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Il suono odioso della sveglia mi fa tornare alla realtà dal mio mondo dei sogni. Un mondo davvero fantastico dato che stavo sognando Harry, ma a quanto pare nemmeno nei sogni possiamo stare insieme.

Colpisco l'oggetto infernale con un cuscino e il silenzio torna a regnare nella mia camera. Un silenzio per niente confortante, direi più carico di tensione a causa dell'orribile giornata che mi attende oggi.

Non ho alcuna voglia di alzarmi dal letto e affrontare i ragazzi, Selena, né tanto meno Zayn. L'ultima volta l'ho abbandonato a casa di Harry e sono scappata via, a piedi, senza di lui. Ma non potevo di certo tornare con lui dopo quello che era successo, sarebbe stato imbarazzante e fuori luogo.

Non ho raccontato nulla a Selena, ma sapeva che io e Zayn saremmo andati a casa della madre di Harry e quindi sono più che sicura che mi farà il terzo grado per sapere com'è andata a finire. Ed io non sono sicura di volerglielo dire. Insomma, in fin dei conti nemmeno io so cosa sia successo realmente.

"Sveglia dormigliona!"
L'urlo improvviso della zia Judith mi fa cadere dal letto per la sorpresa e principalmente per lo spavento.
Il mio sedere sbatte sul pavimento provocandomi una fitta di dolore.

Questa giornata sta cominciando proprio nel migliore dei modi!
Sono ironica ovviamente.

Lancio un'occhiataccia alla zia, mentre cerca di non ridere, cosa che non le riesce molto bene dato che mi accorgo perfettamente del suo divertimento.

"Scapperò di casa." Sbotto mentre mi alzo.
"Oh, ma piantala." La zia alza gli occhi al cielo, anche se dovrei essere io a farlo, ma ormai ho rinunciato da tempo a chiedere aiuto al cielo per le mie disgrazie e la mia sfiga.
Ho capito che io e la sfiga siamo ormai troppo legate per poterci separare.

Ignoro zia Judith appoggiata alla mia porta e mi dirigo direttamente verso il bagno.
Ho un aspetto orribile, ma lo sapevo già.
Mi sciacquo velocemente la faccia con l'acqua ghiacciata, sperando di rimediare al mio aspetto cadaverico, ma ovviamente non aiuta granché. Non importa.

"Ti ho preparato una spremuta d'arancia. Sbrigati o farai tardi." Mi informa la zia mentre si allontana con un sorrisetto divertito stampato in faccia.
Le piace farmi uscire di testa, altrimenti non trovo altra spiegazione.

Mi preparo per la giornata iniziata già con il piede sbagliato. Infilo un paio di jeans neri e una felpa grigia, a voler sottolineare il pessimo umore che mi segue come la nuvoletta di Fantozzi, e afferro la borsa prima di uscire dalla mia stanza.

Osservo le scale già stufa. Perché non fare installare uno scivolo? Oppure proibire i primi e secondi piani? Tutto a piano terra, senza scale da scendere o salire, sarebbe perfetto.

Scendo le scale evitando per un pelo di spaccarmi la faccia e raggiungo la zia in cucina.
Appena si accorge di me, fa un cenno verso il bicchiere colmo di spremuta invitandomi a berlo fino all'ultima goccia. Così mi ritrovo a ingurgitare il succo, nonostante non ne abbia voglia, per fare contenta zia Judith anche se non se lo meriterebbe dopo stamattina.

"Io vado." Borbotto posando il bicchiere nel lavandino.
Zia Judith si gira verso di me e mi stringe in un abbraccio, che mi fa sentire subito a casa.
"Non tutti ci deludono, sai?" Bisbiglia al mio orecchio.

Non ho raccontato molto alla zia, l'ho solo informata del fatto che io ed Harry ci siamo presi una pausa perché lui si è ritrovato molto impegnato in una faccenda personale e non era in grado di sostenere anche una relazione con me. Non sono scesa nei particolari, non volevo che Judith ci rimanesse male tanto quanto me.
Da giorni mi ripete che Harry tornerà da me, perché è così che fanno i maschi, ma io non ci credo proprio per niente e non ci crederebbe nemmeno lei se conoscesse tutta la storia.

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