2.*

1.6K 65 3
                                    

"Ehm, ciao a tutti mi chiamo Clara e come ha detto questo stupido qui sono sua sorella." sorrisi.

"Ehi!" esclamò Joel.

"Piacere di conoscerti noi siamo..."

"I CNCO." dissi interrompendo Zabdiel.

"Sai chi siamo?" chiese Erick.

"Ma ti pare? Siete i re di internet, della musica, tutto il mondo sa chi siete, persino in Italia la vostra musica è arrivata." sbottai.

In quel momento prese parte il silenzio.

"Ciao Clara benvenuta qui a Miami spero ti troverai bene qui con noi e per qualsiasi cosa non avere timore di fare domande." si fece avanti Christopher per interrompere quel silenzio imbarazzante.

Quel ragazzo aveva degli occhi che esprimevano dolore e soprattutto rabbia. Aveva qualcosa di speciale come la capacità di attrarre le persone con il suo sguardo penetrante, e per questo restammo a guardarci per una serie di minuti.

"Okay, vieni Clara ti mostro la tua camera." ci interruppe Joel.

"Si, arrivo." risposi.

Ed ecco che si presentò di nuovo la sua gelosia. Incredibile stavo solo guardando Christopher quel meraviglioso, attraente ragazzo.

Okay Clara smettila non dire sciocchezze ha 23 anni e tu 17 non iniziare a crearti film mentali.

A questo punto entrò in scena la mia coscienza che rovinò tutti i miei piani.

"Clara ci sei?" mi chiamò Joel.

"Oh si eccomi." risposi svegliandomi dai miei pensieri.

"Stavo dicendo, questa è la tua camera, svuota le tue valigie e quando avrai finito per qualsiasi cosa sono giù con i ragazzi."

La camera era davvero spaziosa con un letto matrimoniale, una TV ed una scrivania con lampada e computer. Avevo davvero tutto. E infine c'era una porta, la quale aprì ritrovando un bagno.

"Fantastico ho anche un bagno in camera mia!" pensai tra me e me.

Decisi di farmi una doccia prendendo tutto il necessario, dopo quattordici ore di viaggio mi ci voleva proprio.

Iniziai a pettinarmi i capelli e dopodiché ad asciugarli e piastrarli. Finito mi scaraventai sul letto prendendo il computer per vedere una serie tv. Alla fine del terzo episodio qualcuno bussò alla porta.

"Posso?" chiese Erick.

"Certo vieni." risposi.

"Clara volevamo ordinare da mangiare. Preferisci pizza o sushi?" domandò.

"Ah domanda difficile. Prenderò il sushi." risi.

"Va bene allora appena la consegna arriva scendi al piano di sotto." sorrise.

"Okay, grazie."

Verso le 20:40 la consegna arrivò e scesi per la cena. Prima però mi ricordai di essere in pigiama quindi mi resi un pochino presentabile e andai.

Durante la cena parlammo un pò della loro carriera arrivando ad un argomento completamente diverso.

"Sai Joel non ci ha mai parlato di te. Raccontaci qualcosa." disse Christopher di punto in bianco.

Guardai Joel con uno sguardo omicida e gli pestai il piede.

"Cazzo." sussurrò dal dolore.

"Così impari." continuai sussurrando.

I ragazzi si guardarono tra di loro prima di scoppiare a ridere.

"Allora riguardo a me, ho 17 anni, ho origini americane, ma cinque mesi fa mi sono trasferita in Italia con i miei genitori avendo trovato lavoro. Frequento ancora il percorso di studi ma penso di fermarmi al diploma per seguire la carriera dei miei sogni." mi presentai.

"E cioè?" domandò Richard.

"Questo non posso dirvelo preferisco tenerlo per me." confessai.

"Tu sei davvero strana." disse Joel.

"Lo so." risposi.

"Che ne dite di guardare un film horror?" chiese mio fratello.

"Scordatelo." borbottai.

"Smettila. Hai diciassette anni quando supererai la tua paura per questi stupidi film horror?" continuò.

"L'hai detto anche tu che sono stupidi perché vuoi guardarli? Fanno per caso parte del tuo genere?" chiesi creando un'atmosfera di silenzio che venne spezzata dalla risata di Christopher.

"Amico con questa ti ha steso non riesco a smettere di ridere." rise ancora.

"E va bene guarderemo un film horror, ma caro Joel dopo non lamentarti se inizio ad urlare preoccupandoti che svegli tutto il vicinato." dissi facendolo sbuffare.

La vida es un sueño || Christopher VélezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora