Avere esattamente tre ore di sonno prima di affrontare un volo diretto verso Budapest non è proprio il massimo. Giuro che avrei voluto riposare di più, ma non appena ho finito di preparare tutti i bagagli e messo a letto le bimbe, ho cercato di concentrare tutte le mie attenzioni su Riccardo. Abbiamo fatto l'amore per ore, fino a consumarci anche l'anima. Non mi pento di nulla, penso proprio che lo rifarei altre mille volte.
Adesso sono solo le cinque del mattino e fare colazione in silenzio, guardando negli occhi mio marito e proprio quello che mi serve per iniziare al massimo questa giornata.
Sorseggiamo con tranquillità il nostro caffè, ripercorrendo con amore ogni istante della passione che ci ha legati questa notte.
Qualche minuto prima di andare via, raggiungo la cameretta delle mie figlie, per salutarle. Dormono beatamente, strette fra le profumate lenzuola e coccolate dalla leggera atmosfera di casa nostra. Mi chino verso Clarissa, lasciandole tre bacini sulla guancia e accarezzando con delicatezza la sua pelle morbida. "Mamma torna presto, promesso"
Faccio lo stesso con Bianca, coprendo il suo corpicino con il lenzuolo. A differenza della sorella, lei durante la notte caccia via la coperta, scoprendosi del tutto. "Vi voglio bene. Davvero da morire, bambine mie"
Le osservo con cura, fino a quando le braccia di Riccardo mi stringono dolcemente i fianchi. "Amore, è arrivato il taxi" Mi sussurra a bassa voce.
Annuisco e guardo le mie principesse per qualche altro minuto, focalizzando ogni dettaglio per questi tre giorni che starò lontana da loro. Inizio a sentire un leggero strato di lacrime accumularsi proprio sugli angoli dei miei occhi, ma cerco di ricacciarle indietro. Non voglio piangere. Devo solo pensare che tornerò molto presto.
"Si, vado" Incrocio le nostre dita, stringendo ed accarezzando la sua pelle con le unghie. Molto lentamente lo guido verso la porta, sentendo i suoi respiri diventare leggeri all'improvviso.
Raggiungiamo il piano inferiore con calma, mentre inizio a sentire una leggera scia di tristezza farsi spazio dentro di me.
"Quando arrivi, chiamami. Va bene?" Mormora Riccardo, mentre afferra la mia valigia per trascinarla all'ingresso.
"Certo che ti chiamo. Fai attenzione alle bimbe, non lasciarle da sole neanche per un secondo"
Non è la prima volta che vado via per qualche giorno, lasciando la mia famiglia, ma la preoccupazione e la paura che possa succedere qualcosa è sempre presente. In un certo senso, è quasi indelebile.
"Non preoccuparti. Starò sempre con loro... tu pensa a divertirti e anche a rilassarti" So che farò di tutto tranne che questo, perché essere accompagnatrice delle gite scolastiche è una responsabilità davvero enorme, e anche un po' difficile da gestire.
"Ci proverò. Giuro"
Accarezzo le sue guance, prima di alzarmi sulle punte e inchiodare il suo sguardo al mio. Lo bacio con dolcezza, muovendo le labbra molto lentamente e gustando al cento per cento ogni singola sensazione che mi riempie il cuore. Il suo sapore si mischia con il mio, mentre le nostre labbra insieme provocano un improvviso scoppio di colori, che danno un senso a tutto questo. L'unica cosa giusta da fare in questo momento è rimanere in silenzio e baciarlo. Nessuna frase, nessuna parola e nessun gesto potrebbe davvero essere all'altezza per caratterizzare tutto questo.
Percepisco la sua lingua sfiorare la mia, e questo suo improvviso e dolce gesto riesce a regalarmi un lungo brivido proprio alla spina dorsale. Le sue mani mi sfiorano la pelle dei fianchi, mentre le mie hanno tutto il controllo dei suoi capelli, un po' disordinati.
Quando ci stacchiamo, tengo lo sguardo fisso sulle sue iridi celesti, cercando di fargli percepire tutta la felicità che sto provando.
"Ti amo, piccola"
"Ti amo anche io" Rispondo. Mi stacco soltanto per aprire la porta d'ingresso, e prima di andare via, lo guardo un'altra volta.
"Grazie per stanotte" Mi lascia una dolce carezza sul viso, regalandomi un sorriso che vale più di altre mille parole. Un sorriso sincero, smagliante, bellissimo.
"Grazie a te. Ci vediamo fra cinque giorni, amore mio" Lui annuisce. Trascino la valigia, prima di raggiungere la porta e uscire.
Baloo corre verso la mia direzione, annusandomi e scodinzolando amichevolmente. "Fai attenzione alla mia famiglia, bestiolina"
Lui abbaia, e in un certo senso è come se mi avesse appena risposto. Mi scappa un sorriso all'istante.
Apro il cancello e avanzo verso il taxi, trovando l'autista proprio accanto alla portiera. "Buongiorno, signora"
"Buongiorno a lei"
Si offre di mettere la mia valigia all'interno del portabagagli, e io ne approfitto per spostare il mio sguardo su Riccardo. Lo ammiro da lontano con semplicità. Ha il bacino appoggiato proprio sulla cornice della porta d'ingresso, la punta del piede contro il pavimento e le braccia incrociate al petto. È così perfetto, Santo Cielo.
"Ciao, amore" Gli mimo, scuotendo poi la mano verso la sua direzione. Lui fa lo stesso, regalandomi uno dei suoi soliti sorrisi.
Giro le spalle ed entro in auto, appoggiando poi la testa sul sedile. L'autista mi raggiunge il secondo dopo, guardandomi con attenzione.
"Destinazione, signora Marcuzzo?"
"Alla stazione, grazie" Gli dico con un sorriso. Lui annuisce, accendendo il motore per poi sfrecciare via lungo il viale.
Osservo tutto ciò che mi circonda attraverso il finestrino, sentendo quella leggera arietta mattutina sfiorarmi la pelle con molta morbidezza.
Nel preciso momento in cui arrivo alla stazione, Marta mi augura il buongiorno, seguita immediatamente dai miei alunni.
"Manca qualcuno?" Le domando osservandola, per poi guardarmi intorno.
"Soltanto due ragazzi. Ma stanno quasi per arrivare"
"Perfetto"
"Le bambine? Riccardo? Stanno bene?" Mi chiede.
"Si, è stato frustrante lasciarli... ma devo pensare che fra qualche giorno sarò di ritorno" Avverto una leggera malinconia riempirmi il cuore, ma cerco di cacciarla via immediatamente.
"Non dirlo a me... Alice ieri ha pianto per l'intera giornata"
Alice è la sua bimba e ha quattro anni. Quando Marta ha scoperto di essere incinta, non credevo alle sue parole. È stata davvero una bellissima notizia. "Claudio ha cercato di consolarla, e grazie a Dio ci è riuscito"
Lei e Claudio si sono sposati soltanto due anni fa, precisamente il dieci Luglio, il giorno del compleanno della loro piccolina.
Marta ha una famiglia davvero bellissima. Regna l'amore, proprio come nella mia. E penso proprio che questa sia la cosa essenziale.
"Fortunatamente Bianca e Clarissa non hanno pianto e spero proprio che non lo facciano" Spiego, cacciando via un piccolo sbuffo dalle labbra.
"Eh, speriamo di no" Mi stringe amichevolmente, rassicurandomi che tutto andrà per il verso giusto. "Dai, iniziamo a sistemare i ragazzi. È già tardi, per cui facciamo presto, altrimenti perderemo l'aereo"
"Si, andiamo"
La seguo immediatamente, cercando di essere quanto più serena possibile.Buongiorno♥️
Oggi doppio aggiornamento😏
A più tardi🥳
-Roberta
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Il resto lasciamolo al destino - Federica e Riccardo (#Wattys2019)
Fiksi PenggemarFederica Carta. Riccardo Marcuzzo. Si rincontrano all'improvviso dopo mesi... I loro cuori si incastrano ancora alla perfezione proprio come una volta, ma i loro pensieri diversi e le paure di lei saranno la causa di altre ed infinite incomprension...