37.

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Il viaggio in macchina è stato silenzioso e imbarazzante. Forse più per me che per lui, dato che non ha idea di quello che la mia testa sta elaborando in questo momento. O almeno credo non ne abbia idea.

Ho evitato il bacio e lui se n'è accorto, ma mi sono giustificata dicendo che stavo male. Credo mi abbia creduto.
Forse non faccio così schifo a dire bugie..

"Mi spieghi che hai? Però voglio la verità adesso." Dice Shawn fermando la macchina di fronte al vialetto.

Ok, scherzavo. Faccio ancora schifo a dire bugie.

Mi giro verso di lui e prendo un respiro profondo.
Non so da dove cominciare.. Non posso dirgli che voglio Harry e non lui.

Chiudo un attimo gli occhi. Mi sa che la cosa migliore da fare è cominciare a parlare ed essere me stessa. Questo lo posso fare.

"Credi che riuscirò mai a tenermi stretta una persona?" Mi scappa di bocca.
Ecco. Sto già rovinando tutto.
Lui mi guarda confuso "Che vuoi dire?"

Ok , così non concluderò nulla. Prendo un altro profondo respiro.
"Quando credo di essermi legata a qualcuno, succede sempre qualcosa che me lo porta via.."

Continua a guardarmi confuso e un'ombra passa sul suo viso. Forse sta cominciando a capire dove voglio arrivare.

Non voglio perdere la nostra amicizia, così cerco di sdrammatizzare un po' con la prima cosa che mi passa per la testa.
"È una sorta di maledizione."
Chiudo di scatto la bocca.

Ma tra tutte le cose che avrei potuto dire, perché mi è uscita proprio questa?

Mi sbatto una mano sulla fronte e scuoto la testa. Sicuramente Shawn starà pensando che sono pazza.
Invece mi sorprendo a sentirlo ridacchiare.

Alzo la testa e vedo che sta cercando di trattenersi, senza riuscirci davvero.
"Alex, concentrati e cerca di formulare una frase di senso compiuto." Mi prende in giro e ha pure ragione di farlo.

Faccio come dice e mi concentro.
"Shawn, mi sono legata a te." Comincio, ma poi mi blocco.
Lui capisce che non ho finito la frase.
La sua espressione si fa più cupa "Ma.."

Chiudo gli occhi perché non riesco a guardarlo in faccia "Non voglio perderti.."

Lui posa una mano sul mio mento, in modo da farmi aprire gli occhi, e poi mi sorride "Non mi perderai, ma devi dirmi cosa succede."

È ancora troppo gentile e non si merita tutto questo. Istintivamente lo abbraccio e mi aggrappo a lui.
Shawn mi sostiene e mi accarezza la schiena con dolcezza. Questo rende tutto più difficile.

Mi stacco lentamente, pentendomene quasi subito.
È arrivato il momento di parlare, senza scuse e senza filtri.
"Non sono pronta per una relazione." Dico di getto.

Il piccolo sorriso che aveva in faccia vacilla un po', ma non si spegne del tutto.
"Lo immaginavo, sai?"
Mi prende una mano e me la stringe tra le sue.
"Non devi avere paura di dirmelo. In queste settimane ho capito molte cose di te."

Aggrotto le sopracciglia "Cosa?"
"Be' , per prima cosa non ami molto socializzare " ridacchia facendomi alzare gli occhi al cielo "Poi sei troppo buona."
"Mai quanto te." Lo interrompo subito.

Lui sbuffa "Fammi finire."
Annuisco chiudendomi la bocca.
"Hai paura di restare sola e ho capito anche che hai sofferto molto." Conclude.

Abbasso lo sguardo sulle nostre mani intrecciate "Come fai a saperlo?" Bisbiglio.
"Si vede dai tuoi occhi."
Non è il primo che me lo dice.

A Miami la mia vicina di casa, quando mi vedeva, ogni tanto mi sorrideva con compassione e comprensione, come se capisse ciò che stavo provando. Non ho mai parlato molto con quella signora. Stava sempre chiusa a casa a godersi la pensione. Non mi ha vista nemmeno quando me ne sono andata, quando ho abbandonato la casa in cui sono cresciuta con i miei genitori.

Mi decido ad alzare di nuovo la testa e parlare "Shawn, sei una persona buona, gentile e dolce e non meriti di essere preso in giro. In questo momento non posso darti altro che amicizia. E spero che tu lo accetterai, perché per me sei diventato importante e non voglio perderti."

Trattengo il respiro mentre cerco di prevedere un qualche segnale della sua reazione.
La sua espressione non è cambiata di un virgola. Ha un sorriso quasi inesistente sulle labbra e un po' di tristezza negli occhi ed io mi sento un mostro.

Abbassa un attimo lo sguardo e poi la sua bocca si apre in uno dei suoi fantastici sorrisi. Capisco che lo fa per rassicurarmi e non perché voglia effettivamente ridere.

"Se è questo che vuoi, farò in modo che sia così."
Butto fuori l'aria che avevo trattenuto e il mio cuore fa una capriola nel petto.
"Dici sul serio?" Chiedo incredula. È davvero troppo buono.

L'ho praticamente scaricato e lui è ancora disposto ad essere mio amico.
"Non ti obbligherò a stare con me se non vuoi." Dice ovvio.
Ricambio il suo sorriso e lo abbraccio forte.

"Mi dispiace, non meriti tutto questo." Poggio la guancia sulla sua spalla.
Lui semplicemente sospira e mi stampa un bacio sulla testa.
"Non so cos'hai passato, ma se hai bisogno conta su di me, sempre."

Ho quasi le lacrime agli occhi per quello che ha detto e l'unica cosa che riesco a fare è stringerlo più forte e cacciare indietro le lacrime.

Non ho pianto quel giorno, quando la mia vita è cambiata. Non ho pianto quando mi sono ritrovata sola. Non ho pianto quando sono andata via da Miami.

Mi sono imposta di non piangere, per tenere tutto dentro, perché se cedo alle lacrime vuol dire che sto lasciando scivolare via il dolore e il dolore è l'unica cosa che mi lega ancora ai miei genitori. Non voglio lasciarli andare, non sono ancora pronta per questo.

Mi stacco dall'abbraccio e sorrido a Shawn.
"Sono contenta di averti conosciuto." Dico sincera.
"Anche io." Ricambia il mio sorriso e mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Restiamo in silenzio per qualche minuto, ma non è il silenzio imbarazzante di prima, è un silenzio piacevole, di quelli rassicuranti. Nessuno parla, ma io non mi sento sola, sento che Shawn mi capisce e che non mi abbandonerà.

"Dovresti riposare." Dice alla fine.
Si, dovrei. Questa giornata è stata distruttiva, ma più mentalmente che fisicamente.
"Va bene. Non sparire, ok?"
Lui sorride sincero "Non lo farò." Mi assicura.

Gli do un bacio sulla guancia ed esco dalla macchina.
Sento un peso in meno sul cuore e forse oggi potrò dormire in pace.

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