Capitolo 21.

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Dopo aver fatto l'amore, io e Riccardo rimaniamo abbracciati, lasciando tutto e tutti all'infuori della nostra piccola bolla.
La mia testa è appoggiata sul suo petto, e questa nostra posizione mi permette di sentire il suo cuore battere. La sua mano disegna dei cerchi irregolari e trasparenti sulle mie spalle e io faccio lo stesso sul suo stomaco, pizzicando ogni tanto i suoi capezzoli con i denti.
Stare così dopo tutto questo tempo, è come raggiungere l'infinito, la felicità, la spensieratezza.
Il silenzio ci riempie, ma penso che in momenti come questo, ogni parola è davvero superflua. Niente sarebbe davvero all'altezza. La sua mancanza mi ha provocato un immenso vuoto allo stomaco, ma che è stato immediatamente riempito dal suo ritorno. Adesso posso dire di stare realmente bene. Era lui che mi mancava. Era lui che volevo.
"Tutto okay?" Mi sussurra con dolcezza, lasciandomi poi un candido bacio sulla fronte.
Io sollevo leggermente la testa, trovando i suoi occhioni azzurri a fissarmi. Riccardo sembra felice o è solo una mia impressione?
"Si, tu?"
"Direi di si" Risponde sollevando leggermente le spalle, un attimo prima di disegnare un malizioso sorriso fra le labbra. "Sono qui con te, dopo aver fatto l'amore... e solo Dio sa quanto sia stata forte ogni sensazione"
Le sue parole mi fanno tremare l'anima. Dal suo tono di voce riesco perfettamente a sentire quanto sia sincero, ma il mio cuore continua ininterrottamente a battere in maniera intensa, avvertendo un pizzico di paura solo al pensiero di soffrire ancora.
"Anche per me"
Lo bacio dolcemente, sentendo le sue labbra morbide e dolci scontrarsi con le mie, un po' calde e screpolate. Quando si stacca, mi colpisce il sedere con il palmo della mano, scostandosi da me per poi sollevarsi lentamente.
"Vestiti e andiamo"
Afferra i suoi boxer dal pavimento, prima di indossarli e spostare lo sguardo su di me.
"Dove vuoi andare?" Biascico, sedendomi e portando con me il lenzuolo di cotone per poter coprire il mio seno.
"Ti porto al mare... proprio come facevamo qualche mese fa"
Mi scappa un piccolo sorriso, che immediatamente trattengo, mordendomi il labbro inferiore.
"Adesso?"
"Si, adesso" Sorride vittorioso. Si avvicina a me a passi lenti, gattonando verso la mia direzione come un cagnolino che ha bisogno di una carezza da parte della sua padrona.
Quando ci ritroviamo faccia a faccia, gli sfioro i capelli con dolcezza, lasciando le mie dita libere di accarezzare ogni ciocca con lentezza e un pizzico di passione.
Rende sue le mie labbra, guidandole dolcemente in un altro bacio candido e tenero, che riesce realmente a provocarmi un immediato tuffo al cuore. "Dai, fai veloce. Dobbiamo andare"
Annuisco e aspetto che si alzi per poter farlo anche io. Raccolgo il mio intimo dal pavimento e quando il mio sguardo cade sul reggiseno in pizzo, mi prendo qualche secondo per realizzare e rivivere ogni istante, ogni piccolo secondo di tutto ciò che è appena successo.

Abbiamo fatto l'amore.

Dio, io e Riccardo abbiamo fatto l'amore.

Mi sembra un dannato sogno.

Riesco a sentire ancora il suo corpo nudo muoversi sopra il mio, le sue labbra fameliche accarezzarmi e le sue dita lunghe e morbide lambire ogni singolo centimetro del corpo.
"Fede, ti aspetto in cucina, okay?" La sua voce mi risveglia all'improvviso, riuscendo a cancellare ogni pensiero che mi ha appena attraversato la mente. Ruoto il capo verso la sua direzione, trovando il suo sguardo scorrere lungo la mia schiena nuda perfettamente esposta sotto i suoi occhioni azzurri e lucidi.
"Okay, arrivo"
Sgattaiola via dalla stanza, e io non perdo altro tempo per potermi vestire. Due minuti dopo lo raggiungo al piano inferiore, trovandolo proprio all'ingresso che mi aspetta con pazienza. Quando mi vede, un piccolo sorriso si spalanca fra le sue labbra facendo sorridere anche me. "Possiamo andare" Lo avviso. Afferro il cellulare e lo affianco, raggiungendo a passi veloci il giardino. "Baloo ci vediamo più tardi" Esclamo alla mia bestiolina, accarezzandogli il capo peloso. Lui mi abbaia amichevolmente, gironzolando fra le mie gambe e quelle di Riccardo.
L'uomo al mio fianco scoppia a ridere, prima di stringere la mia mano e guidarmi verso la sua auto. Questo semplice ed importante gesto mi fa perdere un battito all'istante, non me lo aspettavo assolutamente. Mi sembra di ritornare al passato, quando fare una cosa del genere, per noi era alquanto normale. Ma la cosa che più mi fa sorridere è che l'abbia fatto proprio in questo momento... cioè, non siamo niente di certo adesso, siamo solo andati a letto insieme.
Siamo tanto confusi, e sono certa che entrambi non sappiamo come definire il legame che ancora continua a legarci come due piccole catene.
Quando Riccardo mi apre la portiera per farmi entrare in auto, mi sento in dovere di regalargli un piccolo bacio, infatti lo faccio. Lui sorride immediatamente stringendo il mio bacino con la sua grande mano. Ci guardiamo per qualche secondo negli occhi, prima che lui mi dica di introdurmi all'interno del mezzo. Il suo profumo mi invade sia le narici che il cuore, e chiudo gli occhi soltanto per assaporare e vivere intensamente questo momento.
Lui mi raggiunge l'istante dopo, stringendo la mia coscia con le dita. Ci guardiamo e sorridiamo, proprio come fanno due scemi, completamente pazzi l'uno dell'altro.
Il tragitto procede allo stesso modo: il suo sguardo non fa altro che alternarsi dal mio viso alla strada che stiamo attraversando con estrema calma, mentre ogni tanto disegna delle piccole forme immaginari con le punte delle dita sulla mia pelle coperta dai jeans perfettamente attillati.
Arriviamo cinquanta minuti più tardi, e non appena poggio i piedi sul suolo, sento una piccola attrazione alla schiena e alle gambe che mi porta all'istante a muovermi lentamente per far alleviare questo dolore. Riccardo lo nota all'istante, per cui mi raggiunge, accarezzando con lentezza quel determinato punto. "Sei stata ferma per troppo tempo, è normale"
"Si, lo credo anche io" Mi aggrappo al suo braccio, stringendolo un po'. Lui si avvicina un po', prima di pizzicare il lobo del mio orecchio con i denti. Io curvo il capo di scatto, emettendo una lieve risata per il solletico provocato.
"Se vuoi... possiamo sempre metterci in movimento così starai meglio" Bisbiglia con malizia. Il suo fiato mi accarezza la pelle del collo.
Io lo guardo, non riuscendo a bloccare quel sorriso che attraversa il mio viso.
"Quanto sei scemo!"
Colpisco il suo addome bruscamente, facendolo imprecare sottovoce. Io scoppio in una fragorosa risata, sentendomi immediatamente vincitrice.
"Scappa o ti mangio!" Mi minaccia, stringendo i denti e serrando la mascella. Nei suoi occhi riesco a percepire tanto divertimento, e dentro di me la felicità sembra aumentare a vista d'occhio. Sgattaiolo via dalle sue due braccia velocemente, iniziando a correre verso la spiaggia completamente vuota. Sembriamo proprio due folli. Dio mio, lo giuro. Lo sembriamo davvero.
Cerco di allonatarmi da lui il più veloce possibile, e ogni tanto giro il capo verso la sua direzione per vedere quanta distanza ci separa.
Il vento ci scompiglia i capelli rapidamente, accarezza ogni millimetro della nostra pelle, e ci guida tranquillamente.
Corriamo e ridiamo. Il mondo sembra bloccarsi. Agli occhi della gente, possiamo benissimo apparire due attori alle prese con una determinata scena di qualche film romantico.
"Finalmente ti ho presa" Sussurra all'improvviso dietro di me, mentre circonda con forza i miei fianchi e mi fa girare verso di lui, soltanto per pressare le sue labbra contro le mie. "Adesso non mi scappi"
Mi bacia con dolcezza, accarezzandomi il viso con le punte delle dita. La sua dolcezza mi fa sciogliere.
Io afferro le sue spalle, stringendole in un abbraccio. Questo semplice contatto riesce a risvegliare quelle milioni di piccole farfalline che abitavano dentro la mia anima, e che sono state completamente distrutte a causa della sua assenza. Riacquistare questi nostri piccoli momenti era proprio ciò che volevo.
"Non esserne così certo" Lo stuzzico. Stringo le sue braccia e la lascio scivolare sui suoi fianchi, prima di fare un passo indietro e allontanarmi da lui. Amo provocarlo. "Se mi vuoi, vieni a prendermi"
Ricomincio a correre, mentre lo sento imprecare sottovoce. Rido senza fermarmi, sentendo il suo sguardo addosso. Mi segue velocemente, facendomi mozzare il fiato per le troppe risate.
Corriamo come due bambini, verso una meta a noi sconosciuta, sentendo soltanto quell'immensa gioia riempire le nostre anime lentamente.

Il resto lasciamolo al destino - Federica e Riccardo (#Wattys2019) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora