Christopher's Point of View:
Non stavo più nella pelle di rivederla. Un certo Riccardo, credo sia l'artista con cui avremmo dovuto registrare il pezzo, venne a prenderci all'aeroporto portandoci a casa di Joel. Da un momento all'altro Clara sarebbe potuta scendere dalle scale mentre noi eravamo girati di spalle seduti su un divano.
Improvvisamente sentimmo un tonfo.
Ci girammo tutti di scatto e io mi alzai in piedi. Rivederla dopo lunghissimi mesi. Sempre più bella."Clara!" esclamai sorpreso.
"Chris-Christopher" balbettò.
"Vi conoscete?" chiese Riccardo.
"Si." dissi mentre Clara negò col capo contemporaneamente.
"Amore ti presento i ragazzi tranne tuo fratello." disse ridendo. Tutti la guardammo con sguardo interrogativo a causa della parola che aveva pronunciato Riccardo.
"Amore?" sbottai sconvolto.
"Si, io e Clara siamo una coppia." rispose.
Qualcosa in me andò in frantumi; il rumore di un cuore spezzato. La guardai con disprezzo. Se n'era andata senza che io le raccontassi la verità dei fatti e in più dopo soltanto tre mesi dalla nostra rottura si era già fidanzata.
"Allora noi andremo a cercarci un hotel." continuai.
"Cosa? No! Questa è casa mia, i posti letto ci sono e possiamo restare tutti qui." rispose Joel.
"Scusa dove sarebbero questi posti letto?" chiese lei.
"In camera mia ce ne sono due. Qui in salotto c'è il divano letto a due posti e in più il tuo letto è matrimoniale quindi due persone possono starci." continuò suo fratello zittendo Clara.
"Vi lascio decidere e mi raccomando è la mia ragazza eh." rise, assolutamente fuori luogo.
"Tranquillo, me la riprenderò." sussurrai guardandola.
"Che cosa hai detto? Scusa non ti ho sentito."
"Nulla. Puoi andare." risposi.
"A dopo piccola." la baciò.
Piccola.
Soltanto io potevo chiamarla così e soltanto io potevo baciare le sue labbra.Ormai uscito dalla porta, Joel disse a Clara puntandole il dito contro: "Io e te dobbiamo parlare." lei fece spallucce. "Per quanto riguarda i letti Richard starai in camera con me, Zabdiel ed Erick dormirete qui in salotto e Christopher dormirà con Clara." disse guardando me e lei.
"Che cosa? Scordatelo! Sono fidanzata." sbraitò.
"Non ti mangerò, tranquilla." dissi.
"Con te in camera non ci dormo." mi sfidò.
"E invece lo farai. Chiaro?!" urlò Joel su tutte le furie e così facendo Clara salì in camera sua.
"Grazie amico." gli diedi una pacca sulla spalla.
Passammo il resto del pomeriggio a sistemare le valigie dato che saremmo stati in Italia per circa un mese. La sera non tardò ad arrivare e dopo aver chiacchierato un po' con i ragazzi, ognuno entrò in camera sua.
Entrai nella sua stanza dove la vidi lì col cellulare sdraiata sul letto."Vedo che dopo tre mesi ti sei già fidanzata." dissi togliendomi la maglietta.
"Sai con lui mi sento me stessa." rispose non guardandomi.
"Certo, ti capisco. Non sono stato abbastanza uomo a tradire una ragazza come te vero?" chiesi ironico.
"Già."
"E secondo te com'è sentirsi in colpa per non aver fatto nulla? Non averti fermata prima della tua partenza senza che ti spiegassi. Hai creduto a lei! Non hai voluto ascoltarmi prima di andartene. Secondo te sei stata onesta? Io credo sia più un atteggiamento da codarda."
"Codarda o no sono contenta di quello che ho fatto." rispose finalmente guardandomi.
"Ah si?" mi sdraiai sopra di lei con fare provocatorio.
"Christopher alzati immediatamente." mi minacciò.
"Perché? Oh... Aspetta, fammi indovinare. Potrebbe arrivare il tuo fidanzatino e scoprirci, al quale non hai detto neanche che fossi il tuo ex?" domandai sarcasticamente.
"Esatto, vedo che la tua intelligenza non è cambiata." mi prese in giro.
Restai così sdraiato su di lei ritrovandoci sempre più vicini fino a quando parlai: "Voglio mordere le tue labbra, abbracciarti, avere il tuo profumo addosso. Voglio te."
"Smettila e dormi." cercò di liberarsi.
"Cosa ti farei." dissi tenendole il viso tra le mani.
"Cosa mi faresti?" chiese di rimando.
"Ti bacerei. Ti bacerei lentamente, leccandoti le labbra con gusto. Mi fai venire sempre quel peso nello stomaco che mi prende solo quando ci sei tu." i miei occhi erano incastrati nei suoi. "Ti farei mia questa notte, ti farei davvero di tutto, senza aver paura di essere me stesso, e se anche i vicini ti sentono non mi importa, non lo sanno quanto diventi rossa, quanto diventi pazza e quando poi mi sorridi e quanto poi voglio tutta la vita così. E chissà cosa ti farei tutta la vita." confessai, facendola arrossire.
"Christopher per favore, smettila. Smettila di farmi del male e di farti del male. Ormai ho un ragazzo che amo alla follia e..."
"Shh." la zittii interrompendola.
Quelle parole, è vero fecero male, ma in qualche modo dovevo riconquistarla. Pian piano cercai di annullare le distanze avvicinandomi sempre più. Quando vidi che chiuse gli occhi mi allontanai leggermente.
"Aspettavi che ti baciassi?" chiesi. "Mi dispiace ma fin quando non capirai di amarmi ancora niente baci." continuai a due metri da lei a petto nudo. "Buonanotte." mi alzai del tutto, mettendomi sotto le coperte.
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La vida es un sueño || Christopher Vélez
Fanfiction[In revisione] *I capitoli con * sono quelli revisionati.* "Guardami negli occhi e dimmi che non mi ami più." disse sul punto di piangere. Non riuscii ad alzare lo sguardo. "Ho detto guardami." continuò alzandomi il mento. "Io..."