Capitolo 79.

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Questi ultimi cinque mesi di gravidanza sono stati davvero lunghissimi. I dolori alla schiena non fanno altro che aumentare, le nausee mattutine arrivano puntualmente ogni giorno e la stanchezza inizia a farsi sentire.
In altre parole, potrei benissimo dire che la mia condizione attuale non è una delle migliori. Non pensavo che essere incinta potesse realmente essere così faticoso; non voglio essere fraintesa, aspettare un bambino è una delle cose più belle dell'intero universo, ma pensare di dover convivere ancora quattro mesi con queste continue sofferenze mi distrugge del tutto.
Fortunatamente, al mio fianco c'è sempre Riccardo, pronto a massaggiare la mia schiena dolorante, a prepararmi delle schifose tisane per combattere il senso di nausea e a coccolarmi per la troppa stanchezza.
È giusto che sia così, dico bene? Questi figli li abbiamo fatti insieme e mi sembra corretto che lui debba condividere con me anche i momenti negativi, e non solo quelli positivi.
Adesso ci troviamo dalla dottoressa, sperando di poter vedere entrambi i sessi dei nostri bimbi. Durante le ultime visite, speravamo di poter vedere cosa si nascondesse fra le loro gambine, ma purtroppo i nostri figli non sono dalla nostra parte.
"Vediamo un po' se oggi questi due piccoli angioletti si fanno vedere" Sorride Ginevra, sistemando un tovagliolo di carta proprio sul bordino dei miei jeans per non macchiarli di gel.
"Eh beh, speriamo" Ridacchia Riccardo, facendo spallucce. "Non aspettiamo altro"
"Vediamo un po'" Sospira, accarezzando la mia pelle con quel piccolo aggeggio. Sento la mano del mio uomo incrociarsi alla mia, e mi scappa un piccolo sorriso. Penso sia il gesto più intimo e innocente del mondo. Me la stringe forte così forte che sarebbe quasi impossibile lasciarla andare. La mia mano combacia perfettamente con la sua, e questa cosa mi fa letteralmente capire quanto siamo realmente vicini e lo saremo sempre. "Dai che forse oggi ci riusciamo" Sussurra, non lasciando neanche per un secondo il sorriso che fa curvare le sue labbra verso l'alto.
Io sposto lo sguardo verso Riccardo, incontrando le sue iridi blu oltremare. Sorrido immediatamente, aumentando la presa sulla sua mano. "Si, direi proprio di si" Continua, osservando con cura e attenzione il monitor che è riempito dai miei due bambini. "Sono due belle femminucce"
Sento la mia anima vibrare maggiormente e il mio cuore scoppiare in meno di un secondo. Oh Dio, due femminucce? Doppio fiocco rosa?
"Sei sicura?" Le sussurra Riccardo. Io lo guardo notando quanto sia sorpreso ma al tempo stesso anche terribilmente felice.
"Si, sicurissima" Risponde Ginevra. "Guardate anche voi"
Osserviamo lo schermo, notando i loro piccoli corpicini perfettamente incastrati. La cosa che mi fa commuovere maggiormente sono le loro manine incrociate. Le mie due principesse. "Non c'è nessun pisellino" Ride, e noi la seguiamo immediatamente.
Io guardo Riccardo, prima che le sue labbra si poggino con delicatezza sulla mia fronte. Mi lascia un candido bacio, che riesce perfettamente a trasferirmi tutta la gioia che contiene in questo momento.
"Sei contento?" Gli chiedo. So perfettamente quanto lo sia, ma sento il bisogno di sentirglielo dire.
"Scherzi? Certo che sono contento!" Esulta, con un sorriso. "Sarò beato fra le donne"
Scoppio a ridere, e lo stringo, continuando a fissare le mie due bimbe attraverso il piccolo schermo.
Usciamo da lì qualche minuto dopo, e non appena incontriamo l'aria primaverile di Maggio, avverto una lieve sensazione di sollievo. Riccardo è al mio fianco, e non appena entriamo in auto, mi dice di aver preparato una piccola sorpresa per me. Un po' di ansia mi pervade, ma cerco di restare serena. Non so di cosa possa trattarsi, non mi ha anticipato nient'altro.
Durante il tragitto, appoggio la testa sul sedile e incrocio entrambe le mani sul mio pancione. Provo a rilassarmi per un po', ma le continue e dolci carezze delle mie due bambine, riescono a regalarmi diverse scosse un po' ovunque. È una sensazione bellissima, che va oltre ad una descrizione di un libro o ad un video di racconti. È del tutto diverso. Un loro minimo calcetto riesce a mandarmi diversi brividi un po' ovunque. È come se in un certo senso dicessero qualcosa del tipo: 'ehi, mamma... siamo qui. Ci siamo e non andiamo via'
Sono qui. Dentro di me. E non scapperanno.
"Eccoci arrivati, amore" Quando la voce di Riccardo risuona all'interno della macchina, avverto un senso di liberazione improvviso. Ero così immersa nei miei pensieri, che non ho neanche visto e sentito il mezzo fermarsi improvvisamente.
Dove ci troviamo in questo momento? Onestamente non ne ho idea. Siamo all'inizio di un lungo viale molto moderno, costituito da diverse piante di altezza media. Il suolo è interamente costruito con dei sassolini rotondi e spessi, che rendono il luogo ancora più raffinato e davvero carino.
"Vieni, andiamo" Riccardo mi stringe la mano dolcemente, guidandomi con molta calma lungo la strada.
"Mi dici dove stiamo andando?" Chiedo, curiosa di scoprire la verità.
"Lo vedrai"
Ci fermiamo di fronte a delle vetrate che hanno quel pizzico di delicatezza che piace a me. La porta automatica si apre rapidamente e non appena varchiamo la soglia di questa luminosa e grande stanza, la cosa che riesco subito a notare è il bianco sulle pareti. È il colore che prevale e devo dire che mi piace davvero molto.
Ci avviciniamo ad una donna che si trova proprio dietro alla scrivania; e non appena ci vede, ci accoglie con un luminoso sorriso.
"Buonasera" Sussurra, stringendo fra le dita una bic nera.
"Buonasera, sono il signor Marcuzzo"
"Si, prego... vi accompagno" Si solleva e fa scivolare entrambe le mani lungo i suoi fianchi per poter abbassare il vestitino. Attraversiamo la stanza, e poi ci fa varcare la soglia di un'altra ampia sala, altrettanto luminosa come la precedente.
Capisco all'istante dove ci troviamo, e non riesco a bloccare un piccolo sorriso che illumina le mie labbra molto morbidamente.
Un angolo del locale è riempito da un fondale fotografico, contornato da diverse luci di tutte le misure e proprio accanto a quest'ultime ci sono dei modificatori.
"Ti piace questa sorpresa, amore?" Mi domanda Riccardo, stringendomi a sé. Io lo guardo.
"Dobbiamo seriamente fare delle foto?" La mia felicità è davvero immensa. Sembro una bambina. Non ho mai fatto nulla del genere e devo dire che quest'esperienza mi entusiasma davvero parecchio.
"Si, esattamente. E il tuo pancione sarà il protagonista" Afferma. "Posizioneremo queste immagini dove tu vorrai, in modo che potrai guardarle sempre"
Mi lascio sfuggire una lieve risata, prima di girarmi completamente verso di lui e circondargli il collo con le braccia.
"Grazie, sono davvero felicissima"
Fa combaciare le nostre labbra, facendo nascere un piccolo e delicato bacio che dura qualche secondo.
"Vieni, dobbiamo prepararci"
Una donna ben vestita viene in nostro soccorso, sistemando il nostro look per rendere le foto ancora più belle.
Mi regalano un intimo panna delicatissimo da indossare, e che riesca perfettamente a scoprire il rigonfiamento della mia pancia. Riccardo, invece, indossa soltanto dei semplici jeans, che lo rendono veramente un modello.
Un uomo ci spiega molto bene cosa fare e come farlo. Prima di raggiungerlo proprio sul fondale fotografico bianco, lancio uno sguardo veloce sulla mia figura riflessa allo specchio. Dio mio, sembro davvero qualcosa di magico.
Il mio viso è illuminato dal leggero strato di trucco, le labbra sembrano molto più carnose e spesse grazie al rossetto, e la cosa che più mi colpisce sono i capelli. Hanno dei lievi e morbidi boccoli proprio lungo le punte; non sono perfetti, ma riescono a regalarmi quel pizzico di movimento che mi serve.
"Siete pronti?" Ci chiede l'uomo, con un sorriso.
"Pronta, amore?" Mi sussurra Riccardo, circondando il mio bacino nudo con il suo braccio. Io annuisco, iniziando a camminare molto lentamente verso la nostra destinazione.
Con le indicazioni del fotografo, riusciamo a metterci in posa e devo dire che mi sembra di essere nei panni di una modella o qualcosa del genere.
Presso la mia schiena contro il petto di Riccardo, che appoggia prontamente le mani sul mio pancione, accarezzando le nostre due bimbe.
Cerchiamo di essere quanto più naturali possibili durante il primo scatto, ma il secondo va decisamente meglio.
Passiamo le ore che seguono in questo modo: illuminati da decine di luci, sorridenti, emozionati, e pronti per poter scegliere le foto più belle, che un giorno mostreremo orgogliosi, alle nostre figlie.

Ciao bimbe♥️♥️
Tutto sta andando per il verso giusto... ma come se la caveranno Federica e Riccardo alla nascita delle gemelline?🎀
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Vi mando un bacio e buon pomeriggio🧸
-Roberta

Il resto lasciamolo al destino - Federica e Riccardo (#Wattys2019) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora