•Capitolo 52•

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Pov's Christopher
Vidi davanti ai miei occhi Clara e mia madre. Una più bella dell'altra e mi resi conto che della mia vita loro erano protagoniste. Presi Clara per mano e aprii la portiera dell'auto per farla entrare, facendo lo stesso anche con mia madre. L'ansia era a mille. Non ero pronto a rivedere tutti i miei parenti dopo molto tempo, soprattutto dopo quello che era successo giorni prima. La cena era in un ristorante molto elegante nel quale c'era anche un'enorme sfera da discoteca. Appena entrati venimmo circondati da tantissime persone, ognuna pronta ad abbracciarmi. C'era anche la famiglia di mio padre, se lo vogliamo chiamare da tale, che mi guardava con uno sguardo cupo. Temetti che ormai sapessero tutto l'accaduto. Cercai di farmi spazio tra la gente per abbracciarli, erano pur sempre i miei nonni con i quali sono cresciuto.
"Non posso crederci." disse sul punto di piangere mia nonna appena l'abbracciai.
"Shh tranquilla. Dimentichiamo tutto questa sera va bene?" le sussurrai. Dopodiché abbracciai il resto dei parenti.
Un cameriere mi si avvicinò dicendomi:
"La famiglia Vélez lì infondo." mi indicò il nostro tavolo. Pian piano che la gente si sedeva ci accomodammo anche noi.
"Chris molte persone mi si sono praticamente scaraventate addosso facendomi mille domande." disse Clara scoppiando in una fragorosa risata.
"Lo so piccola ed hai ragione. Sicuramente dopo vorranno un discorso in cui ti presenterò a tutti." risposi.
"Volevo farti una domanda." continuai.
"Prego Signor Vélez." disse dandomi dell'aria maestosa.
"Riguardo all'argomento di oggi..." dissi.
"Quale argomento?" chiese. "Beh... Quello in cui mi hai detto che per ora è ancora presto." risposi vicino al suo orecchio.
"O mio Dio Christopher..." disse incredula facendomi ridere. "Ti sembrano domande da fare queste?" chiese con un misto di rabbia ed imbarazzo. "Sai com'è, sono un uomo." risposi. "Un uomo con la testa un po' troppo montata." continuò lei ridendo.
"Forse..." dissi. Dopo svariati secondi mi si avvicinò all'orecchio.
"Ne riparliamo dopo." sussurrò.
Che intendeva? Era pronta a farlo? No, impossibile. E allora cosa voleva dire con quel "ne riparliamo dopo"?
"Signorina, potrei avere l'onore di questo ballo?" chiese un ragazzo che non avevo mai visto in vita mia. "Scusami, cerca di trovare qualcun'altra." risposi con sguardo di sfida. "Ho capito. È la tua ragazza. Va bene. Comunque sei bellissima." continuò facendole l'occhiolino. "Sparisci." risposi.
"Christopher..." sussurrò. "Si?" chiesi con tutta la calma del mondo. "Hai praticamente mangiato quel ragazzo..." disse. "Tranquilla gli ho solo proibito di mangiarti con gli occhi." risposi vedendo spuntare un sorrisetto sul suo volto.
"Signorina Vélez mi concede questo ballo?" chiesi cambiando discorso. Vidi il suo viso impallidirsi improvvisamente. "Hey, che hai?" mi preoccupai. Lei come risposta indicó un punto indeciso nella sala. Cercai di seguire la direzione del suo viso e trovai i ragazzi ed Azzurra. Com'era possibile?
Clara in un battibaleno corse da loro e strinse forte suo fratello poi Azzurra ed infine Richard, Zabdiel ed Erick.
"Ragazzi non ci credo. Azzurra! È da troppo che non ci vediamo." esultò emozionata. "Lo so e mi dispiace ma anch'io avevo da terminare i miei studi e ora sono tutta per te!" rispose abbracciandola di nuovo. "Hai preso il diploma?!" chiese euforica. "Macché. La laurea!" quasi gridò. "O Dio mi dispiace tanto non esserci stata quel giorno." disse Clara. "Stai tranquilla. L'importante è che oggi siamo di nuovo insieme. Riguardo al tuo principino, che fai non mi saluti?" disse rivolta a me. Subito dopo mostrai uno dei miei sorrisi più sinceri e l'abbracciai. "Beh, che dire benvenuti in Ecuador! Vi auguro una buona serata, ci vediamo dopo io e Clara abbiamo da fare." dissi rapidamente. "Ma che?" chiese la mia ragazza. "A dopo!" dissi sotto i loro sguardi straniti correndo verso l'uscita.
Appena fuori mi diressi verso l'auto e feci girare Clara verso di me appogiandola con la schiena all'auto. Subito la baciai prendendo le sue braccia e mettendole sul mio collo. Dopodiché aprii la portiera ed entrammo. Partii a tutta velocità verso casa. Dieci minuti ed arrivammo a destinazione. Aprii la porta con le chiavi e la chiusi col piede. Misi le mani sui fianchi di Clara ed iniziai a baciarla. Lei capì le mie intenzioni e non si fermò. Lentamente entrammo in camera senza staccare le nostre labbra che continuavano a torturarsi ma con dolcezza e ancora una volta chiusi la porta alle mie spalle. Con le sue mani scese al mio petto riuscendo a sbottonare la mia camicia e a togliermela di dosso completamente. Feci lo stesso col suo vestito e cademmo sul mio letto. Riprendemmo fiato e ci guardammo negli occhi per svariati secondi.
"Sei davvero sicura?" chiesi.
"Christopher..." disse senza fiato.
"Voglio fare l'amore con te." continuò.
Subito dopo la baciai e ci lasciammo trasportare in una notte di passione in cui ognuno donava il suo corpo all'altro. Al diavolo i parenti, in quel momento c'eravamo solo io e lei.

Capitolo 52❣️
Ok ragazze😅😂.
Devo ammettere, anche se è poco, è stato imbarazzante scrivere questo capitolo.
Non ho voluto esagerare con i particolari quindi spero che il capitolo vi piaccia così.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti💕
Al prossimo capitolo❣️
🌟Luisa🌟

La vida es un sueño || Christopher VélezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora