Capitolo 93.

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Riccardo.

"Papà, voglio un pezzettino di mela" Mi dice Bianca, mentre sorseggia dell'acqua.
"Certo, piccolina"
"Anche io ne voglio un pezzettino" Aggiunge poi Clarissa.
"Va bene, tesoro"
Mi sollevo dalla sedia per afferrare una mela dal cesto e per un attimo, mi scappa un sorriso. Vedermi nei panni di mammo è davvero divertente. Indosso un grembiule rosso che mi stringe il bacino, e il mio viso ha un'espressione un po' stanca e affaticata. Ho fatto più cose in queste ultime ore, che in tutti gli anni della mia vita. Questa cosa è davvero assurda, incredibile direi.
L'aereo di Federica è atterrato a Budapest alle dieci e trenta di questa mattina, e sapere che sia già arrivata mi rende molto più sereno. Penso proprio che questa sia la cosa principale.
"Perché mamma non chiama?" Mormora Bianca a bassa voce, lievemente dispiaciuta e triste.
"Avrà sicuramente da fare. Chiamerà molto presto. Ne sono più che certo" La rassicuro. Poi sposto lo sguardo sul frutto fra le mie mani, eliminando la buccia con il coltello.
Lei annuisce per poi cacciare via un lungo sospiro, che scappa via dalle sue piccole labbra come se fosse uno sbuffo.
Finiamo di pranzare molto lentamente, per poi sparecchiare la tavola insieme. Impreco quando sto per far cascare un piatto, ma fortunatamente riesco a salvarlo prima che si schianti contro il pavimento. Ma mentre sciacquo con delicatezza ogni cosa per sistemarla all'interno della lavastoviglie, un bicchiere si spacca in due, facendomi sbuffare. Non sono abituato a fare tutto questo, per cui provoco solo tanti ed irreparabili casini.
"Di solito mamma non fa tutto questo chiasso" Osserva Clarissa, ridacchiando.
"Lo so, ma la mamma è una donna... e le donne sanno fare tutto senza distruggere il mondo" Spiego facendo spallucce. Credo che questa sia la mia teoria. Ciò che ho appena detto lo penso davvero.
"Si, credo sia così"
Le sorrido teneramente, regalandole un dolce e tenero sguardo.
Entrambe continuano a guardare ogni mio movimento e scoppiano a ridere sonoramente quando ne combino qualcuna delle mie. Termino di fare il mio lavoro soltanto un'ora più tardi, e guardo sciolgo il nodo del grembiule appoggiato proprio sul mio fondoschiena mi lascio sfuggire un lieve sospiro di sollievo. Devo dire che prendersi cura dei propri figli e della propria casa è più difficile di quanto pensassi. Le mamme hanno proprio dei duri compiti da portare avanti.
Ad interrompere questo miei saggi pensieri è proprio lo squillo improvviso del mio cellulare, che mi avvisa dell'arrivo di una chiamata. Lo afferro immediatamente, e non appena noto il nome di Federica sullo schermo, non posso fare altro che sorridere. È bello sapere di averla sempre con me nonostante questa dannata distanza ci separi. "Bambine, c'è la mamma in videochiamata!" Esclamo, cercando di farmi sentire. Rispondo senza esitare, incontrando il dolce e delicato sguardo di mia moglie.
Bianca e Clarissa mi raggiungono, urlando 'mamma!' non appena la vedono.
"Ciao amori" Scuote la mano per salutarci, sorridendo come sa fare solo lei.
"Ciao mami, dove sei?" Le domanda Clarissa.
"In hotel, stiamo aspettando che arrivi l'autobus. Ho trovato qualche minuto libero e vi ho chiamati"
"Aspettavano questa chiamata da ore" Le dico. Ha gli occhi stanchi, le labbra gonfie, il viso lievemente arrossato e i capelli legati in una coda veramente disordinata, ma nonostante ciò, resta la donna più bella del mondo.
"Mi dispiace avervi fatto aspettare, piccoline... ma non è stato semplice organizzarci" Le spiega, dispiaciuta di averle rese tristi.
"Non fa niente, mamma" La tranquillizza Bianca. Circondo le spalle delle bimbe con le braccia, stringendole a me.
"Avete mangiato?" Ci domanda, cambiando argomento.
"Si, e papà ha anche rotto un bicchiere. È proprio un disastro"
Vedo i suoi occhi incrociarsi ai miei. Nonostante ci sia quel dannato schermo a separarci, riesco a percepirla proprio qui vicino a me. In un certo senso, è come se non ci fosse nessuno a parte me e lei.
"Hai veramente rotto un bicchiere, Riccardo?" Mi domanda poi, sollevando un sopracciglio.
"Si, per sbaglio. Mi è scivolato" Spiego. Le nostre labbra sono inarcate verso l'alto, e disegnano due sorrisi proprio sui nostri visi.
"Devi solo fare un po' di pratica... domani andrà meglio"
"Lo spero davvero"
"Bene, adesso devo salutarvi. Vi richiamo nel pomeriggio o stasera" Ci avverte. "Mi raccomando, bimbe! Fate i compiti e non fate arrabbiare papà"
"Va bene" Rispondono insieme, facendomi sorridere.
"Ciao, piccoline di mamma" Federica saluta le bimbe, soffiando due piccoli bacini verso la loro direzione. "Ciao, amore. Ti amo"
Le sue iridi color nutella assumono all'istante una brillantezza davvero pazzesca, che mi fa immediatamente sorridere.
"Ti amo anche io" Le sussurro a bassa voce, per poi regalarle un sorriso. Lei ricambia immediatamente, per poi attaccare la chiamata.
Sospiro lievemente, stringendo le labbra in una linea sottile. Caccio via questa malinconia improvvisa e cerco di darmi da fare in qualsiasi modo per l'intero pomeriggio.
Fortunatamente l'ora di cena arriva in fretta. Troppo in fretta, e dopo aver passato diverse ore a fare i compiti, mangiare qualcosa è proprio quello che ci vuole.
Mangiamo con molta calma e serenità. Per tutta la durata della cena, provo a non far pesare né a Clarissa né a Bianca la mancanza di Federica, ma devo dire che si sente davvero moltissimo.
Un'ora dopo, grazie a Dio, lei avvia un'altra videochiamata. Parliamo per un po': racconta sia a me che alle bimbe cos'ha fatto per l'intera giornata, e ogni singola frase è assolutamente seguita da un suo smagliante e felice sorriso. Vederla così serena è proprio quello che voglio.
Prima di riattaccare ci scambiamo la buonanotte, promettendo di risentirci domattina.
Non appena rimaniamo completamente da soli, Bianca e Clarissa si avvicinano a me, appoggiando entrambe le ginocchia proprio sul mio stomaco. Siamo tutti e tre distesi sul letto, stretti in un caldo abbraccio. Sembro il loro koala e penso proprio che questa sia la scena più tenera e bella del mondo.
"Ci stringerai tutta la notte, vero?" Mi sussurra Clarissa, soffiando contro l'incavo del mio collo. Alla sua tenera domanda, sorrido.
"Certo, tutta la notte. Promesso"
Aumento la presa sui loro corpicini, regalandole ad entrambi due piccoli baci della buonanotte. "Papà è qui con voi, non andrà via"
Le sento annuire dolcemente, prima che chiudano gli occhi per poter riposare un po'.
Respiro profondamente il profumo delle lenzuola, sentendo ancora quello di Federica ancorato su di esse. Mi manca davvero da impazzire e pensare che fino a qualche ora fa ero con lei, mi fa sorridere. Stanotte abbiamo fatto l'amore e quando ripenso alla sensazione del suo corpo nudo sotto il mio, avverto un brivido proprio alla spina dorsale. Non faceva altro che artigliarmi i capelli e obbligarmi a continuare, ansimando il mio nome più e più volte.
Mi addormento così: con la sua immagine in testa; e non appena mi rendo conto di star per cadere in un sonno profondo, le mando un bacio da lontano, sperando che questo mio piccolo gesto arrivi fino a Budapest, perché è lì che si trova il mio cuore. Lì con lei. Con la mia Fede.

-2♥️
Passate una buona serata. Baci😘

Il resto lasciamolo al destino - Federica e Riccardo (#Wattys2019) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora