"Marta siamo arrivate." la scossi per cercare di svegliarla.
"Davvero?" chiese aprendo gli occhi. "Caspita il tempo è volato." continuò.
"Forza dobbiamo scendere. Ci aspettano in hotel." dissi.
"Va bene." annuì semplicemente.
Il taxi arrivò in meno di cinque minuti e così ci accompagnò direttamente in albergo.
"Questo è un paradiso!" esclamò guardando attentamente ogni dettaglio.
Grazie al nostro diploma eravamo abbastanza istruite con l'inglese e così parlammo con la receptionist.
"I booked a week's trip here. Could you give me the keys to the room?// Ho prenotato un viaggio di una settimana qui. Potrebbe darmi le chiavi della camera?" chiesi.
"Certainly. Tell me your surname.// Certamente. Mi dica il suo cognome." rispose cordialmente.
"Pimentel." risposi.
"Here you go.// Ecco a voi." disse passandoci due chiavi della camera 362.
"Thank you." sorrisi prendendo i bagagli e avviandomi con Marta all'ascensore.
"Ti prego andiamo in quella Spa." mi pregò con occhi sognanti.
"Sistemiamo un po' i nostri bagagli e poi ci andremo. Va bene?" chiesi.
"Perfetto." rispose saltellando.
Entrammo finalmente nella nostra camera che aveva una vista mozzafiato sul mare.
"Guarda un po', tutte le volte che ero disperata ed ho detto di volermi buttare da un balcone, ora potrò farlo senza morire." rise facendo ridere anche me.
Immediatamente aprì la sua valigia tirando fuori qualsiasi cosa mettendola al proprio posto nell'appartamento.
"Hai fretta di andare in Spa, Marta?" sorrisi vedendola correre per la stanza.
"Esatto." rispose semplicemente.
"Aspetta che ti aiuto." dissi raggiungendola.(...)
"Bene, possiamo dire di aver finito." disse asciugandosi la fronte bagnata dal sudore.
"Adesso si corre in Spa." continuò prendendo il necessario e chiudendo la porta.
Arrivammo davanti a codesta ritrovandoci una ragazza che ci accolse molto cordialmente e la quale scoprimmo fosse italiana.
"Accomodatevi su questi lettini." disse.
Essendo in costume non avemmo problemi a sdraiarci, dopodiché la ragazza poggiò un asciugamano sul nostro fondoschiena ed applicò dell'olio sulle nostre schiene.
Iniziò a massaggiare la mia schiena facendomi sentire davvero distrutta, ma allo stesso tempo rilassata mentre per Marta arrivò un'altra ragazza che fece lo stesso.
"Clara ti sta squillando il telefono." disse Marta vedendo lo schermo acceso.
Risposi con un sorriso stampato in faccia causato dalla persona che aveva effettuato la telefonata.
Inizio chiamata
"Pronto?" sospirai in preda al relax.
"Ciao amore, che hai?" chiese preoccupato.
"Sono in paradiso." risi.
"Sono felice che ti stia divertendo." rispose.
"Cosa stai facendo?" chiese poi.
"Sono in Spa." sorrisi.
"Ah bene. Io che sono sempre in giro per il mondo non posso permettermi il tempo per una Spa e tu si? Molto male." scherzò.
"Ci torneremo e ti farò provare uno dei migliori massaggi." risi.
"Magari la massaggiatrice sarà anche carina chissà." mi provocò.
"Christopher ti sotterro." risposi seria sentendolo ridere.
"Non vedo l'ora di rivederti." disse di punto in bianco.
"A chi lo dici." sospirai.
"Adesso devo lasciarti, Zabdiel mi vuole morto." borbottò.
"Che hai fatto stavolta?" alzai gli occhi al cielo.
"Beh sai com'è Zabdiel no? Troppo paranoico. Prima di chiamarti gli ho detto che dovevamo parlare poi, però, gli ho detto di aspettare ed ora sta bussando alla porta senza sosta. Mai dirgli una cosa e poi interromperla." rise facendo ridere anche me.
"Allora ci sentiamo dopo." dissi mandandogli un bacio che lui ricambiò prima di attaccare.
Fine chiamata.
"Qualche novità?" chiese Marta vedendomi sorridere.
"Nulla di ché." risposi poggiando la testa sul lettino.Pov's Christopher
"Santo Christopher apri questa porta o..." disse per poi fermarsi quando gli aprii la porta.
"Contento?" chiesi facendolo entrare in camera.
"Di cosa dovevi parlarmi?" chiese sedendosi sul letto.
"Sto per fare la pazzia più grande di questo pianeta, ma voglio farla." dissi creando dopo una lunga pausa che Zabdiel interruppe con un cenno della testa spronandomi a continuare.
"Durante le date in Italia andremo a casa di Clara..." dissi.
"E?" chiese.
"Voglio farle la proposta." continuai.
"Che proposta? Oh..." chiese e subito dopo capì.
"Che cosa?" urlò poi.
"Zitto! Cosa urli?" lo rimproverai tappandogli la bocca.
"Christopher sai cosa vorrà dire? Le fan non sanno ancora nulla e tu vuoi sposarti..." disse lentamente non credendo ancora alle parole appena pronunciate.
"Voglio farlo Zab. Abbiamo superato così tanti ostacoli e sento che lei sia la donna giusta da avere al mio fianco per sempre." risposi.
"Ne sei proprio sicuro? Insomma tu marito lei moglie. Christopher niente sarà più come prima." continuò.
"Ricordami la prossima volta di non parlare con te dato che riempi di paranoie anche me." sbuffai per poi scoppiare a ridere.
"Ne hai parlato almeno con Joel?" chiese.
"Ehm...no." risposi negativamente.
"Giustamente tu vuoi sposarti nascosto da tutti. Da Joel, dalle fan e dimmi non vuoi invitare neanche i suoi genitori?" scherzò.
"In questo momento ti prenderei a schiaffi." dissi serio facendolo ridere.
"Pian piano ne parlerò con tutti. Stasera. Riunisci i ragazzi stasera alle otto nella hall." risposi.
"Va bene. Amico sono contento per te." disse poggiandomi una mano sulla spalla.
"Sii responsabile." continuò prima di uscire.
Dopodiché mi sdraiai completamente sul letto a guardare il soffitto, codesto che mi faceva pensare.
Avrei dovuto fare quell'enorme passo? Avrei dovuto sposare Clara? Era lei la persona giusta?
Tra vari pensieri e dopo aver dormito un po' si fecero le otto e dovetti scendere dai ragazzi.
"Allora?" chiese Richard sdraiato sul divano.
"Zabdiel ha detto che dovevi parlarci urgentemente." disse Carmen.
"Ho preso una decisione." sospirai sudando freddo.
"E cioè?" chiese Joel, colui che mi spaventava maggiormente.
Dopo aver sbuffato un bel po' di volte finalmente parlai.
"Ho deciso di voler sposare Clara." continuai chiudendo gli occhi.
Improvvisamente sentii stappare una bottiglia che sembrava essere spumante e subito dopo delle urla maschili e femminili che mi si catapultarono addosso. Aprii gli occhi sentendo le braccia dei miei amici stringermi e scoppiai a ridere.
Richard iniziò a ballare per la location bevendo champagne a volontà, Erick che stava baciando Carmen, Joel che sorrideva come non mai e Zabdiel che venne ad abbracciarmi.
I ragazzi l'avevano presa bene.
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La vida es un sueño || Christopher Vélez
Fanfiction[In revisione] *I capitoli con * sono quelli revisionati.* "Guardami negli occhi e dimmi che non mi ami più." disse sul punto di piangere. Non riuscii ad alzare lo sguardo. "Ho detto guardami." continuò alzandomi il mento. "Io..."