Capitolo 30.

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Quando io e Riccardo rimaniamo da soli, in casa regna davvero un silenzio angosciante e fastidioso. Non riesco a parlare e neanche a guardarlo. A malapena riesco a respirare e devo dire che la cosa mi distrugge del tutto. Averlo al mio fianco e stare così lontani è davvero una sofferenza gigantesca.
Il gorgoglio del caffè si espande in tutta la cucina, riuscendo a scuotere un po' quest'atmosfera. Nel momento in cui sto per raggiungere i fornelli per spegnere il gas, Riccardo mi precede, facendolo al posto mio.
Rimango ferma lì, guardando i suoi muscoli tendersi e poi rilassarsi piano. "Ne vuoi un sorso?" Mi domanda, poggiando il suo sguardo su di me per un istante.
"No, grazie. Voglio solo parlare con te un attimo" Affermo convinta. Lui si avvicina a me lentamente, e io sento il mio cuore esplodere, forse a causa della vicinanza che ritorna, o forse della preoccupazione di parlargli di nuovo.
"Anche io voglio parlarti... ti ricordi quella canzone di James Bay che ascoltavamo praticamente sempre?"
Come potrei dimenticarla? 'Us' questo era il titolo. La ascoltavamo incessantemente, era la colonna sonora della nostra storia. Accompagnava musicalmente ogni nostro momento, e quando potevamo, finivamo per danzare insieme, lasciandoci ogni problema alle spalle.
"Si che me la ricordo"
"Ecco..." Sussurra, per poi spostare lo sguardo sulle sue mani, che non fa altro che stuzzicare dolcemente. "I believe in us" Curva le labbra in un piccolo sorriso, citando alcune parole della canzone. Il mio cuore perde un battito. "Io credo in noi, Federica. Nonostante il tempo, la situazione e nonostante tutto ciò che ci è successo"

Lui crede in noi.

Tutto ciò che riesco a fare è guardarlo. Guardarlo come se il suo viso potesse realmente farmi percepire ogni singola emozione che prova in questo momento. Guardarlo perché nei suoi occhi riesco a vedere il mare, l'oceano, il cielo. Tutto.
"Anche io. L'ho sempre fatto, Riccardo. Ma questa volta è diverso"
Sento di star sbagliando ogni cosa. Quindi, per quale motivo dovrei continuare?
"Quindi vuoi davvero che me ne vada? Che tutto finisca, Fede?" Mormora, guardandomi. I nostri sguardi sono perfettamente incrociati.
"Si, voglio solo questo"
"Io no, ma farò ciò che dici tu. È giusto così, non ho nessuna intenzione di farti soffrire"
"Grazie" Sospiro. Mi mordo il labbro inferiore, sentendo un'immensa quantità di tristezza pervadermi il cuore. Inizio a sentire il sapore metallico del sangue e ogni secondo che passa, la situazione sembra peggiorare maggiormente. Dio mio.
"Fai l'amore con me" Mi sussurra all'improvviso. Io lo guardo, presa alla sprovvista e anche un po' confusa. Ho sentito bene? Come può solo chiedermi una cosa del genere?
"C-cosa?"
"Fai l'amore con me, Federica. Prima di dirci addio per sempre, voglio sentirti un'ultima volta"
"Dio, tu sei completamente matto. Non farò nulla con te" Chiarisco immediatamente, sentendo un pizzico di agitazione pervadermi ogni angolo del corpo.
"Un'ultima volta, solo un'ultima volta. Giuro che non sarà sbagliato." Continua, mantenendo il suo pensiero. "Voglio soltanto ricordarti così. Voglio baciare la tua pelle e renderti mia un'ultima volta. Non credo di chiederti qualcosa di impossibile"
"Se facciamo l'amore adesso, diventeremo del tutto pazzi. Lo sai vero?"
"Non siamo mai stati normali, quindi continuiamo a mantenere questa cosa" Fa spallucce, strappandomi un piccolo e delicato sorriso. "Giuro che non tornerò più, ma ti prego lasciati sentire un'ultima volta, lasciati amare un'ultima volta"
La sua proposta mi confonde un po', ma allo stesso tempo mi fa impazzire, mi piace davvero da morire. Riaverlo per un'ultima volta sarebbe davvero una cosa sconfinata e impossibile da descrivere. In un certo senso, mi renderebbe felice.
È tutto così bello ma anche dannatamente sbagliato, ma per una volta non mi sento in dovere di fare la cosa corretta, perché devo semplicemente, come dice lui, lasciarmi andare. Infondo la vita è un gioco tutto da vivere, giusto?
"Okay, va bene" Sospiro. "Però devi promettermi che dopo te ne andrai. Non voglio continuare a soffrire per entrambi"
"Te lo prometto" Mi rassicura. Sul suo viso si dipinge un'espressione di eccitazione, ma anche di tristezza. Questa sarà la nostra ultima volta e posso fermamente affermare di volerla vivere al cento per cento.
Non so se andare a letto insieme soltanto per dirsi addio sia una cosa normale e lineare, ma non ho nessuna intenzione di pormi delle domande, che in questo momento, riescono soltanto a confondermi maggiormente.
Prima che possa concretamente capire ciò che stiamo facendo, ritrovo le sue labbra fameliche e arrossate sulle mie. Mi spinge contro la parete, riuscendo a farmi scappare un lieve gemito dalla bocca. Il suo corpo duro spinge dolcemente contro il mio, riuscendo a farmi percepire ogni singolo muscolo che lo caratterizza. Le sensazioni sono forti, quasi impossibili da spiegare, per cui socchiudo gli occhi, cercando di godermi ogni secondo.
"Camera da letto?" Mi domanda con il respiro un po' irregolare. Io annuisco. Percepisco la sua mano sollevare il mio vestitino per potermi accarezzare la coscia, e il mio respiro si spezza improvvisamente. Santa Pace.
Circonda la sua vita con la mia gamba, spingendo diverse volte il suo bacino contro il mio. Questa posizione mi permette di sentire la sua eccitazione, e di fronte a tutto ciò, non posso fare altro che impazzire. Impazzire perché ad ogni singolo movimento mi sento morire.
Affondo una mano fra i suoi capelli, mentre lo tiro delicatamente verso di me.
Le sue mani studiano ogni centimetro del mio corpo, riuscendo a farmi percepire ogni singola sensazione e brivido che mi attraversa.
Senza smettere di baciarmi, mi solleva fra le sue braccia, iniziando a camminare verso le scale. Continuo ad assaporare ogni istante, perché tutto questo non succederà mai più.
Quando mi rendo conto di aver raggiunto la camera da letto, mi lascio scappare un piccolo gemito, mentre sento le mie gambe cedere piano piano. La mia mente è completamente spenta e indifferente, mentre fisso l'uomo di fronte a me. Abbassa dolcemente la zip del mio vestitino, prima di farlo scivolare giù per la mia pelle setosa. In ogni centimetro che scopre, sento le sue labbra avide e insaziabili lasciare uno, due, tre baci, che mi portano letteralmente al limite della sopportazione.
Mi lascio andare contro il materasso, tirando il suo corpo su di me. Lui si ferma improvvisamente, accarezzandomi con delicatezza le braccia e fissando i suoi occhioni blu nei miei, castani, lucidi e pieni di emozione.
"Spogliami, Federica" Le sue parole mi fanno arrossire, ma allo stesso tempo riescono a regalarmi quell'immensa eccitazione che mi toglie il respiro.
Lo guardo con un piccolo sorriso fra le labbra, posizionandomi proprio sul bordo del letto e poggiando le mie mani sul suo addome, coperto dalla maglietta di cotone. Focalizzo ogni angolo con gli occhi, lo studio con le dita e poi lo bacio con le labbra. Lascio scivolare via l'indumento, prima di alzarmi e permettere ai nostri petti di incastrarsi come due piccoli pezzettini di puzzle. Ritrovo le sue labbra sul mio collo, mentre getto la testa all'indietro soltanto per godere al cento per cento di ogni piccola sensazione. Lo bacio dolcemente, sbottonando i suoi jeans con un semplice e veloce movimento. Sorride sulle mie labbra, mordendo quello inferiore con docilità. Dio, mi fa impazzire.
Mi abbasso un po' soltanto per sfilargli i pantaloni e i boxer, e non appena rimane completamente nudo di fronte a me, non riesco a non studiare con attenzione il suo corpo perfetto. Dio mio, è così bello che sembra quasi inverosimile.
"Stenditi" Ordina a bassa voce, il suo fiato soffia lungo il mio collo.
Mi stendo sul materasso, spalancando le gambe solo ed esclusivamente per lui. Riccardo si piazza proprio al centro, premendo la sua intimità nuda contro la mia, ancora coperta e vogliosa. "Godiamoci ogni secondo, va bene?"
Annuisco genuinamente, sentendo quella passione che ci lega aumentare a vista d'occhio. Socchiudo gli occhi, aspettando soltanto che mi faccia sua, un'altra volta. Un'ultima volta.

Il resto lasciamolo al destino - Federica e Riccardo (#Wattys2019) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora