Capitolo 89.

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Sette anni dopo.

È proprio vero che quando si è felici il tempo vola. Si è sempre detto in questo modo, e penso che sarà così per sempre.
Ogni istante trascorre in maniera veloce, senza che qualcuno possa realmente rendersene conto e viverlo al massimo.
Io e Riccardo ci siamo sposati quasi sei anni fa, e Bianca e Clarissa sono ormai diventate due piccole donnine. Hanno ben sette anni e ogni volta che questo pensiero mi attraversa, avverto un magone alla gola. Sono arrivate senza preavviso, sconvolgendo il cuore e l'anima di tutti.
Sette anni fa o poco più, avevo paura di tutto, ma con il tempo e con l'aiuto di Riccardo sono riuscita ad affrontare ogni cosa, ogni paura, ogni ostacolo. Non avevo la minima idea di cosa sarebbe successo e di come sarei diventata, eppure ce l'ho fatta; sono mamma di due bellissime fanciulle e moglie di un uomo incredibile.
Ogni tanto mi sembra di rivivere dei momenti quando erano piccine. Mi ricordo che erano così pure e sensibili, che avevo quasi paura a sfiorarle.
Adesso sono cresciute, sono diventate grandi e sono cambiate un paio di cose... loro sono più autonome e io riesco a ritagliarmi qualche ora per me rispetto a qualche anno fa; abbiamo imparato a parlare e a confrontarci con calma; e stiamo lavorando come trovare un giusto equilibrio con la scuola. Entrambe sono completamente opposte: Clarissa è timida, introversa e ordinata. Invece, Bianca è vivace, estroversa e anche un po' disordinata. Di conseguenza, hanno un rapporto completamente differente anche con la scuola. La prima studia con più determinazione e voglia, la seconda lo fa molto confusamente, per cui ha bisogno della mia guida.
Nonostante queste piccolezze, loro due vanno molto d'accordo, sono molto complici e passano il novanta per cento del loro tempo insieme. Alcune volte mi perdo a fissarle e mi rendo conto di quanto sia incredibilmente bello ciò che io e Riccardo abbiamo costruito.
Sono certa che ai miei occhi, rimarranno sempre pure e sensibili, proprio come quando le ho messe al mondo. Il tempo passa, è vero, ma l'amore che ci lega sarà sempre più intenso, le preoccupazioni dimezzeranno, e i ricordi saranno sempre il cuore della nostra vita. Della nostra famiglia.
"Bimbe, dovete fare i compiti! Sono già le quattro" Esclamo, raggiungendo le mie figlie in salotto. "La fatidica mezz'ora davanti al televisore è già passata da un pezzo... quindi direi di iniziare"
I loro occhi sono attaccati sul grande schermo, ignorando del tutto le mie parole. "Sto parlando con voi!"
Finalmente mi guardano. "Si, mamma. Iniziamo fra cinque minuti" Tenta di convincermi Clarissa.
"Non se ne parla. Forza, andiamo in cucina e facciamo questi compiti"
Afferro il telecomando, spegnendo immediatamente il televisore. Dalle loro labbra scappano dei lunghi sbuffi, mentre si sollevano dal divano con noia.
Appoggio le mani sui fianchi, guardandole mentre raggiungono la cucina. Borbottano qualcosa sotto voce, e la cosa non mi sorprende.
"Dai, non fatemi arrabbiare. Vi prego"
"Io sono stanca" Sussurra Clarissa prendendosi la testa fra le mani.
"Almeno tu cerca di trovare la forza per iniziare a fare qualcosa" Le sussurro, cercando di non esplodere. La scocciatura inizia a prendere anche lei, ma penso sia normale.
Lei annuisce lentamente, afferrando poi il libro di matematica. Bianca la segue all'istante, sospirando subito dopo.
Io mi siedo accanto a loro, aiutandole con calma e tranquillità. Frequentano la seconda elementare, ma devo dire che i compiti che le lasciano sono davvero parecchi. Fortunatamente siamo a Maggio, e fra meno di un mese arriveranno le vacanze, così potranno riposarsi.
Quasi un'ora dopo, le faccio fare merenda mentre io mi occupo di preparare qualcosa da mangiare per questi cinque giorni. Domani partirò per la gita scolastica, per cui sono costretta a lasciare qualcosa di buono per il mio uomo e per le mie bimbe. Sarò assente soltanto per pochissimo tempo, ma sono certa che sembreranno settimane.
Separarmi da loro è sempre frustrante, ma il lavoro mi chiama e sono costretta. Sono certa che mi divertirò, come ho sempre fatto, e loro se la caveranno.
"Che dite se continuiamo a studiare? Manca soltanto la matematica" Dopo la merenda richiamo l'attenzione delle mie due bimbe, che immediatamente annuiscono. Sarà sicuramente merito della quantità di energie che hanno assimilato grazie alla torta che le ho preparato.
"Ma non possiamo fare un'altra merenda?" Propone Bianca, facendo spallucce.
Io scuoto la testa immediatamente, afferrando una penna.
Loro sbuffando leggermente, sbattendo entrambi i gomiti proprio sulla superficie del tavolo. Il secondo dopo sentiamo il lieve rumore della chiave che scivola all'interno della serratura e la voce di Riccardo che risuona all'improvviso dentro casa.
"Sono tornato!"
Sia Bianca che Clarissa, sollevano il capo verso di me, e non posso non notare all'istante i loro occhietti illuminarsi. Sento il mio cuore alleggerirsi e diventare felice all'improvviso. "Papà!"
Si sollevano dalla sedia di scatto, correndo verso l'ingresso a passi veloci. Un piccolo sorriso scappa dalle mie labbra immediatamente. Il fatto che Riccardo abbia anticipato il suo ritorno a casa mi rende felicissima. Stare un po' tutti insieme prima della partenza è tutto ciò che desidero.
Seguo le mie figlie a ruota, godendomi l'istante in cui Riccardo prende in braccio ad entrambe.
"Mi siete mancate tantissimo" Le sussurra regalandole un dolce bacio sulle guance.
"Anche tu ci sei mancato, papà" Gli rispondono Bianca e Camilla. Io resto a fissarli per qualche altro secondo, con le braccia incrociate al petto e il fianco pressato contro la cornice della porta.
Riesco a ritornare in me quando Riccardo solleva il capo, facendo incrociare all'istante i nostri occhi. Fa scendere le bimbe e si avvicina, allungando una mano verso il mio viso per accarezzarmi.
"Ciao, amore" La sua voce è bassa, dolce e delicata. Accenna un sorriso, prima di chinarsi verso la mia direzione e lasciarmi un piccolo bacio sulle labbra.
"Ehi"
Ricambio il sorriso, lasciando scivolare le mie dita fra i suoi capelli.
"Cos'hai? Sei stanca?" Mi domanda, notando forse, quell'espressione affaticata che riempie il mio viso.
"Un po'. Fanno i capricci da ore e si rifiutano di fare i compiti" Spiego lanciando un sguardo alle bimbe, che si sono appena trasformate in due piccoli angioletti.
Lui guarda Bianca e Clarissa, sospirando subito dopo. "Ora ci penso io, tranquilla" Mi rassicura con dolcezza. "Allora, piccoline. Facciamo questi compitini e poi giuro che io e mamma vi lasceremo in pace"
"Ma noi vogliamo giocare!" Si ribella Bianca. Convincerle è davvero più difficile del previsto.
"Eh beh, amore... giocherete subito dopo" Fa spallucce lui. "Andate in cucina... vi raggiungerò fra qualche minuto. Devo solo lavarmi le mani"
Trascinano i piedini contro il pavimento, respirando piano. Quando varcano la soglia della cucina, io lancio uno sguardo al mio uomo, sentendo un'immensa sensazione di sollievo farsi spazio dentro di me.
"Grazie mille. Davvero" Per un attimo mi sembra di essere invasa dall'azzurro dei suoi occhi, ma riesco comunque ad affrontare questa cosa.
"Di niente, piccola. Hai bisogno di rilassarti e questa mi sembra l'unica soluzione"
Annuisco e appoggio la guancia contro il suo petto, respirando a pieno il suo profumo. Chiudo le palpebre dolcemente, stringendolo a me e mormorandogli un dolce 'ti amo'.

Buon sabato a tutte♥️

Il resto lasciamolo al destino - Federica e Riccardo (#Wattys2019) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora