi ha detto che aveva un appuntamento con una ragazza. A dire il vero ci sono rimasta male. Stamani gli ho chiesto il perché non uscisse mai per divertirsi con le ragazze e cose del genere. Lui mi ha detto che non ha bisogno di queste perché ha già un interesse per una
ragazza. Poi mi ha salutata con un bacio sulla guancia e stavo per andare a fuoco. Un po' ci speravo fossi io la ragazza di cui è interessato ma purtroppo non è andata così." le raccontai.
"Amica mia. Ti sei innamorata di Christopher?" disse incredula.
"Azzurra..." "Credo proprio di si" ammisi.

Oppure quando mi baciò la prima volta.

"Grazie." dissi facendogli alzare le sopracciglia.
"Per cosa?" chiese.
"Per avermi salvata." risposi.
"Stai scherzando spero." disse avvicinandosi al mio lettino. "Clara non potevo mica lasciarti con quel lurido uomo. Se ti avesse fatto qualcosa io non me lo sarei mai perdonato. Clara io ti amo." confessò.
"Che cosa?! Chris sono in coma? Sto sognando?" chiesi preoccupata.
"No, sei per fortuna sana e salva." disse scoppiando a ridere.
"Scusa ma Alice?" chiesi.
"Mi sono semplicemente accorto, troppo tardi purtroppo, che lei non sia la persona adatta a me. E che la ragazza che ho sempre amato mi è stata così vicina da non accorgermene. Perdonami per non averti capita. Perdonami Clara." disse per poi
prendere il mio viso tra le sue mani e baciarmi.

E infine quando mi chiese di fidanzarci.

"Sai che non sono di tante parole però oggi farò uno sforzo. Da quel giorno che ti incontrai per la prima volta qualcosa si è acceso in me. Pian piano abbiamo iniziato a litigare, lo so, solo per colpa mia. Dopo abbiamo iniziato ad essere amici e poi è avvenuto quel maledetto rapimento che mi ha portato ad avere coraggio per confessarti i miei sentimenti. Per questo Clara vuoi essere la mia ragazza?" chiese tirando fuori dalla sua giacca una scatolina nera contenente un anello di brillanti.
Fine flashback.
Dopo tutto ciò mi ritrovavo in una piscina a pensare. Pensare al mio passato. Tutto ciò che successe in quei cinque anni mi aveva insegnato qualcosa in più. Qualcosa che mi portò a sposarmi e a diventare madre.
"Amore sono a casa!" esclamò Christopher, ma non ci feci tanto caso.
Continuai a pensare alla mia vita con un sorriso e qualche lacrima.
Christopher entrò in piscina avvicinandosi lentamente per poi abbracciarmi da dietro.
"Ti vedo pensierosa." sussurrò sul mio collo.
"Sono davvero passati cinque anni, Christopher?" chiesi girandomi verso di lui.
"Perché stai piangendo?" chiese preoccupato.
"È che non posso crederci. La mia vita è completamente cambiata e oggi non mi riconosco più." risposi frustrata.
"Ascoltami è normale sai? Anch'io non mi sento più lo stesso. Ho paura di sbagliare qualcosa anche se non lo dimostro. Siamo più maturi Clara. Si sono passati cinque anni, ma i miei sentimenti per te sono sempre gli stessi ed è questo che mi porta avanti." rispose. "Tu mi ami?" chiese prendendomi il viso tra le mani.
"Si Christopher." risposi facendolo sorridere.
"Allora non devi avere paura." rispose prima di baciarmi sotto il cielo stellato che rifletteva nell'acqua della piscina.

Fine.

La vida es un sueño || Christopher VélezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora