Capitolo 43.

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La festa in spiaggia continua da ore, e io sono completamente andata. Non credo di poter contare tutte le schifezze che ho bevuto, ma va bene così. Non fa niente. Ne avevo bisogno.
Fortunatamente riesco a reggere l'alcol, e riesco anche a percepire quando il mio corpo arriva ad un punto di fine. Questo dannato punto è arrivato qualche minuto fa, per cui ho detto basta. Mi sento la testa pesante e ogni tanto mi gira, riuscendo a farmi perdere il respiro. Sento il sapore dell'alcol ovunque: fra le labbra, sulla punta della lingua, fra i denti. Davvero ovunque. L'ambiente non fa altro che confondermi, ma nonostante ciò, il mio corpo è attraversato da una scia di benessere e spensieratezza. Penso, anzi no, ne sono proprio certa, che questa strana serata sia riuscita perfettamente a farmi dimenticare ogni problema. Non mi sentivo così da tanto, tantissimo tempo. Forse anni.
"Dai vieni, Fede. Torniamo in hotel" Inizia Marta, afferrandomi per il gomito. Io la osservo, curvando il capo verso la sua direzione e lanciandole un veloce sguardo un po' confusa.
"Perché? È ancora presto!" Miagolo, guardandola.
"No, non lo è. Sono quasi le due di notte e tu hai bisogno di riposarti perché sei un po' ubriaca"
"Io non sono ubriaca"
In effetti non lo sono, semplicemente non mi sento benissimo... tutto qui.
"Oh no, certo che no. Hai solo bevuto un po'" Farfuglia, per poi cacciare via uno sbuffo dalle labbra.
"Eddai, io non voglio andare a letto. La notte è giovane, ho solo bisogno di divertirmi" Esclamo io, sicura di tutto ciò che le sto dicendo. Se potessi realmente farlo, resterei qui per l'eternità.
"Lascia, Marta... la porto io in camera" Si intromette Luca, posizionandomi proprio al suo fianco. Questa volta a sbuffare sono io. Perché non devono lasciarmi in pace?
"Sei sicuro, vero?" Gli chiede lei, a bassa voce. Lui annuisce, tranquillizzandola con lo sguardo. "Fate attenzione"
"Stai tranquilla. È in buone mani"
La mia amica mi lascia un bacio sulla guancia, lasciandomi da sola con Luca.
"Non voglio andare a dormire, dannazione" Grido, sbattendo entrambe le mani sulle cosce.
"Infatti non dormirai. Ma hai realmente bisogno di cambiarti e metterti a letto. Ti prego, dammi retta e basta"
Okay, mi arrendo. Presso le mie labbra in una linea sottile, sentendo un pizzico di tristezza varcarmi la soglia del cuore. Forse hanno ragione loro...
Stanca di ribattere e perdere indipendentemente da tutto, annuisco, afferrando il suo braccio per sostenermi.
Il tragitto è alquanto silenzioso, e attraverso le punte delle dita, riesco a percepire perfettamente quanto i suoi muscoli siano tesi. Con pazienza, Luca mi aiuta a far scivolare la scheda magnetica lungo la fessura per aprire la porta della stanza. Il perfetto mix del mio profumo e quello di Marta mi pervade le narici, riuscendo a provocarmi un senso di nausea davvero immenso. Inizio a sentire i battiti del mio cuore aumentare all'improvviso e una strana sensazione di spossatezza mi pervade l'organismo.
"Credo proprio di dover vomitare" Borbotto, un attimo prima di poggiare le dita sulle labbra e pressarle con delicatezza sulla superficie della pelle.
Raggiungo il bagno a passi veloci, volendo disperatamente uccidermi per aver bevuto in quel modo. Dio mio, non avrei dovuto farlo.
"Hai bisogno di aiuto?" Mi urla, seguendomi.
Chiudo la porta con violenza, urlandogli un veloce 'no!', completamente assalita dal panico. Mi accascio contro il water, vomitando praticamente tutto ciò che ho bevuto. I miei occhi si riempiono di lacrime, mentre stringo il bordo in porcellana con le dita. Ho bisogno di trovare un pizzico di forza.
Non appena finisco, tampono gli angoli delle mie labbra con un fazzolettino di carta, prima di sollevarmi completamente distrutta.
"Fede, tutto bene lì dentro?" Mi sussurra Luca dall'altra parte, un po' impaurito dal fatto che possa avermi disturbato.
"Oh si, tutto bene. Mi lavo il viso e arrivo"
"Okay"
Ringrazio il cielo che non sia qui dentro con me, sarebbe stato davvero molto imbarazzante averlo al mio fianco. Sospiro e faccio una coda disordinata ai miei capelli, facendo il tutto con tanta calma. Lascio scivolare la borsetta di pelle via dal mio braccio e poi mi occupo del vestitino.
Afferro un po' di forza per sciacquare il mio viso con pochissima cura, ma devo dire che non appena lo faccio, avverto un po' di sollievo.
Indosso la mia camicia da notte, e dopo aver sciolto i miei lunghi capelli, apro la porta, raggiungendo Luca nell'altra stanza. Le mie condizioni sono davvero pessime, ma stendiamo un velo pietoso anche su questo.
"Va meglio?" Mi domanda squadrandomi attentamente.
"Diciamo di si..."
"Vieni qui, ti accompagno a letto" Mi sussurra, abbassando lievemente il tono della voce. Annuisco e mi avvicino al suo corpo, sentendo le sue mani circondarmi i fianchi il secondo dopo. Sto un pochino meglio rispetto prima, anche se le mie forze sono praticamente pari a zero. Poso la testa sulla sua spalla, chiudendo lentamente gli occhi e non aspettando altro che dormire un po'. Temo che Marta e Luca abbiano ragione, forse ho solo bisogno di riposarmi e lasciar perdere tutto.
Nel preciso momento in cui le mie ginocchia si scontrano con la superficie di materasso avverto una scia di piacere un po' ovunque, e il secondo dopo mi sdraio, socchiudendo gli occhi e appoggiando la mano proprio sulla mia fronte.
"Ho le labbra secche, puoi darmi dell'acqua?" Bisbiglio. Lui annuisce, sollevandosi per poi raggiungere la scrivania e afferrare la bottiglietta d'acqua. Me la pone l'istante dopo, aiutandomi con cura e tanta delicatezza a sorseggiare la fredda bevanda. Un senso di leggerezza mi pervade, e mi faccio scappare un sospiro dalle labbra. "Grazie"
"Di niente"
Si posiziona proprio al mio fianco, allungando una mano verso la mia guancia e accarezzandomi la pelle dolcemente. "Chiudi gli occhi e riposati, Fede"
Lo guardo e curvo il capo verso il suo palmo, sentendo il calore della carezza invadermi piano piano ogni centimetro del corpo. I suoi occhi hanno una luce particolare, dovuta forse dall'intenso riflesso della luna che riempie una parte del cielo.
Alterna lo sguardo dalle mie labbra all'incavo del mio collo, e ancor prima di poter capire tutto ciò che sta accadendo, mi avvicino a lui e lo bacio. Lo bacio dolcemente, senza pentirmi di niente. Lo faccio perché lo voglio. Ecco tutto.
Le sue labbra si chiudono nelle mie, mordendole e succhiandole con dei lenti movimenti. Sento la sua lingua sfiorare la mia, e per un istante percepisco una sensazione strana e dolce pervadermi il cuore. È completamente differente da quella che provo con Riccardo, ma è comunque particolare e intensa.
Continuiamo a baciarci con lentezza fin quando non chiudo le mie braccia attorno al suo collo. Le sue si poggiano sui miei fianchi, pizzicandomi la pelle docilmente attraverso il leggero strato della camicia da notte.
Percepisco il suo corpo sfiorarsi con il mio, e proprio in quel momento una piccola scintilla di passione si accende.
I suoi respiri diventano improvvisamente più veloci, e nel preciso istante in cui la sua bocca si chiude su una definita parte del mio collo, impazzisco. L'alcol continua a scorrermi lungo il corpo dolcemente, e le sue mani fanno lo stesso.
Presa un po' dalla situazione e dalla tristezza che riempie il mio cuore già da diverso tempo, poggio le mie mani sulla sua camicia, stringendo fra le dita uno dei tanti bottoni che si trovano proprio sull'estremità.
Nel momento in cui sto per sbottonarlo, la sua voce bassa e anche piena di eccitazione, mi risveglia, spaccando quest'atmosfera e cacciando via ogni mia volontà.
"No, Fede..."
Mi stacco lievemente, continuando però a guardarlo negli occhi. "Non posso approfittarmi di te, sei ubriaca"
"Sono cosciente"
"Non abbastanza per fare l'amore" Chiarisce, lasciandomi una carezza sul viso. Io annuisco semplicemente. Temo che abbia ragione. Non so per quale ragione mi sia spinta così oltre, e ho realmente paura che la causa sia soltanto l'alcol. Se fossi stata così cosciente come dico, probabilmente non l'avrei fatto. Non adesso almeno.
"Okay..."
"Riposati, ne riparliamo domani" Si solleva e sospira rumorosamente, afferrando poi il lenzuolo color crema e appoggiarlo sul mio corpo. Respiro profondamente e chiudo gli occhi, cercando di rilassarmi almeno per un po'. "Buonanotte, tesoro"
Riesco a sentire le sue labbra poggiarsi sulla mia guancia per lasciarmi un bacio, e successivamente il rumore della porta che si chiude dolcemente.
Tutto ciò che riesco a fare è posizionarmi proprio al centro del letto e fissare il vuoto, un po' confusa e spaventata da tutto questo. Cosa stavo per fare in questo stato? Una cazzata. Stavo per fare una colossale cazzata.

Buon pomeriggio!
Scusate per il ritardo, ma ho scritto un paio di capitoli. Ci saranno tante sorprese, quindi tenetevi pronte😏
Fatemi sapere cosa ne pensate, un bacio a tutte.🌹
-Roberta

Il resto lasciamolo al destino - Federica e Riccardo (#Wattys2019) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora