Capitolo 68.

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Oggi è il cinque Dicembre. Natale si avvicina e l'armonia che si respira un po' ovunque, ne è la prova.
Questi ultimi due mesi sono praticamente volati via in un soffio, aumentando sempre di più la felicità che riempie il mio cuore e quello di Riccardo.
Dopo il suo trasferimento a casa mia, siamo diventati ancora più uniti di prima. Sembriamo due corpi e un'anima, e amo letteralmente questa cosa. Già al mattino, entrambi siamo attraversati da una scia di felicità davvero infinita, dico davvero. Averlo al mio fianco ventiquattro ore su ventiquattro era ciò che volevo. Ciò che volevamo.
"Riccardo, aiutami con queste lucine" Gli dico, osservandolo mentre sistema un piccolo ramo dell'albero di Natale. Gli altri anni, l'ho sempre fatto da sola, ma oggi, farlo in sua compagnia, è davvero una cosa bellissima, che mi lascia senza fiato.
"Si, subito"
Mi lascia un bacio sulla fronte, prima di afferrare le luci e aiutarmi a sistemarle in ogni angolo per rendere il nostro albero perfetto.
Mentre lo fa, non distoglie lo sguardo dai miei occhioni scuri, riuscendo a farmi percepire ogni singola emozione che attraversa le sue iridi chiare e cristalline. "Ti va se stasera mangiamo del sushi?" Mi chiede a bassa voce.
"Si, va bene. Onestamente ne ho voglia anche io"
Lui curva le sue labbra in un sorrisino, e io lo seguo a ruota, facendo gonfiare i nostri cuori di puro amore.
"Ottimo, bambolina"
Mi fa l'occhiolino e la cosa che riesco immediatamente a notare è uno sguardo tremendamente malizioso riempire ogni perfetto lineamento del suo viso.
Alzo gli occhi al cielo e mi chino verso il pavimento per poter prendere due palline rosse. Senza che me ne renda conto, sento il suo corpo dietro di me e le sue braccia muscolose e dure proprio sui miei fianchi.
Mi sollevo lentamente, premendo la mia schiena contro il suo petto. Lo sento sorridere proprio contro la mia pelle, mentre mi stringe con dolcezza.
"Dobbiamo fare l'albero" Gli ricordo, ma contemporaneamente aumento la presa sui suoi polsi, stringendoli piano.
"Voglio solo un bacio. Nient'altro"
Mi fa girare verso la sua direzione, prima di premere le nostre labbra con un veloce movimento. I miei respiri si spezzano, ma lui riesce a regalarmi quel pizzico d'aria che mi serve per poter respirare.
Il mix dei suoi baci e delle sue mani, riescono a farmi sfiorare il cielo con un solo dito, e la cosa non mi stupisce. Nonostante il tempo passi, la passione che ci lega non fa altro che aumentare notevolmente. Noi siamo un fuoco continuo, qualcosa di proibito, qualcosa impossibile da spiegare agli altri, qualcosa di veramente bello, quasi magico. "Giuro che non c'è nessun altro posto al mondo dove vorrei essere, se non qui con te" Mormora sulla mia bocca, stampandomi un altro bacio, l'ennesimo di queste ultime ore.
"Che inguaribile romantico, Marcuzzo"
"Tutta colpa tua" Mi stuzzica, facendomi ridere. Pizzico alcune ciocche dei suoi capelli, per poi far scivolare le mie dita fra di esse. Lui sorride all'istante.
"Ti amo da morire. Giuro."
Ogni volta che mi sussurra queste parole, il mio cuore batte un po' di più, e penso non ci sia cosa più bella. Il bello dell'amore è proprio questo. Bisogna sempre dire di amarsi, perché penso che non ci sia cosa più pura.
"Ti amo anche io"
Lo bacio un'altra volta, inserendo quel pizzico di passione in più. Sfioro la sua lingua con delicatezza e quando lo sento sospirare, sono orgogliosa di essere riuscita a farlo impazzire almeno un po'.
Ci stacchiamo a malavoglia, pronti per continuare ad addobbare il nostro alberello. Quindici minuti dopo è del tutto pronto, e insieme lo osserviamo, vittoriosi del nostro lavoro. Il risultato è davvero ottimo.
Mentre lui mi aiuta a rimettere a posto ogni cosa, il suono del campanello ci interrompe, riempiendo ogni singolo angolo della casa. "Vado io!" Esclama raggiungendo l'ingresso a passi veloci.
Io annuisco, perdendomi a fissare per qualche secondo il corpo perfetto del mio uomo che attraversa con molta calma il salotto. "Sono i miei genitori" Mi avvisa con un luminoso sorriso.
Gli sorrido e poi lo raggiungo, pronta ad accogliere la famiglia di Riccardo. Vederli mi rende davvero felicissima ogni volta. Il rapporto che ho instaurato con loro è davvero qualcosa di forte e bellissimo. Loro mi hanno raccolta di nuovo nelle loro vite come una figlia, distruggendo del tutto ogni mia paura all'istante.
"Buonasera! Disturbiamo?" Esclama Raffaella, non appena ci raggiunge. Ha un sorriso luminoso, che è perfettamente incorniciato dai suoi lunghi e ricci capelli. I suoi occhi azzurri, molto simili a quelli di Riccardo, brillano intensamente, come se fossero due piccole lampadine.
"Ma no, entrate! Abbiamo appena finito di fare l'albero" Le sorrido io, lasciandole due delicati baci sulle guance. Poi saluto Stefano, che mi stringe fra le sue braccia immediatamente.
"Direi che è venuto una meraviglia!" Esclama Raffella, osservando il nostro capolavoro proprio in fondo alla stanza. Io guardo Riccardo, lanciandogli uno sguardo orgoglioso e felice. Lui mi risponde allo stesso modo, e per un istante, mi sembra di veder sparire tutti, tutti tranne me e lui, che continuiamo a giocare con gli occhi, come se non ci fosse nient'altro da fare.
"Beh, grazie! Ci abbiamo messo un po', ma direi che ne è valsa la pena" Le dico, ridendo, troncando questo nostro dolce contatto e ritornando alla realtà. Riccardo si avvicina, circondando le mie spalle con un braccio. Mi attira contro il suo petto, inebriandomi al cento per cento del suo dolce e candido profumo.
Li facciamo accomodare in cucina, offrendo ad entrambi due tazze di cioccolata calda. "È bello avervi qui" Sussurra Riccardo ai suoi genitori, che guardano il loro figlio con infinita dolcezza.
"Anche per noi lo è" Sorride suo padre. Riccardo ricambia. Credo di non averlo mai visto così felice e sereno. Quest'atmosfera che ci circonda gli fa davvero benissimo.
Appoggio la mano sul suo ginocchio, e le sue dita non tardano ad arrivare, infatti il secondo dopo si incastrano con le mie. È davvero assurdo come un intreccio così semplice e delicato possa davvero essere di fondamentale importanza per unirsi del tutto.
"Ma... in realtà siamo qui per chiedervi una cosa importante..." Inizia Raffaella, guardando suo marito per poter ricevere quel pizzico di forza in modo che possa continuare a parlare. "Dobbiamo farvi una proposta, più che altro"
Alle sue parole, un'infinita quantità di ansia mi pervade, ma cerco di non farci molto caso.
Mi mordo il labbro inferiore, cercando di cacciare via ogni brutto pensiero. Io e Riccardo ci guardiamo, alternando lo sguardo da suo padre a sua madre.
Non so di cosa possa trattarsi, ma a giudicare dai loro occhi complici, suppongo che sia qualcosa di bellissimo e sorprendente.

Buon pomeriggio a tutte❣💥

Il resto lasciamolo al destino - Federica e Riccardo (#Wattys2019) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora