"Fede..." Il mio nome esce dalle sue labbra in maniera lenta, ma anche terribilmente potente. Lui, la situazione circostante e il suo sguardo riescono a mettermi in agitazione, rendendomi più sensibile di un foglio di carta. I miei muscoli sembrano irrigidirsi all'improvviso, facendomi trasformare in una roccia. L'uomo di fronte a me indossa una semplice camicia bianca, che riesce a rendere visibile una parte del suo petto scoperto, e dei semplici jeans neri. È dannatamente bello.
"Che cosa ci fai tu qui?" Gli chiedo a bassa, bassissima voce. Poi deglutisco, socchiudendo piano le pelpebre.
Lui continua a guardarmi per pochi secondi, prima di distogliere lo sguardo e poggiarlo su Marta e il cameriere, che ci osservano lievemente confusi.
Sospira pesantemente e poi schiude lentamente le labbra per dire qualcosa.
"È successo qualcosa con l'ordine?" Sussurra, ignorando del tutto la mia domanda. Abbasso un po' il capo, sentendo un pizzico di imbarazzo varcare la soglia delle mie guance. Penso che parlargli non sia stata una buona idea.
"Si, abbiamo sbagliato... ma sistemeremo la situazione al più presto" Gli risponde il ragazzo, afferrando entrambi i piatti. Penso che sia della pasta con qualche salsa particolare, tipo ai peperoni o qualcosa del genere.
"Okay, fate presto. Mi raccomando" Afferma, poi afferra il suo iPhone dalla tasca, prima di poggiare lo sguardo sullo schermo per controllare l'orario. "Buon pranzo"
"Grazie" Risponde Marta, prima di incrociare le mani proprio sotto il mento. Riccardo mi guarda un'ultima volta prima di voltare le spalle e andare via. Osservo la sua sagoma per dei secondi infiniti, fino a quando non scompare del tutto proprio dietro la porta automatica. "Lo conosci?" Mi domanda la mia collega una volta che rimaniamo completamente da sole.
Io pizzico la tovaglia panna con le punte delle unghie, non realizzando tutto ciò che è appena successo.
"Si, anche troppo bene aggiungerei"
Lei alza un sopracciglio, un po' confusa. Dal suo sguardo riesco a notare quanto sia alta la voglia di scoprire qualche altro dettaglio, per cui respiro profondamente e la guardo, osservando i suoi occhi che mi scrutano con attenzione. "Io e lui stavamo insieme"
Le sue labbra si schiudono e le sue mani sottili finiscono immediatamente su di esse, per l'estremo stupore. Non se l'aspettava.
"Cosa?" Chiede spalancando leggermente gli occhi.
"Si, stavamo insieme... ma quasi sette mesi fa ci siamo lasciati"
"Per quale dannato motivo?" Domanda sollevando le spalle, un po' scossa da questa notizia.
Insieme ci completavamo. L'uno era l'esatta e perfetta metà dell'altro. Siamo stati una coppia per più di un anno. Eravamo dolci, passionali, intensi e terribilmente innamorati, ma alcune volte, tutto questo non basta per poter mandare avanti una storia di questa importanza.
Io e Riccardo siamo davvero diversi, eppure si sa, gli opposti si attraggono. È una legge chimica.
"Lui mi ha tradita ed è crollato tutto. Niente aveva più senso... né l'amore, né tanto meno il futuro che sognavamo insieme. Siamo stati insieme un anno, ma giuro che è stato l'anno più bello e intenso della mia vita" Sussurro con voce bassa e tremante. Ricordare tutto ciò che è successo con lui mi fa male e parlarne mi distrugge.
Alcune volte mi ritrovo a pensarlo mentre guardo il cielo, mentre sono in coda nel traffico, mentre leggo o mentre ascolto una canzone che magari ascoltavamo insieme. Mi ritrovo a pensarlo sempre molto spesso, e il mio cuore mi uccide ogni volta.
Quando mi capita di vederlo in centro, è tutto più veloce e meno intenso. Abbiamo entrambi fretta, per cui ci scambiamo un semplice sguardo e ci allontaniamo. Questa volta, invece, è stato diverso. La situazione è abbastanza serena, e l'unica cosa che ci circonda è quell'immensa calma. Siamo stati presi alla sprovvista.
"Perché non avete cercato di sistemare la situazione?" Mi chiede, un po' triste.
"Ci abbiamo provato, ma nel suo sguardo non riuscivo più a trovare quell'amore che aveva. Io non riuscivo a guardarlo negli occhi e lui era completamente trasparente. Dopo circa due settimane di continui scontri e urla, abbiamo deciso di finirla lì. Non c'era nulla da salvare, era tutto andato a rotoli e la colpa era soltanto sua"
"Perché non me ne hai mai parlato?"
"Odio parlare di lui, mi rende terribilmente fragile e triste" Inizio a sentire i miei occhi riempirsi di tante piccole lacrime, che iniziano a rendere poco chiara la visione. "Nonostante sia passato già un po' di tempo, il vuoto allo stomaco quando lo nomino non va' via"
"Penso sia normale, Fede. La vostra storia è durata un po' e non è semplice dimenticarla"
"Non lo è per niente. Davvero"
"Posso capirti. È davvero una brutta, bruttissima sensazione" Conferma sussurrando.
"Già" Mormoro, cacciando via una ciocca di capelli che mi ricade dolcemente sul viso. "I primi mesi è stata davvero brutta da affrontare. Ogni cosa mi ricordava lui. Tutto ciò che facevo mi sembrava di farla proprio come lui. Il mondo aveva perso il colore, e la vita non mi sembrava bella e unica come lo era con Riccardo. È cambiato tutto" Le dico, aprendo del tutto quel piccolo cassetto dei ricordi all'interno del mio cuore. "Poi l'inizio della scuola mi ha molto aiutata, riuscendo a farmi 'dimenticare' l'accaduto. È stato un periodo strano, ma nonostante tutto continuavo a ripetermi di non essere né l'unica e purtroppo neanche l'ultima" Le mie parole sono seguite da un sospiro. "Quell'uomo è sempre stato uno stronzo, ma con me aveva quella piccola sfumatura di dolcezza che non aveva con nessuno. Ci amavamo immensamente, ma forse non era abbastanza"
"Io sono certa di si" Mi tranquillizza lei. "A volte bisogna soltanto cercare qualche ragione per non far crollare tutto"
"Non c'era più nessun'altra ragione per stare insieme. Era finita, e il resto non importava"
Per un attimo, rivivo ogni sensazione provata con lui, e la cosa mi sconvolge. Non mi ritrovavo faccia a faccia con i suoi ricordi da mesi e mi fa terribilmente male. Mi sento un fragile e impotente cristallo, con il cuore spezzato e pieno di cicatrici.
"Non ti ho mai vista così triste"
"Parlare di lui mi rende triste" Osservo, facendo spallucce, poggiando poi lo sguardo sui bicchieri trasparenti e perfettamente puliti.
"Smettiamola di parlarne, Federica. Basta così. Non voglio che tu stia male" Io annuisco immediatamente, ringraziandola con lo sguardo subito dopo. "Se vuoi possiamo anche andare via da qui, mangiamo qualcosa al volo in un altro locale"
"No, non ha importanza. Non è un grave problema, tanto lui non tornerà qui" Rispondo dondolando la testa lentamente.
"Però un cosa devo ammetterla" Esclama cambiando espressione. Il suo viso viene illuminato da una delicata luce e la cosa mi fa sorridere all'istante.
"Cosa?"
"Cara prof, direi che il suo ex è davvero un figo della Madonna! Complimenti davvero"
Scoppio in una fragorosa risata che non riesco ad interrompere in nessun modo. Lei mi segue e dopo alcuni minuti di tristezza immensa, ridere è proprio quello che ci vuole. Quello che mi serve.
"Lo credo anche io. La bellezza di questo ragazzo è davvero unica e rara." Ecco, penso che questi due aggettivi siano i più giusti per descriverla. Per la sua anima, invece, presumo che il più corretto sia 'intensa'. Esattamente, Riccardo è intenso indipendentemente da tutto. Lui è davvero un mondo infinito da scoprire e purtroppo io non sono riuscita a farlo.Andiamo bene, no?
Cosa ne pensate di questo capitolo? Fatemi sapere. Un bacio.❤
-Roberta
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Il resto lasciamolo al destino - Federica e Riccardo (#Wattys2019)
Fiksi PenggemarFederica Carta. Riccardo Marcuzzo. Si rincontrano all'improvviso dopo mesi... I loro cuori si incastrano ancora alla perfezione proprio come una volta, ma i loro pensieri diversi e le paure di lei saranno la causa di altre ed infinite incomprension...