Capitolo 1.

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Diventare un'insegnante di lettere è sempre stato il mio sogno sin da bambina e quando sono riuscita a realizzarlo, non riuscivo a crederci. Ancora oggi, dopo due anni, ogni volta che raggiungo i miei ragazzi, mi scappa un sincero sorriso dalle labbra.
Ed è proprio quello che sta succedendo in questo istante. Fisso la scuola proprio di fronte a me, prima di afferrare la mia borsa e scendere dall'auto.
Avanzo verso l'enorme portone, sentendo le chiacchiere dei diversi ragazzi sovrastare ogni rumore, anche quello dei miei tacchi.
"Buongiorno, professoressa Carta" Mi saluta educatamente il custode della scuola.
"Buongiorno a lei" Gli rispondo con un luminoso sorriso.
Avanzo verso l'aula degli insegnanti, mettendo una firma sul foglio per poter comunicare la mia presenza.
"Ciao, Federica" La voce di Marta risveglia i miei pensieri e spezza il mio sguardo fisso su un punto indefinito di fronte a me. Mi giro verso la sua direzione, trovandola raggiante e davvero esplosiva. Sarà l'aria fresca e delicata di Maggio.
"Ciao" Le lascio due baci sulla guancia, augurandole poi il buongiorno. "Come stai?"
Lei è una delle mie più care colleghe, e devo dire che è anche un po' una migliore amica. Parliamo di tutto, senza avere paura che l'una possa giudicare l'altra. Abbiamo praticamente la stessa età, per cui è davvero tutto più semplice.
"Abbastanza bene, tu?"
"Anche"
"Dopo pranzo ti va di mangiare qualcosa insieme? Qualche giorno fa hanno aperto un nuovo ristorante in centro" Mi avvisa con un piccolo sorriso. Da quando è iniziata la scuola, una volta alla settimana, andiamo alla ricerca dei nuovi ristoranti in giro per Roma. Nonostante la stanchezza, il resto della giornata continuiamo a trascorrerla insieme, vivendo davvero ogni istante. Spesso finiamo a fare shopping, altre volte in un parco a mangiare qualcosa, oppure in giro per la città soltanto per rilassarci un po'.
"Si, per me va benissimo. Ci vediamo all'uscita"
Lei annuisce semplicemente, regalandomi un dolce e amichevole sorriso. "Adesso corro in classe, devo fare l'ultimo compito dell'anno e sono già in ritardo"
"Va bene, buona giornata!" Esclama scuotendo la mano verso la mia direzione. Le rispondo allo stesso modo, correndo su per le scale velocemente.
Quando varco la soglia della classe, saluto i miei ragazzi e gli ricordo di ripassare dieci minuti per la verifica. Il resto della mattinata vola abbastanza in fretta, e senza che ne renda conto, è già l'ora di pranzo. Raggiungo Marta proprio all'uscita, sentendo un leggero rumorino pervadere il mio stomaco. Non tocco cibo dalle sette di stamattina, per cui ho davvero tanta ma tanta fame.
"Allora? Possiamo andare?"
"Si, ti seguo con la mia auto" La avverto. Lei mormora un veloce 'si' prima di raggiungere la sua macchina e chiudere la portiera dietro di sé. Io faccio lo stesso, mentre entrambe ci immergiamo nel traffico. Farlo a quest'ora è davvero un incubo, la tua destinazione sembra quasi irraggiungibile e infinita. Dico davvero. Nonostante io abiti qui da quasi trent'anni, non mi abituerò mai a tutto questo. Da quando sono bambina, ricordo queste strade sempre così affollate e impossibili da percorrere.
Il vento mi soffia fra i capelli in maniera lenta e irregolare e ogni singolo angolo della mia pelle viene dolcemente accarezzata da esso. Per alcuni secondi ritrovo i miei occhi a fissare il cielo azzurro, privo di qualsiasi nuvola. È davvero sereno e per un secondo mi ritrovo a pensare che sia proprio lo specchio della mia anima. Il sole brilla esageratamente, illuminando ogni singolo angolo che mi circonda.
Qualche minuto dopo, arriviamo a destinazione e io impreco sottovoce cercando di trovare un parcheggio in questo dannato luogo. La struttura del ristorante è abbastanza grande, ed è interamente circondata dal verde. Non è molto lontana dal centro, e devo dire che anche il posto in sé per sé mi piace davvero da morire. Mi ritrovo a cacciare un sospiro di sollievo, quando sia io che Marta riusciamo finalmente a trovare un parcheggio. "Carino come posto, vero?" Mi domanda, mentre avanziamo verso la porta. Essa è vetrata, e grazie a questo si può benissimo ammirare qualche piccola parte dell'interno.
"Molto. È fatto davvero molto bene" Affermo. "Hanno azzeccato anche sul posto. Mi piace tanto"
"Concordo"
Non appena entriamo all'interno del locale, veniamo entrambe accolte da un profumino leggero di cibo che non fa altro che aumentare l'appetito.
I tavoli sono praticamente tutti occupati, c'è gente un po' ovunque. Coppie di fidanzati, amici, o genitori e figli, che gustano ogni boccone con piacere.
"Buongiorno e benvenute" Il cameriere ci accoglie con un educato sorriso, raggiungendoci.
"Grazie mille" Rispondiamo io e Marta. "Ci serve un tavolo per due persone"
"Certo, seguitemi"
Lo seguiamo velocemente, attraversando la sala con tranquillità. Ci accomodiamo al nostro tavolo, prima di afferrare il menù e leggerlo. Parliamo un po' di tutto, io le racconto come penso che sia andato l'ultimo compito dei miei ragazzi, mentre lei esprime tutta la sua preoccupazione perché quest'anno dovrà affrontare il suo primo esame di maturità, ma nei panni di un'insegnante. La traquillizzo più volte, ripetendole che sarà all'altezza di ogni cosa.
I nostri discorsi vengono improvvisamente interrotti dall'arrivo di un giovane ragazzo in divisa al nostro tavolo, che si avvicina a noi con un piccolo blocchetto di fogli fra le dita.
"Avete deciso cosa ordinare?" Ci chiede educatamente.
"Si, due piatti di pasta alla carbonara" Rispondo velocemente, guardando Marta che annuisce.
"Solo questo?"
"Si, basta così"
"Da bere volete del vino?"
"Si, del vino rosso"
Lui fa un leggero cenno con la testa, mentre annota il nostro ordine sul block notes.
"Arrivo fra pochissimo" Esclama gioiosamente, un attimo prima di andare via. Mentre attendiamo il nostro pranzo, chiacchieriamo un po', continuando i nostri discorsi di prima. Un altro camerire ci raggiunge pochi minuti dopo, porgendoci i nostri due piatti.
Il mio sguardo cade su di essi, notando immediatamente che entrambi gli ordini non sono corretti.
"Mi dispiace disturbarvi ulteriormente, ma avevamo ordinato la carbonara" Gli ricordo, con educazione.
"Oh, ci dev'essere stato un errore. Avranno sicuramente scambiato i piatti" Mi spiega velocemente. Riesco a notare un leggero velo d'imbarazzo coprire le sue guance, riuscendo a intensificare il colore grigio scuro dei suoi occhi piccoli. "Mi scuso personalmente, rimedieremo al più presto"
"Nessun problema, non fa nulla" Lo tranquillizzo io, regalandogli un piccolo sorriso. "Questo piatto sembra invitante"
"Lo è, ma è giusto che voi abbiate l'ordine corretto. Assolutamente"
Marta rimane in silenzio, mentre alterna lo sguardo da me al camerire.
"C'è qualche problema?" Una voce improvvisa proprio alle mie spalle ci risveglia all'improvviso, rompendo questa conversazione. Mi giro di scatto, riconoscendo all'istante l'intensità e il timbro di quel suono. I miei occhi si incrociano con due color ghiaccio, provocandomi un brivido proprio alla schiena. Il respiro mi si spezza all'improvviso, riuscendo a non farmi respirare in maniera normale e costante.
La salivazione sembra azzerarsi e ogni secondo che passa, lo spazio che mi circonda sembra diminuire notevolmente fino a schiacciarmi.
"Riccardo..." Riesco a mormorare lentamente e con il cuore a mille. Rivederlo mi sconvolge, questo strano incontro mi sconvolge.
"Fede..."

SONO TORNATA!😏💞
Siete contente? Pronte per affrontare questa storia insieme a me?
Federica e Riccardo si conoscono già, e direi che andiamo alla grande no?
Fatemi sapere cosa ne pensate eh👑
Un bacio a tutti.
-Roberta

Il resto lasciamolo al destino - Federica e Riccardo (#Wattys2019) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora