Capitolo 58.

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Riccardo mi guarda. Io guardo lui. Io sono alquanto tesa e posso perfettamente notare quanto anche lui lo sia.
"Sinceramente pensavo non mi vedessi con quella sigaretta..." Sospira, passandosi una mano fra i suoi capelli morbidi. Vorrei tanto toccarli, ma ovviamente non posso farlo adesso. Rimanderò tutto fra qualche minuto. Prima voglio delle spiegazioni. La sua immagine con quella dannata sigaretta non riesce a sparire dalla mia mente.
"E invece no, ti ho beccato. Mi dispiace per te" Faccio spallucce, per poi incrociare le braccia al petto. "Sai che non mi piace fumare e non mi piace neanche veder fare la medesima cosa alle persone a cui voglio bene"
"Lo so, e credimi... mi dispiace davvero da morire" Sussurra a bassa voce, per poi cacciare via un sospiro. "Ho comprato soltanto un pacchetto, giuro che non lo farò più"
"Il motivo per cui l'hai fatto posso saperlo?" Lo guardo negli occhi, vedendo soltanto tanta, troppa sincerità. Mi scappa un sorriso.
Vedere il mio Riccardo fumare mi provoca un dolore immenso al cuore, ma cerco di annullarlo rapidamente.
"Ero solo un po' nervoso, e la tua mancanza mi stava letteralmente dando alla testa" Sospira, passandosi una mano fra alcune ciocche dei suoi capelli. "Anche quando ero un ragazzino fumavo, e lo facevo nei momenti di stress o robe simili" Non me l'ha mai detto, immagino perché non ci sia mai stata l'occasione giusta.
"Adesso non sei più un ragazzino. Sai benissimo che può diventare un vero e proprio vizio, e sai anche i diversi rischi che si corrono" Lui mi osserva, per poi abbassare lo sguardo lievemente. Le sue labbra si schiudono.
"Lo so, e mi dispiace. Da morire"
"È successo qualcosa a lavoro? Sei nervoso per questo?" Gli chiedo a bassa voce. Forse ha solo bisogno di parlare un po'.
"Si, ho avuto un piccolo problema con un dipendente. Alcune volte sembra proprio scemo, fa sempre tutto il contrario di ciò che gli dico" Sbuffa. Il suo sguardo è severo, ma il modo in cui mi guarda riesce a farmi percepire una piccola scintilla di dolcezza e amore. "È stata davvero una giornata di merda"
"Forse quell'uomo ha solo bisogno di un po' di tempo, Riccardo. Non essere così duro con lui"
"È tutto un casino"
Mi lascio scappare un sospiro dalle labbra e poi faccio un passo verso di lui, circondando il suo collo con entrambe le braccia. Lo stringo a me con dolcezza, sollevandomi sulle punte per poter stare al suo stesso livello. Il suo corpo mi accoglie, mi trasferisce calore, mentre io cerco di trasferirgli un po' di sicurezza e tranquillità.
In fondo è questo quello che si fa con la persona che si ama, giusto?
Lui ha realmente bisogno di questi piccoli momenti, ha bisogno di me. E io lo stesso. Assolutamente.
"Stai calmo. Devi soltanto riposarti un po' e domani andrà meglio" Gli mormoro con un filo di voce, lasciando che le mie dita sfiorino i suoi capelli. I suoi muscoli si rilassano improvvisamente, e un sorriso soddisfatto si spalanca sulla mia bocca. Solo io riesco ad avere un effetto calmante su di lui e questa cosa riempie il mio cuore.
"In questo momento ho solo bisogno di fare l'amore con te. Più di qualsiasi altra cosa al mondo" Mi stringe i fianchi rapidamente, premendo il suo corpo contro il mio. Le sue parole mi fanno rabbrividire, e inizio a sentire un lieve formicolio farsi spazio lungo il mio corpo in meno di un secondo. È una sensazione strana, ma intensa, che non mi stancherò mai di sentire.
"Lo faremo, promesso. Ma più tardi"
Lo sento sospirare, e poi attaccare le sue labbra sul mio collo lievemente scoperto e caldo. Mi scappa un piccolo sorriso, dovuto forse al fatto di sentire la sua bocca di nuovo su di me e questo lieve brivido di piacere invadermi anche le ossa.
"Perché non ora? Magari sul bancone della cucina... sarebbe, mmh... bello, non credi?" Mi fa camminare all'indietro, non smettendo neanche per un secondo di torturarmi. Entrano in gioco anche i suoi denti, che pizzicano più e più volte la mia carne con passione e cura.
Mi lascio sfuggire un sospiro più intenso degli altri quando la mia schiena colpisce la parete proprio accanto alla cucina. Riccardo è sempre così intenso a fare determinate cose.
Con un solo e unico movimento riesce perfettamente a farmi dimenticare anche il mio dannato nome.
"Dobbiamo cenare, è tutto pronto" Gli ricordo, ma al tempo stesso gli offro il collo, scompigliando i capelli per poi tirarli dalla radice con dei veloci movimenti. La risposta che ottengo è un lento gemito, che mi fa letteralmente impazzire.
"Prima voglio prenderti"
"Sei insaziabile, lo sai?" Gli sussurro. Lui sorride, mordendomi il labbro inferiore con rapidità.
"Lo so, ma tu mi ami" Mi solleva a peso, facendo circondare le mie gambe attorno al suo bacino. Finisce sempre così: io fra le sue braccia, impazziti dalla voglia di viverci, e un po' confusi su dove fermarci.
"Oh si... tanto"
"Merda..." Borbotta sulla mia spalla, pochi secondi dopo. Mi rendo conto solo adesso di essere seduta sul bancone della cucina, con Riccardo fra le gambe che cerca di slacciarsi la cintura. Non mi sono neanche accorta di essere arrivata qui.
Lo guardo respirare, disperato e voglioso di me. Abbiamo bisogno di fare tutto abbastanza velocemente e fortunatamente io porto una sua maglia alquanto lunga, per cui la sollevo leggermente, scoprendo interamente i miei slip color carne. Il pizzo riesce perfettamente a regalarmi quella piccola sfumatura di passione estrema che ci serve in questo momento, e lo ringrazio più volte con il pensiero. I suoi occhi brillano e posso immediatamente notare l'eccitazione farsi spazio dentro le sue iridi azzurre e bellissime. "Merda..." Lo ripete di nuovo, ma questa volta chiude gli occhi.
Mi scappa una risata e gli colpisco il braccio immediatamente, facendo ridacchiare anche lui. "Mi fai impazzire"
"Vediamo quanto ti faccio impazzire... forza, dimostramelo" Lo provoco. I suoi muscoli si irrigidiscono all'istante. Adoro far emergere questo mio lato nascosto, e adoro ancora di più vederlo così in difficoltà a causa mia.
Inizio ad accarezzare il suo membro coperto da quel dannato strato di jeans, e non appena lo faccio, le sue labbra si schiudono immediatamente, mentre getta la testa all'indietro. "Cazzo, dovresti farlo più spesso..." Mugola, avvicinandosi a me ancora un altro po'. Le sue mani si posizionano sul mio bacino, premendo più volte le dita contro la mia pelle, alquanto sensibile.
"Vedremo..."
Quando sento un gemito più intenso scappare dalla sua bocca, questo mi incita a fare di più, senza fermarmi un istante. I miei movimenti sono lenti, ma posso immaginare quanto gli piaccia.
Lui cerca di far impazzire anche me, infatti fa scivolare le dita sul contorno dei miei slip, accarezzando prima il mio basso ventre e poi la mia intimità.
"Riccardo..."
Appoggio la testa sulla sua spalla, e quando sto per aprire la cerniera lampo dei suoi jeans, il suono del campanello ci fa letteralmente sussultare.
I nostri respiri sono irregolari e pesanti, e vorrei davvero sapere chi diavolo sia stato ad interrompere un momento del genere. Dio mio.
"Non puoi lasciarmi così... continua a fare ciò che stavi facendo. Non aprire" Borbotta, mordendomi il labbro. Le sue mani tremano.
Lo bacio dolcemente, premendo più volte la mia lingua contro la sua. Quel dannato campanello suona un'altra volta, spezzando per la seconda volta quest'atmosfera.
"Ci metterò pochissimo. Torno presto, devo solo vedere chi è" Presso le mani contro le sue spalle, allontanandolo.
"Cazzo, va bene" Sbuffa, passandosi una mano fra i capelli freneticamente. Salto giù dal bancone, sistemandosi la maglia e passando gli indici sotto ai miei occhi, provando a cacciare via il residuo del mascara. "Chiunque sia alla porta, lo odio. Ho un'erezione assurda e fatico anche a camminare normalmente"
Rido, divertita da questa situazione e poi mi allontano, raggiungendo la porta di casa.

Ecco il secondo aggiornamento della giornata. Fatemi sapere cosa ne pensate.
Volevo augurare buona fortuna ai ragazzi che domani faranno la maturità. Vivetevi quest'esperienza al cento per cento, perché è davvero bellissima. Vi voglio tanto bene❣
-Roberta

Il resto lasciamolo al destino - Federica e Riccardo (#Wattys2019) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora