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Non ho chiuso occhio tutta la notte. Non facevo altro che pensare al pomeriggio passato con Harry.
È stato così carino con me che quasi ho paura che sia stato solo un sogno.

Ma non era un sogno. Ci siamo baciati sul serio, mezzi nudi e bagnati.
Ed è stato il bacio più bello della mia vita. Non che ne abbia dati molti, ma sicuramente quello di ieri è il mio preferito.

Un po' mi spaventa tutta questa situazione, ma non ho alcuna intenzione di tirarmi indietro. Harry mi fa stare bene e stavolta non ho intenzione  di scappare da ciò che mi rende felice. Non lo farò più.

Mi alzo dal letto sbadigliando. Avrò sicuramente due occhiaie profonde come il lago di ieri, ma poco importa, le coprirò con il correttore.

Vado in bagno e decido di fare una doccia veloce, per svegliarmi meglio, anche se preferisco stare ore sotto la doccia. È il posto migliore in cui pensare. In realtà a lavarmi ci sto dieci minuti, il resto del tempo lo impiego per riflettere sulla mia vita o a vincere discussioni in cui in passato non ho saputo rispondere.

Già, sono un caso perso.

Esco dalla doccia e mi asciugo in fretta.
Osservo il mio riflesso allo specchio e lascio cadere a terra l'asciugamano, per guardare meglio i segni che il passato ha lasciato sul mio corpo.

Prima ero molto più in carne, mentre adesso riesco a vedere le ossa. Non sono magra da far schifo, ma sicuramente sono sotto peso di qualche chilo.
A me sta bene così in realtà.

Osservo il mio tatuaggio sorridendo. Lo adoro e adoro il motivo per cui l'ho fatto, anche se non sono sicura di riuscire a rialzarmi come dovrebbero fare gli angeli caduti.

Il mio sorriso si spegne non appena i miei occhi cadono sull'orrenda cicatrice.
Mi chiedo perché io sia ancora viva.. Quel giorno sarei dovuta morire, ma non è successo e quindi eccomi qui a vivere una vita che non sono sicura di meritare.

Perché non sono morta? Chi ha deciso che dovevo continuare a vivere? Chiunque l'abbia fatto deve sicuramente odiarmi. Sarebbe stato molto più facile morire che vivere con il senso di colpa e il vuoto per il resto dei tuoi giorni.

Qualcuno ha deciso che dovevo essere punita, ma per che cosa? Che ho fatto di male per meritarmi questo?

Non riceverò mai una risposta a queste domande, ma non posso fare a meno di pormele. Forse, se quel giorno fossi morta, i miei genitori sarebbero ancora vivi.. O forse no, saremo tutti morti e basta.

Ho un nodo alla gola, ma nessuna lacrima esce dai miei occhi, nessuna lacrima uscirà mai dai miei occhi. Non ho alcuna intenzione di lasciare andare i miei genitori. Non lascerò che il dolore mi abbandoni. Mi merito questo dolore e continuerò a vivere con i sensi di colpa.

Mi piego sul water e vomito tutto ciò che sarebbe dovuto scivolare via dal mio corpo attraverso le lacrime. Non è il dolore, quello resta con me nel mio cuore, è il senso di colpa che cerca di uscire, ma so che tornerà presto. Non va via mai del tutto.

Mi lavo i denti e la faccia. Non cerco neanche di coprire le occhiaie, le lascio così, mi vesto ed esco dalla mia camera, impassibile come sempre.

"Buongiorno tesoro!" Mi saluta zia Judith mentre mi mette davanti una tazza di tè con qualche biscotto.
"Buongiorno. " cerco di sorriderle.
Metto da parte i biscotti e bevo solo il tè. Per oggi andrà bene così.

Lo bevo tutto di un sorso, ignorando il bruciore alla gola. Voglio solo uscire di qui il prima possibile. Ho bisogno di prendere aria.

Judith mi guarda in modo strano, come se avesse capito che qualcosa non va. Mi alzo dal tavolo prima che possa dire qualsiasi cosa.

I see you.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora