•Capitolo 47•

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Pov's Jonathan
Ero stanco. Stanco di tutto. L'uomo che aveva rovinato gran parte della mia vita era ritornato e non sapevo come liberarmene. Era tornato a tormentarmi e dovevo eseguire i suoi ordini altrimenti avrebbe fatto qualcosa di cui me ne sarei pentito. Dovevo trattare male le persone circostanti ma soprattutto Christopher. Mio fratello. Ecco, appunto, mio fratello. Dovevo avvisarlo. Scusarmi per il mio comportamento ma lo facevo solo per paura che quell'uomo facesse qualcosa. Presi coraggio e bussai alla sua porta.
"Chi è?" chiese.
"Jonathan..." risposi. "Ho bisogno di parlarti." continuai. "Non voglio ascoltarti." disse prendendo un paio di auricolari dal cassetto. "È importante." dissi prendendogli il polso. Mi guardò per svariati secondi per poi darmi il permesso di parlare. Si sedette sul suo letto guardando tutto tranne me. "Nostro padre è tornato." dissi. "Lo so." rispose. "Mi m-minaccia." balbettai. Finalmente alzò lo sguardo verso di me. "Che cosa?!" chiese allarmato. "Vuole te." dissi. "Me...?" continuó. "Christopher devi portare Clara via da qui." lo avvisai. "Cosa vuole da me? E ora dov'è? Possibile che non si sia ancora arreso?" sparò domande una dietro l'altra iniziando a lanciare ogni cosa che trovava davanti ai suoi occhi. "Ti sembra il caso adesso di distruggere tutto invece di pensare a cosa fare?!" gridai ponendo fine alla sua crisi. "Clara, mamma e nonna non devono sapere niente. È chiaro?" disse. "Me ne occuperò io." continuò. "E cosa avresti intenzione di fare? Andare a cercarlo da solo? Scordatelo!" dissi. "Adesso non so ancora cosa fare. Qualcosa mi verrà in mente." rispose. Dopodiché girai le spalle e tornai in camera mia.

Pov's Christopher
Sapevo che qualcosa sarebbe andato storto. Ma volevo convincermi sul fatto che fosse tutto un sogno. Purtroppo lui era tornato. Dovevo portare Clara via. <<Un momento... Dov'è Clara?>> pensai allarmato.
"Mamma!!" esclamai correndo in salotto. "Christopher non urlare!" sussurrò. La guardai con espressione interrogativa non capendo fino a quando non indicò la camera di Clara. Guardai in quella direzione e notai che stava dormendo. Entrai chiudendo la porta alle mie spalle e mi avvicinai al letto. Spostai la piccola poltroncina presente nella stanza vicino al suo letto. Dormiva beatamente e così doveva continuare. Non volevo che vivesse con la preoccupazione per questo non volevo dirle nulla. Le accarezzai i capelli lentamente per poi iniziare a sussurrare.
"Andrà tutto bene." "Torneremo a casa."
"Te lo prometto." "Non ti accadrà nulla." Dopo l'ultima frase aprì gli occhi di scatto. "Hey Chris." disse guardandomi. "In che senso non mi accadrà nulla?" chiese. "Chris c'è qualcosa che ti turba?" continuò accarezzandomi il viso. Ancora non risposi. Mi limitai solamente a sospirare stanco di tutto ciò. "Hey... Sai che a me puoi dire tutto." disse. "Lo so." risposi. "Non preoccuparti sono solo un po' angosciato." continuai. "Per cosa?" chiese. "Per la situazione di mio padre." risposi guardando il pavimento.
"Chris guardami." disse prendendomi il viso tra le mani. "Ascolta. Andrà tutto bene." continuò facendomi sorridere per poi abbracciarmi. L'unica soluzione al problema era incontrarlo e porre fine a quel caos. In qualche modo sarei riuscito a rivederlo.

Due ore dopo

Pov's Clara
Dato che avevamo una cena in programma decisi di dare una mano a Yenny a prepararla. Christopher pochi minuti prima uscì per una questione importante la quale ancora non conoscevo.
"Jonathan sai per caso Christopher dov'è andato?" chiese la madre. "Ehm...no." rispose nervoso. Qualcosa non quadrava. Ormai era tutto pronto e stavamo aspettando solo Christopher. Per tutto il tempo fissai Jonathan il quale sembrava molto preoccupato. Improvvisamente il suo telefono squillò. Rispose chiudendosi in camera, ma non mi arresi. Cercai di seguirlo e origliare dalla porta ciò che era più comprensibile. Sapevo che non era corretto nei suoi confronti ma la lunga attesa di Christopher mi stava facendo preoccupare.
"Che cosa?!"
"Ti avevo detto di lasciare in pace lui e ostacolare me!"
"Perché cavolo non mi dai mai ascolto?"
"Dov'è adesso?"
"Fagli soltanto un piccolo graffio e chiamerò la polizia!"
Queste furono le frasi pronunciate da Jonathan alla persona dall'altra parte del cellulare. Si girò e mi vide lì impalata.
"Che... Che hai sentito?" balbettò.
"Non dirmi che Christopher è in pericolo." dissi non ricevendo risposta.
"Jonathan! Christopher è in pericolo?" urlai ormai in lacrime.
"Che sta succedendo qui?" vennero di corsa Yenny e Piedad.
"Si Clara. Christopher è in pericolo." rispose.
"O mio Dio." gridò sua madre quasi svenendo.
"Mamma stai tranquilla. Adesso andrò lì e..." "Vengo con te." dissi. "Scordatelo. Non deve vederti." si oppose. "Jonathan ho detto che verrò con te!" sbottai convincendolo. "Fa presto. Dobbiamo muoverci." disse prendendo le chiavi dell'auto.

Pov's Christopher
Lo feci davvero. Andai dalla persona che mi tormentò l'infanzia. Per porre fine a questi problemi dovevo solo incontrarlo. Sfrecciai a tutta velocità per arrivare all'indirizzo che mi diede Jonathan. Impiegai un'ora e dopodiché ero lì fuori non sapendo se ne sarei uscito vivo. Entrai e mi guardai attorno. Tutto sembrava sereno ma c'era tensione nell'aria. Camminai per un lungo corridoio fino a trovare una porta. "Guarda un po' chi si rivede." disse una voce che conoscevo fin troppo. "Sono qui! È me che vuoi no?" chiesi. "Non credevo fosse così facile sai?" chiese a sua volta. "Prendetelo." disse freddo. Apparvero degli uomini mascherati che mi presero con tutta la loro forza. A quel punto tirai fuori la mia pistola. "Allontanatevi o sparo!" gridai in preda al panico. Subito dopo udii una risata isterica. "Sai una pistola non mi spaventa." disse prima di apparire davanti ai miei occhi ordinando ai due uomini di prendermi l'arma. "Potete andare." ordinò di nuovo ai due. "Allora cosa hai fatto mentre io non c'ero?" chiese. "Da quando ti interessa cosa faccio?" chiesi isterico. "Calmiamoci." disse serio. "Cosa vuoi da me?" continuai. "Farti uscire dalla mia vita." rispose alzando l'arma.

Pov's Clara
Arrivammo davanti un garage che sembrava essere fatto di ferro. "Resta in auto." disse Jonathan. "Scordatelo." mi opposi. Entrammo in questo garage ed attraversammo un lungo corridoio. C'era una porta alla fine la quale aprimmo. Entrammo sentendo delle voci. Jonathan mi fermò restando a spiare.
"Cosa vuoi da me?"
"Farti uscire dalla mia vita."
Dopodiché l'uomo tirò fuori l'arma.
"Christopher!" urlai uscendo allo scoperto.
"Clara che cazzo ci fai qui? È pericoloso!" gridò a sua volta Chris.
"E lei chi è?" chiese avvicinandosi. "Torcile un solo capello e sei morto." disse. "Sei davvero carina sai." disse accarezzandomi il volto. Continuavo a guardare Christopher negli occhi spaventata non sapendo cosa fare. "Lasciala!" urlò. Dopodiché, in un battibaleno, l'uomo si girò e sparò.
"Christopher!!" urlai piangendo avvicinandomi al suo corpo steso a terra sanguinante.

Capitolo 47❣️
Si lo so non scrivo da tanto ma sono occupata con la scuola. Vi prego NON odiatemi dopo questo capitolo 😂🙈. Che succederà? Christopher ce la farà? E che fine avrà fatto Jonathan? Lo scoprirete nel prossimo capitolo. Lasciate una stellina e fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti ❤️alla prossima.
🌟Luisa🌟

La vida es un sueño || Christopher VélezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora