33.

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"Credevi di esserti liberata di me, eh?" Cinguetta con quella sua voce odiosa.
Mi ero quasi dimenticata quanto fosse sgradevole.

"Lascia in pace me ed io lascio in pace te." Dico annoiata.
"Ma ti senti quando parli?" Ride Vanessa.
"Oh, il tuo cane da guardia ha imparato a parlare?" La prendo in giro.

Vanessa spalanca la bocca e si avvicina minacciosamente, ma Bella la blocca con una mano.
"Dovresti fare attenzione a quello che dici."

Alzo gli occhi al cielo. Mi sono stufata della loro prepotenza e non ho più alcuna attenzione di stare qui ad ascoltarle.

"Si. Buon rientro!" Faccio un veloce cenno di saluto e mi allontano con un sorrisetto
"Ti stai scavando la fossa Evans." Mi urla dietro Bella.
La ignoro e mi dirigo verso l'aula.

Trovo subito Selena, seduta in un tavolo in fondo. Ha lo sguardo basso, concentrata sui suoi fogli, tanto che non si accorge di me quando arrivo.
"Posso?" Le chiedo.

Lei alza la testa di scatto e, non appena mi vede, balza in piedi.
" Alex!" Squittisce.
Rido un po' e mi siedo al tavolo. Lei fa come me, mentre mi guarda ancora confusa.

"Mi dispiace per ieri. Avevi ragione, avrei dovuto dirtelo, non so cosa mi sia preso." Comincia a parlare ininterrottamente.
Le metto una mano sulla bocca per farla smettere.
"Ora mi fai parlare?" Alzo le sopracciglia.

Annuisce e allora la lascio andare.
"Ho esagerato ieri. Mi avete mentito, ma non avrei dovuto reagire in quel modo. Mi dispiace."

Selena mi butta le braccia al collo e mi stringe forte, quasi mi stritola.
"Mi dispiace, non lo farò mai più, promesso!"

Respiro a fatica "Mi soffochi." Balbetto e lei mi lascia andare subito.
Riprendo fiato e la guardo male.
"Stai cercando di uccidermi?"

In tutta risposta, lei scoppia a ridere e mi mostra il suo bicipite "Sono forte."
Scuoto la testa mentre rido. Non potrei mai restare arrabbiata con lei per più di ventiquattro ore.

La lezione è di una noia mortale come sempre, così decido di uscire prima della fine. Selena ha preferito restare, quindi ci vedremo direttamente in mensa. Ho ancora una mezz'ora libera, così decido di uscire a prendere un po' d'aria.

Raggiungo il cortile e comincio a camminare sul prato.
Bella è tornata alla carica, ma non ho paura di lei. Non ne avevo prima, figuriamoci adesso. Se osa anche solo avvicinarsi alle persone che amo, la squoio viva. Spero per lei non si spingerà a tanto.

Solo adesso mi accorgo di essere arrivata al campo da football. Scendo in campo, tanto non c'è nessuno qui e quindi non sarà un problema.
Raggiungo una delle panchine sul bordo e mi siedo ad osservare lo spazio verde.

Chissà cosa si prova a giocare davanti a tutte quelle persone che urlano il tuo nome.
Un po' invidio i ragazzi. Loro hanno sempre avuto una passione per questo sport; io non ho mai avuto nessuna passione.

Una volta mia madre mi portò in una scuola di danza. Inutile dire che sono scappata via dopo cinque minuti. Mi propose di fare palla a volo, ma non faceva per me. Propose il nuoto, ma preferisco di gran lunga nuotare a mare che in una piscina.

Mi portò perfino a fare atletica, non parliamone neanche. Mi sedetti a bordo campo mentre tutti correvano e saltavano.

Alla fine mia madre rinunciò e mi lasciò stare.

C'era solo una cosa che mi piaceva fare, disegnare. Ogni volta che potevo prendevo un foglio e davo libero sfogo alla mia immaginazione. Ma non la definirei una passione, era più un passatempo. Una passione è qualcosa che ti resta nel cuore e che non smetterai mai di fare.

Io ho smesso di disegnare nel momento stesso in cui sono tornata sola dall'ospedale quell'orribile giorno, che rovinò per sempre la mia vita.

Erano dei disegni un po' strani. Cupi,  tristi, malinconici. Angeli caduti, cuori spezzati, catastrofi naturali. Non so perché, ma le cose tristi erano le uniche che riuscivo a rappresentare, le uniche che avevo voglia di rappresentare.

Avevano qualcosa in più da dire, qualcosa in più da trasmettere, e mi venivano sempre bene.
Alcuni li ho portati con me da Miami. A mio padre piacevano tanto, non potevo lasciarli lì.

Ricordo anche che uno di quei disegni me la tatuai sul costato. Mia madre si arrabbiò molto, ma a me è sempre piaciuto. È un angelo caduto, con i capelli sciolti  a coprirgli il viso. Le sue ali sono spiegate, come se stesse per spiccare il volo.

Quell'angelo ero io. Un angelo caduto pronto a rialzarsi. Anche se non sono sicura di riuscirci davvero.

"Che ci fai qui tutta sola?"
Mi giro e vedo Zayn camminare verso di me. Torno a guardare il campo di fronte a me e aspetto che prenda posto sulla panchina.

"Sto aspettando Selena." Dico. Non riesco a nascondere una nota di freddezza nella mia voce e lui se ne accorge.

Si acciglia "È successo qualcosa?" Mi chiede.
Che dovrei fare? Dirgli che so tutto su Harry? Ormai non ha più importanza.
"No, tutto bene." Dico con nonchalance.

Lo sento sospirare mentre si sporge in avanti e poggia i gomiti sulle ginocchia.
"Alex, non sei brava a mentire."
Alzo gli occhi al cielo. Lo so benissimo!

"Ma voi invece si." Mi scappa.
Mi tappo subito la bocca con la mano, ma ormai il danno è fatto.

"Che intendi dire?" Mi chiede con un cipiglio.
Sospiro "So che Harry non sta studiando a casa. Viene solo ad orari diversi per non vedermi."

Zayn resta qualche secondo in silenzio, poi si decide ad aprir bocca.
"È stata Selena, vero?"
E questo è tutto quello che ha da dirmi?
"Non importa. Mi avete mentito e non ce n'era bisogno. So benissimo che mi sta evitando." Sbotto.

Il moro si passa una mano tra i capelli.
"Non volevamo mentirti,  Alex. Harry ci ha chiesto di farlo, anche se io non ero d'accordo. Si sta comportando da bambino e senza alcun motivo."
Sbuffo "Oh, lo so benissimo. Non lo mangio mica."

Zayn ridacchia "Forse ha paura di te." Scherza.
Un sorriso si fa spazio sul mio viso, senza che io riesca a controllarlo.  Gli do una spallata amichevole.

"Ma se sono adorabile!" Cinguetto.
Scoppia a ridere e mi avvolge le spalle con un braccio.
"Su questo non c'è dubbio." Mi prende in giro.

Restiamo lì, in silenzio, a guardare il campo. Ma a noi va bene così, non servono parole, basta la nostra presenza.
"Credi che la situazione con Harry migliorerà?" Gli chiedo dopo un po'.
Zayn sembra pensarci su, indeciso sul come rispondere.
"Chi lo sa.. Harry è imprevedibile." Alza le spalle.

La sua risposta manda il umore sotto terra.

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