Capitolo 37.

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Nel preciso istante in cui il lieve venticello estivo mi accarezza la pelle e solleva il mio vestito, un brivido mi attraversa, provocandomi un vuoto immenso allo stomaco.
Mi allontano dal locale a passi lenti ma terribilmente tesi, stringendo fra le mani il mio cellulare che sembra essere il mio unico punto di forza da afferrare in questo momento. Raggiungo il retro del locale velocemente, trovando il corpo di Riccardo perfettamente appoggiato contro la parete.
Nel buio della sera, i suoi occhioni celesti e dannatamente lucidi sembrano avere il riflesso di quelle piccole stelline che sono sparse nel cielo, e la cosa mi sorprende davvero moltissimo. Ogni giorno che passa, le sue iridi sembrano diventare sempre più belle, e ogni volta che le osservo, anche per un nanosecondo, mi scompare improvvisamente la terra sotto ai piedi.
I nostri sguardi si incastrano perfettamente, dando vita ad un'immensa e luminosa luce che ha una lieve sfumatura di sincerità.
Abbasso un po' la testa e cammino verso di lui, iniziando a percepire la voglia di stringerlo fra le mie braccia e non lasciarlo mai più, crescere a vista d'occhio. Nel momento in cui ci ritroviamo più o meno a un metro di distanza, ritorno a guardarlo.
"Chi è quell'idiota che ti sbava dietro?" Domanda incazzato, ma riesco a percepire un po' di dolcezza arricchire la sua voce bassa e roca.
"È solo un mio collega"
"Stai lontano da lui, Federica" Mormora, stringendo i denti. I suoi muscoli sono tesi, e la cosa è alquanto evidente.
"Te lo ripeto, Riccardo: è soltanto un mio collega"
"Un tuo collega che praticamente non desidera altro che buttarti sul letto per scoparti come si deve." Puntualizza, sgranando gli occhi. La gelosia lo sta uccidendo.
"Non è un problema tuo, noi non stiamo più insieme. Te lo ricordi, vero?" Gli sussurro senza un briciolo di emozione.
"Non puoi permettermi di starti lontano. È una cosa tecnicamente impossibile... lo sai, vero?"
"Sei cocciuto"
"Sei bellissima..." Bisbiglia con dolcezza. Curva leggermente il capo, squadrandomi da cima a fondo senza fermarsi un secondo. Queste due semplici parole mi fanno immediatamente imbarazzare, ma allo stesso tempo fanno scoppiare a vivere la mia anima. Divento fragile all'improvviso, e non riesco ad evitarlo in nessun modo.
L'attrazione che c'è sempre stata fra di noi aumenta improvvisamente, rendendo sia me che lui vulnerabili, ma allo stesso tempo forti. I nostri occhi fanno un po' ciò che gli pare, lasciando che quest'ultimo mese sparisca fra le braccia del vento.
"Smettila"
Schiocca la lingua contro il palato, prima di allungare un braccio verso di me e tirarmi sul suo petto. Il secondo dopo, mi ritrovo completamente pressata contro il muro e con il suo corpo incastrato al mio. Le sensazioni aumentano, l'atmosfera si riscalda, i nostri cuori sorridono, e le sue labbra si scontrano con le mie. Oh Dio.
Al contatto rabbrividisco, ma devo ammettere che tutto questo mi è mancato forse più della stessa aria che respiro. Stargli lontano è impossibile. Stare lontani è impossibile.
Lascio scivolare le mie mani sulle sue spalle, stingendole con le punte delle dita. Schiudo le labbra per incontrare la sua lingua, che immediatamente trovo e inizio a stuzzicare. Lui fa lo stesso, diventando il mio perfetto complice.
Adesso non mi sta solo baciando, ma mi sta letteralmente mangiando. Mi mangia con passione e voglia, facendo aumentare la mia temperatura all'improvviso. "Cazzo..."
Riesce soltanto ad imprecare, non riesce a dire nient'altro. Forse perché, in questo istante, non c'è davvero niente da dire, ma forse bisogna soltanto agire.
"Non dire parolacce..."
"Vivere senza di te è impossibile" Mi sussurra sulle labbra, un attimo prima di succhiare e mordere quello inferiore. Una scossa mi attraversa, e nonostante non voglia farmi sentire da nessuno, non riesco, poiché mi scappa un gemito intenso, che provo a reprimere chiudendo la bocca.
"Perché?" Provo a dirgli, trovando un pizzico di forza per parlare. La mia voce è roca e piena di voglia.
Il suo ginocchio si fa spazio fra le mie gambe, riuscendo a schiuderle e piazzarsi all'interno. Oh Dio mio. Confermo che sentirlo di nuovo così vicino è la cosa più bella e intensa del mondo.
"Perché quando siamo insieme tutto ha più senso"
Mi scappa un leggero sorriso, mentre lui smette di parlare e inizia a concentrarsi sul mio corpo, accarezzandomi le cosce con dei lenti ma forti movimenti, che mi fanno mozzare il respiro.
Solleva la mia gamba sul suo bacino, riuscendo ad incastrare i suoi fianchi coi miei e lasciare stare il resto. La situazione procede in maniera naturale e istantanea: lui inizia a muoversi dolcemente, premendo più e più volte la sua, già evidente erezione, contro il punto fra le mie gambe. Con un repentino movimento, mi solleva il vestitino scoprendo una parte delle mutandine nere di pizzo che indosso. Mi sento morire e quando mi ricordo che stiamo facendo tutto ciò sul retro del suo locale, l'agitazione aumenta sempre di più. Il fatto che non ci sia nessuno, fa risvegliare in me la voglia di concludere questo atto all'istante.
"Riccardo..." Ansimo. Affondo una mano fra i suoi capelli, tirandoli lentamente dalla radice. Lo sento mugolare sulla mia pelle e mi scappa un sorriso, so quanto ama questo tipo di contatto. Lo fa impazzire.
Sfrega il suo corpo contro il mio, riuscendo a far aumentare quell'immensa scia di calore dentro di me e quel forte formicolio che inizia a percorrere le mie gambe alquanto velocemente. Qualche minuto fa ero un vero e proprio fascio di nervi e tensione, adesso sono un vero e proprio fascio di piacere. Apro per un istante gli occhi e lo vedo, mentre continua a farmi andare fuori di testa. I nostri respiri sono irregolari, rendendo anche irregolare e particolare quest'atmosfera.
I muscoli gli guizzano sotto la pelle, mentre si muove ritmicamente e mi trascina con sé in questo vortice di passione pura. "Dobbiamo assolutamente rifugiarci in qualche posto... ho bisogno di fare l'amore con te"
"Non posso, devo ritornare al tavolo. Cerchiamo di farci bastare questo che stiamo facendo"
"Non m'importa di nessuno" Farfuglia. Nonostante questa strana conversazione, i suoi movimenti non cessano, anzi, tutto il contrario; continua a muoversi lentamente, colpendo con dolcezza la mia intimità con la sua. È più bello di quanto pensassi.
Riesce a strapparmi un lungo gemito che mi fa dimenticare anche come mi chiamo.
"A me importa. Non sono da sola" Farfuglio, con un filo di voce. "Oh, non fermarti"
"No, Fede. No"
Aumenta la presa sul mio bacino e cambia angolazione, strusciandosi contro di me con più forza. Santo Cielo.
Ci muoviamo in sincronia, e non appena insieme ci abbandoniamo al piacere, irrigidisco di scatto le gambe, allungando il collo all'indietro, che lui immediatamente bacia con dolcezza. Chiudo gli occhi, vedendo un leggero velo di sensazioni sconfinate coprire i miei occhi. Riccardo continua a tenermi stretta, continuando a muoversi. Lascio scivolare la mano dai suoi capelli e la porto alle labbra, pizzicando il palmo con i denti, per non gridare. Il suo respiro soffia sulla mia pelle, e mi sento morire. "Cazzo... un orgasmo del genere non era nei miei piani di questa sera"
Beh, neanche nei miei. Doveva essere una semplice cena con dei colleghi, e invece è cambiato tutto.
Infrufolo la testa nell'incavo del suo collo, un po' imbarazzata da tutto questo. "Per colpa tua mi sono anche sporcato" Sorride, abbassando lo sguardo fra le sue gambe. Io lo seguo, e arrossisco quando noto i suoi jeans lievemente umidi.
"Mi dispiace"
"Shh, non dispiacerti... ne è valsa la pena"
Mi bacia la punta del naso, prima di lasciarmi andare e rimettermi in piedi. Il mio vestitino scivola giù per le mie cosce tremanti e mi prendo qualche secondo per sistemarmi e far tornare i miei respiri normali. Passo le dita fra i miei capelli, sistemandoli con un lento movimento.
"Devo tornare dentro... ho qualcosa che non va?" Chiedo preoccupata di essere beccata dagli altri.
"No, sei bellissima" Mi rassicura, regalandomi una leggera carezza sul viso.
"Grazie" Bacio le sue labbra rapidamente, mettendo a bada il mio cuore scoppiettante.
Il silenzio ci riempie, ma una voce improvvisa, che esclama il mio nome, poco lontana da noi, lo spezza del tutto.
"Federica!"
"Chi è?" Mi domanda, alzando un sopracciglio.
"Luca... penso sia venuto a cercarmi"
Le sue labbra si stringono in una linea sottile, segno di quanto sia teso e anche un po' incazzato.
"Questa cosa non mi piace" Mormora a bassa voce, facendomi sospirare.
"Shh, non parlare. Non ho nessuna intenzione di farmi beccare qui con te" Sussurro, poggiando l'indice sulla sua bocca.
Afferra la mia mano e mi tira verso di lui, sistemando entrambi proprio dietro una grande pianta che ci ricopre più o meno tutti e due.
Pressa la mia schiena contro il suo petto, riuscendo a farci trasformare in un'unica anima all'istante. "Qui non ci vedrà... stai tranquilla" Sorrido e appoggio la testa contro la sua spalla, assaporando questi ultimi istanti con lui, prima di tornare dagli altri.

Bene! Ma ovviamente non è finita qui😏
Un bacio🥰
-Roberta

Il resto lasciamolo al destino - Federica e Riccardo (#Wattys2019) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora