Capitolo 69.

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"Quindi? Di cosa si tratta?" Chiede Riccardo ai suoi genitori, sollevando lentamente le spalle. Non sta più nella pelle, e onestamente neanche io. Voglio assolutamente sapere di cosa si tratta.
"Niente di particolare. Volevamo solo invitarvi per le feste natalizie a casa nostra" Afferma Raffaella. Un leggero rossore riempie le sue guance chiare, rendendo visibile quel leggero strato d'imbarazzo che le riempie. "E volevamo invitare anche i tuoi genitori, Federica"
Il mio cuore sorride improvvisamente. Faccio fatica a credere alle sue parole, e devo dire che impiego qualche secondo per realizzare ogni sua singola sillaba. Non me l'aspettavo. Assolutamente.
"I m-miei genitori?" Le domando, incredula e anche un po' confusa. Lei annuisce diverse volte, con gli occhi un po' lucidi, forse a causa dell'estrema felicità.
"Si. Adesso che siete tornati insieme, unirci di nuovo sarebbe davvero bellissimo. Non credete?"
"Si, è un'idea fantastica!" Esclamo con un sorriso. Passare diversi giorni con loro sarebbe davvero unico, lo definirei l'inizio di un lungo ed immenso sogno.
"Io e mio marito abbiamo intenzione di andare dai tuoi genitori per invitarli, è giusto che sia così"
"Si, lo penso anche io" Afferma Riccardo, stringendomi la mano con dolcezza sotto il tavolo.
"Ne saranno sicuramente molto ma molto contenti" Li rassicuro io, con un delicato sorriso. "Poi ci organizziamo per il cibo e quant'altro"
"No, non dovete preoccuparvi assolutamente di nulla. State tranquilli"
"Non mi sembra il caso, Raffaella" Ribatto, ma lei mi guarda lanciandomi un'occhiataccia.
"A me si, invece! Non provare a contraddirmi" Mi avvisa, sollevando l'indice, ma non riesce a bloccare quel piccolo sorriso che sorge fra le sue labbra piccole e lievemente arrossate.
Io scoppio a ridere e sollevo le braccia verso l'alto, per poi incrociare di nuovo le mie dita con quelle di Riccardo, lunghe e morbide.
Stefano e Raffella vanno via qualche minuto dopo, lasciando me e il loro figlio da soli, e con un pizzico di felicità in più. Questo loro invito ci ha reso davvero lieti. Non vedo l'ora che arrivi quel fatidico giorno, per passare un po' di tempo tutti insieme come una vera famiglia.
"Chiamo il ristorante per ordinare del sushi e arrivo" Mi dice Riccardo, un attimo prima di afferrare il cellulare e sparire dalla cucina. Io annuisco lentamente, poggiando lo sguardo sull'orologio. Sono le otto e venti, e devo dire che ho un leggero vuoto allo stomaco. La mia voglia di mangiare è davvero estrema. "Fra mezz'ora saranno qui" Mi avvisa, ritornando proprio al mio fianco. Lascia un bacio sulla mia fronte, regalandomi un dolce sorriso. Io lo fisso, vedendo la mia felicità aumentare rapidamente. Poi fisso i suoi occhi, riuscendo a perdermi nell'infinità del celeste.
"Menomale. Non aspetto altro" Sussurro. Gli lascio una leggera carezza sulle spalle, prima di allontanarmi e afferrare una tovaglia dal cassetto.
Sento il suo sguardo scivolarmi addosso, e quando mi giro, ne ho la conferma: le sue iridi sono fisse su di me, rendendo sensibile e poco tranquilla ogni cellula che costituisce il mio corpo. Ha le braccia incrociate al petto, le labbra schiuse e gli occhi brillanti. Assomiglia molto ad un Dio in questo momento.
"Sei contenta dell'invito dei miei genitori?" Mi domanda. La sua domanda mi fa immediatamente sorridere. È bellissimo sapere quanto sia importante per lui sapere il mio parere.
"Si, tantissimo. Ho sempre desiderato una cosa di questo tipo e adesso mi sembra che ogni mio sogno si stia realizzando. Ogni piccola cosa mi rende felice"
"Io sono felice di sapere che tu sia felice" Afferma, facendomi gonfiare il cuore immediatamente. "Ti giuro, Fede... questa è la cosa più importante"
Penso che esprimere a parole tutto ciò che sentiamo è davvero più difficile del previsto, ma ogni tanto, ci capita di sentire il bisogno di farlo.
"Anche per me"
Faccio un passo verso di lui. Lui ne fa uno verso di me. Siamo a pochi centimetri di distanza, che elimino qualche secondo dopo, non appena circondo il suo collo con entrambe le braccia.
Mi alzo sulle punte soltanto per raggiungere la sua estrema altezza, e quando i suoi occhioni bellissimi e caldi mi avvolgono, il mondo sembra fermarsi, per poi continuare a girare ininterrottamente al momento di un nostro piccolo bacio. Un semplice bacio a stampo, che mi provoca un intenso brivido alla spina dorsale e uno al cuore, completamente colmo dell'amore che provo per lui.
Non appena ci stacchiamo, gli accarezzo la guancia con dolcezza, facendo guizzare le mie dita morbide giù per il suo collo. "Sai una cosa?"
"Cosa?"
"Ti amo da impazzire" Mormora. Il suo sguardo sincero mi fa sciogliere. "E farei di tutto per renderti la donna più serena e raggiante del mondo"
"Di tutto?" Chiedo, inarcando lievemente un sopracciglio per poi mordere una parte del mio labbro inferiore con i denti.
"Si, di tutto" Risponde ovvio, sollevando entrambe le spalle. "Non so... se adesso mi chiedessi di voler vedere la luna blu, io lo farei tranquillamente. Prenderei un secchio con della vernice blu e la dipingerei. Se mi chiedessi di voler mangiare tre pizze con dei particolari ingredienti, io correrei in pizzeria e farei ciò che tu desideri. Oppure, se mi chiedessi di voler andare in un posto sperduto per una settimana, io ti prenderei per mano e ti ci porterei" Mormora. Le farfalle all'interno della mia pancia prendono a svolazzare intensamente, facendomi quasi perdere il respiro. Questa sua dichiarazione è riuscita perfettamente a farmi perdere ogni senso, ogni parola, ogni ragione. Ogni cosa. Ma credo di non aver mai sentito nulla di più bello. Se tutto ciò che mi ha appena sussurrato non è amore, di cosa si tratta? Come potrei definirlo? "Per te farei di tutto, piccola. Anche le cose impossibili"
Per qualche secondo rimango immobile a guardarlo, riuscendo a percepire il nostro legame diventare sempre più forte, più bello.
Commossa dalle sue parole, mi butto su di lui, stringendolo immediatamente e con molta forza. I nostri cuori si uniscono lentamente, mentre le sue braccia circondano il mio corpo con rapidità.
Mi stacco un po' soltanto per guardarlo in viso, per poi sussurrargli: "Ringrazio Dio per aver al mio fianco una persona come te. Ti amo davvero da morire, come non ho mai amato nessun altro. Nessun altro, Riccardo"
"Vieni qui, vieni qui" Ritorna ad abbracciarmi all'istante, lasciandomi numerosi baci sulla testa. Io sono la sua bambina, lui il mio uomo. Io la sua regina, lui il mio re.
Mi aggrappo alla sua maglia, stringendola con le dita molto dolcemente. Lui mi accarezza i capelli, mormorandomi diverse frasi dolci, che ogni donna vorrebbe sentirsi dire.
Chiudo gli occhi, ascoltando il rumore dei suoi respiri e assaporando con amore ogni sensazione che mi pervade il corpo in questi brevi secondi.

Il resto lasciamolo al destino - Federica e Riccardo (#Wattys2019) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora