18.*

1K 46 0
                                    

Christopher's Point of View:

Era tutta colpa mia.
Se Clara si trovava in quelle condizioni era soltanto colpa mia.

Non avevo capito i suoi sentimenti. Tutta colpa del mio maledetto passato. Paura di innamorarmi di nuovo.

Mi sono fatto condizionare da quella paura che mi affligge da anni.

Pian piano cercavo di superarla, ma a volte riappariva e non riuscivo a mandarla via.

Ero in ospedale, in sala d'attesa.

I ragazzi mi raggiunsero il prima possibile. Joel era in lacrime e infondo lo capivo. Avere una sorella che è stata rapita per circa una settimana o poco più non è facile da reggere come situazione.

I medici non ci avevano ancora fatto sapere nulla ed ero in preda al panico. Era ormai un'ora che la tenevano chiusa in quella sala per degli esami di cui ancora non conoscevamo i risultati.

"Jo tranquillo andrà tutto bene. L'abbiamo trovata è questo quello che conta." dissi incoraggiandolo.

Joel mi guardò per pochi secondi per poi abbracciarmi stringendomi il più forte possibile.

In quel momento finalmente uscì un medico. Io ed i ragazzi ci alzammo di scatto.

"Ragazzi." disse il medico guardando dei fogli che aveva tra le mani. "La ragazza sta bene." a quelle parole mi sedetti sulla sedia sospirando. "È soltanto un po' scossa per quello che stava per succedere." continuò.

"Quando sarà possibile vederla?" chiese Joel.

"Anche ora, ma per poco. La ragazza dopodiché verrà sottoposta ad altri controlli per sicurezza e domattina se tutto va bene verrà dimessa." ci informò.

"Perfetto, Chris vai tu?" mi chiese Joel.

"Si credo che tu sia la persona adatta. Hai bisogno di parlare con lei, amico." disse Zabdiel.

"Joel, è tua sorella, spetta a te vederla per primo." risposi io.

"Tranquillo entra." abbassai piano la maniglia della porta e la vidi lì sdraiata su quel lettino.

"Clara." balbettai.

"Grazie." disse facendomi aggrottare le sopracciglia.

"Per cosa?"

"Per avermi salvata."

"Stai scherzando spero." dissi avvicinandomi al suo lettino. "Clara non potevo mica lasciarti con quel lurido uomo. Se ti avesse fatto qualcosa io non me lo sarei mai perdonato. Clara, io ti amo." confessai.

"Che cosa?" chiese preoccupata.

"Già." dissi scoppiando a ridere.

"Scusa, ma Alice?"

"Mi sono semplicemente accorto, troppo tardi purtroppo, che lei non sia la persona adatta a me e che la ragazza che ho sempre amato mi è stata così vicina da non essermene accorto. Perdonami per non averti capita." dissi per poi
prenderle il viso tra le mani e baciarla.

Un bacio tanto atteso, voluto da entrambi.

"Chris non posso crederci." esclamò entusiasta. "Christopher ti amo anch'io. Da troppo tempo solo che dopo esserti fidanzato con Alice non sapevo più che fare. Avevo persino pensato di ritornare in Italia."

"Che cosa? Stavi davvero per tornare in Italia?" la interruppi.

"Si, ma fammi finire di parlare." rise. "Però quando hai cercato di baciarmi una speranza si era accesa in me. Ho iniziato a farmi i soliti film mentali e così via. Poi quando ho visto che tu e quella vi stavate baciando sono uscita ed è successo quello che è successo. E adesso ancora non posso crederci che tu sia innamorato di me. Non mi stai prendendo in giro vero? Quanto vorrei saltare su questo dannato letto ed uscire da questo ospedale baciandoti." disse provocandomi una risata.

"Per adesso devi accontentarti dei miei baci. I medici hanno detto che dovrai fare dei controlli per poi dimetterti domattina." risposi sorridendole.

Sbuffò.

"Non vuoi baciarmi?" chiesi.

"No, ma che sei matto. È ovvio che voglio baciarti ma, voglio anche tornare a casa. Abbracciare Azzurra." entrò qualcuno interrompendo la lunga lista di chi volesse abbracciare.

"Amore mio sono qui." gridò Azzurra spalancando la porta e facendomi sobbalzare.

"Ma tu quando sei arrivata?" chiesi.

"Mi ha chiamata Joel ma tu adesso zitto ho bisogno di parlare con lei. Allora come stai? Non farlo mai più hai capito? Non pensare a Christopher ne a quello che fa è solo colpa sua se..."

"Guarda che io sono ancora qui eh." dissi imbronciato.

"Tranquilla Azzurra. Diciamo che io e Chris ci siamo dichiarati." disse ridendo e guardandomi per le strane parole di Azzurra.

"Che cosa? E quando avevate intenzione di dirmelo? Giuro che un giorno voi due mi ucciderete. Riguardo a te falle del male e sei morto. Per il resto sono contenta per voi finalmente vi siete decisi."

"Ragazzi l'orario delle visite è finito." disse il medico entrando, seguito dai ragazzi. "Ragazzi!" esclamò Clara abbracciando velocemente suo fratello. "Vi voglio bene, davvero. Siete sempre disponibili per me e non posso essere più fiera di avere dei migliori amici ed un fratello speciali come voi." continuò abbracciandoli uno per uno.

"Ci vediamo domani allora. Verrò a prenderti con i ragazzi. Mi raccomando fa' la brava." mormorai.

"Agli ordini capo!" esclamò facendo ridere tutti i presenti.

"Ti amo." dissi baciandola. "Cosa ci state nascondendo?" borbottarono gli altri.

"Anch'io." sorrise.

La vida es un sueño || Christopher VélezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora