29.

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L'allenamento in realtà è stato un po' noioso, però alla fine mi sono divertita, con Selena che faceva sempre battute sui sederi dei giocatori e con Shawn che ogni tanto si girava verso di me e mi sorrideva o mi lanciava qualche bacio volante.
È così carino!

Adesso sono seduta sugli spalti del campo da football ad aspettare che Shawn esca dagli spogliatoi.

Hanno finito un po' tardi, quindi non c'è più nessuno qui. Selena è andata via circa dieci minuti fa per raggiungere Liam. Loro hanno finito prima.

"Eccomi, ho fatto il più in fretta possibile!"
Shawn corre verso di me e la cosa mi fa ridere. Non ho aspettato molto, è stato più veloce del previsto.
Mi prendo un po' di tempo per guardarlo meglio.

Indossa un paio di jeans neri e una maglietta a maniche corte nonostante il leggero vento fresco e ha i capelli ancora umidi di doccia.

"Tutto bene?" Mi sorride. Mi piace il suo sorriso, è sempre così sincero.
"Si."
Resta in silenzio a guardarmi per qualche minuto. Mi sento un po' a disagio.

"Hai fame?" Mi chiede.
No, direi che non ho fame, ma voglio restare ancora un po' con lui, quindi annuisco.
"Ti va una pizza?" Propone.
"Certo." Gli sorrido.

Mi prende per mano ed io, stranamente, lo lascio fare. Non mi allontano e non lo respingo, semplicemente mi lascio trascinare verso la sua auto bianca.

Mi porta in un locale in cui non sono mai stata prima. È molto carino : è un po' rustico e un po' moderno; i tavoli sono disposti in fondo alla sala, mentre dal lato opposto c'è un bancone in cui servono bevande di tutti i tipi.

Non è male, l'unica cosa un po' inquietante è la testa di un cervo appesa sul muro sopra il bancone.
Mi fa accapponare la pelle.

"Carino." Commenta ironicamente Shawn indicando la testa.
Trattengo una risata, dato che un cameriere ci ha raggiunti.
"Desiderate?"

Il cameriere ci sorride cordiale. È molto giovane in realtà, avrà al massimo un paio di anni più di noi.
"Un tavolo per due, grazie."
Il ragazzo annuisce e ci accompagna ad un tavolo accanto alla vetrata, da cui si vede la piazza qua fuori.

Ci sediamo ai nostri posti e il cameriere ci porta i menù e qualcosa da bene.

"Ti piace?" Mi chiede Shawn riferendosi al posto.
"È carino, non ero mai stata qui."
Mi sorride "Ti ho fatto scoprire un nuovo locale." Mi fa l'occhiolino.

Ordiniamo due pizze, io una Margherita, altrimenti non riuscirei a mangiarne più di una fetta, e lui una con il salame piccante.
"Sai, mi piacerebbe sapere qualcosa in più su di te. " Si porta un quadratino, perfettamente tagliato, di pizza alla bocca e poi mi indica con la forchetta.

In questi giorni ho fatto di tutto per evitare il discorso "genitori", "famiglia" e "passato", ma a quanto pare lui non sembra mollare la presa.
"Sai che vengo da Miami." E questa è l'unica cosa che gli ho detto, ma prima che possa protestare riprendo a parlare.

"Tu sei nato qui?" Gli chiedo.
Lui non sembra far caso al mio tentativo di far spostare l'attenzione su di lui, così risponde tranquillamente.

"Si, i miei vivono qui dai tempi del college e poi hanno cominciato subito a lavorare dopo la laurea."
Il che significa che i suoi genitori sono persone importanti. I miei non sono mai andati al college.
"Che lavoro fanno?"

"Sono entrambi medici al California Hospital Center." Dice fiero.
Avevo ragione. Fa parte di una famiglia perfetta a cui non manca niente.

In confronto io non ho nulla, ho solo zia Judith, ma mi sta bene così.
"Vuoi diventare medico come loro?" Continuo a fare domande perché non voglio che lui le faccia a me.
"Si, voglio seguire le orme dei miei."

Annuisco.
Non ho il tempo di continuare con il mio interrogatorio, che lui mi precede.
"E i tuoi?"

Ecco.. Domanda alquanto scomoda.
Distolgo lo sguardo, poso la forchetta sul piatto e mi asciugo le mani con il tovagliolo. Sto solo cercando di prendere tempo, ma so già che non servirà a nulla.

"Sto con mia zia." Sussurro. Non sono nemmeno sicura che lui mi abbia sentita.

Torno a guardarlo e dalla sua espressione curiosa capisco che mi ha sentita benissimo. So cosa vuole chiedermi, solo che non è sicuro di farlo.

Vuole sapere che fine hanno fatto i miei genitori, ma non credo glielo dirò mai, quindi tronco la cosa sul nascere.

"Non ne voglio parlare."
Non credo di essere stata sgarbata, gli ho risposto con calma e tranquillità nonostante la tempesta che ho dentro. Eppure Shawn sembra un po' offeso dalla mia risposta.

Credo sia perché lui mi ha parlato molto liberamente della sua famiglia, mentre io non ho né il coraggio né la voglia di farlo.

Però, quando risponde, fa finta di niente. "Allora, per cosa stai studiando?" Mi chiede in tono del tutto neutrale.

Gli sorrido, grata di non aver insistito.
"Mi piacerebbe diventare ingegnere."
Era il sogno di mio padre, ma lui non ci è mai riuscito.
"Mi sto impegnando molto, spero che basti." Dico.

Lui mi sorride rassicurante "Sono sicuro che ce la farai benissimo."
Mi prende la mano sopra il tavolo e me la stringe e ammetto che mi sento confortata dal suo tocco.

Finiamo di mangiare e, dopo aver lottato per pagare il conto, che alla fine ha pagato lui nonostante le mie proteste, usciamo dal locale e camminiamo verso la sua macchina.

"Dove ti porto?" Mi chiede mentre mette in moto l'auto.
Gli do l'indirizzo di casa di zia Judith e lui parte, sicuro di dove andare.
"È una bella casa." Dice appena ferma l'auto di fronte al vialetto.

So che lo sta dicendo per cortesia. Sicuramente casa sua sarà il triplo di questa e pure ultramoderna.
"Grazie." Gli sorrido.
Non so come comportarmi adesso..
Gli dico ciao e vado via? Gli do un bacio sulla guancia? Scappo senza dire nulla?

Fortunatamente Shawn parla prima che possa dire qualsiasi stupidaggine.
"È stata una bella serata." Mi sorride.

Effettivamente lo è stata. A parte il discorso sui miei genitori, sono stata bene.
"Si, hai ragione." Ricambio.

Lui si lecca le labbra e si passa una mano nei capelli. I miei occhi si posano sulla rondine tatuata sulla sua mano. Mi piace davvero tanto, così tanto che la sfioro con la mano senza nemmeno accorgermene.

Lui intreccia le sue dita con le mie e mi guarda negli occhi.
"Mi piace passare il tempo con te."
È più vicino di prima, ma non mi dà fastidio.
"Anche a me." Sussurro, come se fosse un segreto fra me e lui.

Si avvicina ancora di più e riesco a sentire il suo respiro sul mio viso. Lo guardo negli occhi pure io, ma per un momento vedo il verde smeraldo degli occhi di Harry.
No.. Non adesso!

Distolgo lo sguardo, ma questo non fa allontanare Shawn, che sembra non accorgersi di niente.
Mi lascia un lungo bacio sul bordo della bocca ed io trattengo il fiato.

"Buonanotte." Sussurra.
"Notte." Mi allontano piano piano e poi esco dalla macchina con il cuore in gola.

Appena entro dentro casa, mi appoggio alla porta e ricomincio a respirare.

I see you.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora