Capitolo 24.

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"Oh, spegni quel dannato affare" Borbotta Riccardo, con la voce terribilmente impastata dal sonno. Mugolo e lotto contro me stessa per poter aprire gli occhi. Nel momento in cui lo faccio, incontro a luce del giorno perforarmi anche l'anima, e prima che possa abituarmi all'intensità passano alcuni secondi. Allungo il braccio e trascino l'indice contro lo schermo del mio cellulare, spegnendo quell'insopportabile suono della sveglia, che distrugge sia me che Riccardo.
Le sue potenti e grosse braccia mi stringono con dolcezza, attirandomi verso di sé. Gli lascio un bacio sul polso, prima di scostarmi e sollevarmi dal letto.
"Stai andando via?" Biascica, sprofondando la testa dentro il cuscino. Mi fermo a guardare le sue spalle contratte e lievemente accarezzate dal leggero lenzuolo, e per più di un secondo, il mio corpo attiva la modalità stand-by.
"Si, devo andare a scuola. Tu continua a dormire... sono solo le sette" Rispondo con dolcezza, sfiorando delicatamente i suoi capelli morbidi e profumati.
"Okay"
Sospiro e tiro lentamente le tende, cercando di coprire quel lieve filo di luce che sfiora la parete della camera. A passi lenti, raggiungo la poltrona, afferrando i miei vestiti, perfettamente piegati su di essa. "Passo a prenderti da casa alle venti" Mi avvisa, ancora con gli occhi chiusi.
Io mi avvicino a lui, lasciando un fugace bacio sulle sue labbra morbide, calde e dannatamente baciabili. Lo sento sorridere, mentre la sua mano scivola giù per la mia coscia nuda. Mi accarezza con dolcezza, e io ridacchio per il leggero solletichio provocato.
"Ti aspetto"
Sfrego la punta del suo naso con il mio, prima di allontanarmi e aprire lentamente la porta. Raggiungo il bagno a passi veloci, cercando di fare quanto più silenzio possibile; dormire un'altra mezz'ora gli farà sicuramente bene.
Mi lavo il viso e mi vesto, scendendo in cucina. Mi occupo di fargli trovare qualcosa da mangiare, per cui preparo due veloci crepes, e due spremute. Appoggio il suo cibo su un vassoio di vetro, lasciandogli un piccolo biglietto sulla superficie.

'Buona colazione. Ci vediamo più tardi, passa una buona giornata. Federica'

Sgattaiolo fuori di casa, e mentre guido per raggiungere la mia villa, mangiucchio la crepes e bevo qualche sorso della mia spremuta. Prima di andare a lavoro, ho un assoluto bisogno di vestirmi in maniera decente e applicare un velo di trucco sul mio viso un po' pallido. Alle otto in punto, varco la soglia della mia classe, augurando con gentilezza il buongiorno ai miei ragazzi. Tiro un lungo sospiro di sollievo per essere arrivata in orario, e mi metto subito a lavoro.
La giornata trascorre in maniera lineare e tranquilla, e prima che possa rendermene conto, sono già le venti, e l'arrivo di Riccardo a casa mia ne è realmente la prova.
"Buonasera" Gli sorrido, appoggiandomi contro lo stipite della porta. Sono passate soltanto poche ore dall'ultima volta che l'ho visto, ma averlo qui, fa letteralmente esplodere il mio cuore di gioia.
"Ciao, bambolina"
Mi mordo l'indice e allungo entrambe le braccia verso la sua direzione, afferrandolo dal colletto della camicia bianca. Poggio frettolosamente le mie labbra contro le sue, dando vita ad un bacio lungo e pieno di passione. Un brivido mi attraversa la schiena, quando sento le sue braccia stringersi attorno al mio bacino, prima che chiuda la porta alle nostre spalle con un solo e unico movimento. I nostri corpi sono perfettamente attaccati, e quando lo sento agevolare notevolmente questa cosa, sento crollare ogni singolo muscolo che mi tiene in piedi. Spinge il suo petto contro il mio, continuando a baciarmi come se non ci fosse un limite massimo a tutto questo. La sua lingua mi accarezza, mi pizzica, mi sfiora, mi fa impazzire, e ogni secondo che passa, spero che questo momento duri davvero per l'eternità. È tutto bellissimo.
Qualche secondo dopo, ci stacchiamo soltanto per mancanza di fiato, ma non smettiamo di fissarci, infatti i nostri occhi sono perfettamente incrociati fino a formare una sola anima.
"Wow, ti sono mancata così tanto?" Lo stuzzico, con un piccolo sorriso. Lui mi guarda, curvando lievemente il capo soltanto per osservarmi con un'espressione più tenera.
"Da morire"
Intrufolo la testa fra l'incavo del suo collo, non riuscendo a bloccare quel piccolo sorriso che fa curvare le mie labbra all'insù. Le sue parole mi rendono felice.
Rimaniamo abbracciati per un po', fin quando lui non si stacca, regalandomi un ultimo bacio proprio sulla fronte. "Prendi qualcosa per dormire, che stasera rimani da me"
Rimango un po' perplessa e senza parole, ma cerco di riprendermi abbastanza in fretta.
Annuisco diverse volte, per poi mormorare un semplice 'va bene' seguito da un piccolo sospiro di felicità.
"Ceniamo fuori?" Domando, avanzando verso le scale che mi portano al piano superiore.
"Si, mangiamo qualcosa al volo"
Annuisco, e salgo in camera afferrando il mio intimo, il pigiama, un paio di jeans e una semplice camicia per domani mattina.
Mi guardo per un attimo allo specchio, notando all'istante quel leggero velo di spensieratezza riempire il mio viso. Sembro un'altra donna e il merito è solo di Riccardo.
Mi pizzico il labbro inferiore per ritornare in me stessa, e corro in cucina, affiancandolo.
Sgattaioliamo fuori, permettendo alla leggera aria primaverile di riempire i nostri cuori. Mentre mi conduce in auto, le sue braccia sono saldamente strette sul mio bacino, mentre mi guidano nella direzione giusta. Mi riempie di tanti piccoli baci e diverse carezze che non fanno altro che farmi sciogliere. "Va bene se prendiamo la pizza? Ti va?" Mi propone, non appena entriamo all'interno del mezzo. Il suo profumo mi travolge e la sua idea anche.
"Certo che mi va!" Esclamo felicemente, come se fossi una bambina.
Lui scoppia in una fragorosa risata, stringendomi la coscia con le dita. Mi fa la linguaccia frettolosamente, prima di accendere il motore e sfrecciare via.
Poco dopo, ci ritroviamo completamente in paradiso. Mangiamo le nostre gustose pizze con appetito, ma non smettendo neanche un istante di stuzzicarci. Io mangio le patatine fritte che ci sono sulla sua, guadagnandomi ogni volta un'occhiataccia. Mi punzecchia i fianchi, facendomi scoppiare a ridere ogni volta. Fare tutto ciò mi diverte, lo farei per sempre. "Se non la smetti di mangiare il mio cibo, giuro che ti butto giù" Mi minaccia, sollevando l'indice con fare da uomo severo e oscuro, facendomi ridere ancora di più.
"Come sei violento, Riccardo!" Lo provoco. "Lasciami mangiare in pace"
"Vorrei sottolineare che stai mangiando la mia cena" Chiarisce, facendomi alzare gli occhi al cielo.
"Possiamo fare cambio?" Domando, disegnando un'espressione tenera sul mio viso. Guardo la mia pizza margherita con il prosciutto crudo, e poi sposto lo sguardo su quella sua, completamente ricoperta da una valanga di patatine.
"Non se ne parla!"
"Eddai!" Insisto piagnucolando, cercando di ottenere ciò che desidero.
"No!"
Mi sollevo leggermente e avvicino le mie labbra sul suo orecchio, soffiando dolcemente contro la sua pelle.
"Se fai ciò che ti dico, forse potresti guadagnarci qualcosa" Mormoro con tono malizioso, terribilmente divertita da tutto questo.
La sua proposta lo fa immediatamente risvegliare, e la cosa mi fa scoppiare a ridere.
"Di che tipo?"
"Boh, sorpresa" Faccio spallucce, leccandomi le dita e chiudendo di scatto gli occhi a causa dell'intenso sapore.
"Sei così facile da convincere, Riccardo" Rido, guardandolo. Afferra il cartone della mia pizza e lo appoggia sulle sue cosce, facendo la stessa cosa con la sua l'istante dopo, per poi fissare il mio viso con occhi pieni di desiderio e malizia. "Amo queste sue sorprese, cara prof"
"Oh lo so" Gli faccio l'occhiolino e afferro un triangolino della mia nuova cena, per poi regalargli un luminoso sorriso. Rido vittoriosa, felice di aver ottenuto ciò che desideravo.

Il resto lasciamolo al destino - Federica e Riccardo (#Wattys2019) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora