Capitolo 55.

1.1K 47 9
                                    

Riccardo.

Sono sveglio da dieci minuti. Da quando i miei occhi hanno incontrato la luce intensa del nuovo giorno, non ho fatto altro che ammirare insistentemente la donna che dorme al mio fianco. È completamente nuda, coperta da quel leggero lenzuolo fiorato che la rende ancora più bella.
Ha le braccia posizionate ai lati della sua testa, a sua volta inclinata verso sinistra. Sembra essere la protagonista di un dipinto. È la cosa più bella che io abbia mai visto.
Il suo viso è rilassato, gli occhi chiusi in due fessure, e la bocca lievemente schiusa. Le sue lunghe ciglia le sfiorano la pelle, rendendo l'immagine ancora più raffinata e bella del previsto.
La accarezzo con delicatezza, realizzando quanto diavolo mi sia mancata. La mia Fede. La mia donna.
So di essere stato un idiota più volte con lei, ma tutti commettono degli sbagli e chiedere scusa deve pur servire a qualcosa, giusto?
Sono maturato. Sono maturato tanto. E grazie a questi mesi di silenzio, ho realmente capito a chi appartiene il mio cuore. So di aver fatto tutto con molta lentezza, ma va bene così. Adesso è qui con me, ci amiamo e siamo felici. Lei è tornata da me, ha scelto me, al diavolo il resto, dannazione!
È tutto così folle, ma tremendamente bello. Lei riesce a dare vita alla mia vita. Giuro. Quando mi viene in mente questa frase molto poetica, sorrido senza rendermene conto, ma la cosa che voglio assolutamente chiarire è che non si tratta di finzione. Non è una frase fatta a caso, ma ogni parola ha una particolarità reale di fondo.
Questa donna mi ha stravolto, mi ha fatto innamorare, e la verità è che io non posso assolutamente stare lontano da lei. Ecco tutto.
Ho bisogno che lei si prenda cura di me, che mi sopporti, e più di tutto, ho bisogno che lei mi ami con tutta sé stessa, perché io amo lei. Più di qualsiasi altra cosa e persona al mondo.
Prometto che nulla sarà come prima, da oggi cambierà tutto. Esisteremo solo noi, solo io e Federica. Fine della storia.
Quando suona la sveglia, mi costringo a smettere di fissare Federica e allungare un braccio verso il comodino per spegnerla. Sento il suo corpo irrigidirsi per poi rilassarsi improvvisamente. Queste sue azioni sono seguite da un lungo sospiro e successivamente da uno sbadiglio silenzioso. Cazzo, non volevo svegliarla, eppure quel dannato aggeggio sembrava avere delle idee completamente differenti alle mie.
A cacciare via ogni scia di nervosismo sono proprio i suoi occhi castani e bellissimi, che si schiudono con dolcezza, incontrando la luce del sole. Sulle sue labbra rosse e carnose nasce un piccolo sorriso, mentre allunga un braccio verso di me per potermi abbracciare. Dio mio, era questo il risveglio che sognavo. Questo il risveglio che volevo.
"Buongiorno" Borbotta con la voce ancora un po' impastata dal sonno.
"Buongiorno, piccola"
Le bacio le labbra, pizzicandolo poi la punta del suo naso con le punte delle dita. "Dormito bene?"
"Molto, tu?" Si stiracchia e mi guarda, sorridendomi contenta.
"Anche"
"Devi andare a lavoro?" Le domando. Mi metto comodo, posizionandomi proprio al suo fianco, e pressando entrambi i gomiti sul materasso per non interrompere questo intenso legame di sguardi.
"Si, l'ultima lezione sarà a mezzogiorno. Uscirò più o meno a quell'ora" Sbuffa. Riesco a notare un pizzico di noia varcare la soglia del suo viso, e la cosa mi fa immediatamente capire quanto sia bassa la sua voglia di andare a scuola.
Mi lecco le labbra e la guardo, allungando una mano verso la sua spalla nuda e anche un po' fredda.
"Ma se..." Inzio, accarezzando la sua pelle con l'indice, per poi scendere sulla clavicola con delicatezza.
"Cosa?" Sul suo viso si forma un piccolo sorriso. Ha già capito.
"Ma se non ci andassi? Rimani qui con me, possiamo fare tante di quelle cose..."
"Tipo?"
"Possiamo giocare, possiamo accarezzarci, possiamo fare l'amore, possiamo guardare un film, possiamo mangiare qualcosa, possiamo fare di nuovo l'amore, poi ancora un'altra volta, ancora un'altra e un'altra ancora... fin quando il sole non tramonta di nuovo..."
Nei suoi occhi si accende una luce di desiderio, che mi fa immediatamente perdere il senso di tutto.
"Mmh un bel programma, ma non posso. Devo andare per forza" Sospira, dispiaciuta.
"Ti prego..."
"Mi dispiace, credimi.. anche io vorrei restare qui per tutta la giornata, ma purtroppo non si può"
Io sospiro, prima di appoggiare la fronte sulla sua spalla e respirare intensamente il suo profumo.
"Va bene... ma almeno rimani a letto ancora qualche minuto. Sono solo le sette" La tento, a bassa voce, mordicchiandole la pelle del collo. Lei ride e il mio cuore si gonfia.
"Okay"
Mi siedo e la tiro verso di me, stringendo il suo bacino con un braccio soltanto per farle appoggiare la testa sul mio petto scolpito e completamente nudo.
Lei lo fa, facendo perdere i suoi occhietti a fissare il vuoto di fronte a noi.
"Riccardo?" La sua voce bassa e anche un po' roca risuona nell'aria pochi secondi dopo, facendo vibrare sia le pareti della stanza che quelle della mia anima.
"Si, piccola?"
"Mi sposerai davvero come hai detto?"
La sua domanda mi spiazza un po', ma sentirglielo dire mi fa sorridere. Non so perché, ma il fatto che le siano rimaste impresse queste parole mi rende l'uomo più felice del mondo.
Le faccio sollevare la testa, appoggiandole due dita sul mento, in modo che i nostri occhi possano incastrarsi.
"Tu lo vuoi?"
"Prima rispondi alla mia domanda" La sua risposta mi fa ridacchiare. Questa donna è proprio tosta.
"Si, potrei farlo. Chiaramente non adesso, ma si, lo farò. Lo faremo" Rispondo tranquillamente, non abbandonando neanche per un secondo il sorriso sulle labbra. "A te piacerebbe?"
"Diventare tua moglie?"
"Eh" Rispondo, ovvio.
"Sarà difficile vivere con un rompipalle come te, ma credo di poter sopravvivere"
Io le pizzico i fianchi, ridendo. La presso contro il materasso, solleticando il suo corpo che inizia a dimenarsi rapidamente sotto il mio tocco.
"Devi sopravvivere."
Le bacio le labbra, trascinandola di nuovo con me in questo circolo di passione che ci rende davvero unici nelle nostre particolarità. Approfondisco il contatto e le sfioro la lingua, facendola sospirare sulla mia pelle.
"Resta qui con me" La prego, mentre le mordicchio il labbro inferiore. Applico una forza maggiore contro di lei, sperando di convincerla.
"Non posso"
"Si che puoi. Resta"
"Devo andare a lavoro. Sono già in ritardo, devo ancora prepararmi" Mugola. I suoi occhi dicono l'opposto di quello che mi ha appena sussurrato.
"Non ti lascerò andare da nessuna parte. Siamo stati lontani per troppo tempo, ho bisogno di stare con te"
Solleva il capo dal cuscino soltanto per unire le nostre bocche fameliche, che non fanno altro che stuzzicarsi a vicenda.
"Sei un imbroglione" Bisbiglia, chiudendo gli occhi per poi riaprirli lentamente.
"Non scapperai, ti legherò al letto"
Inizio a baciarle il collo, per poi scostare via il lenzuolo che le copre la pelle molto delicatamente.
Mi posiziono sopra di lei, trovando una giusta tecnica per farla restare qui con me per il resto della giornata. Mi struscio un po' sul suo basso ventre, baciandole le labbra con poca, pochissima delicatezza.
"Allora fallo" Queste due brevi paroline accendono in me un desiderio particolare. Beh, direi che non sarebbe male legarla davvero, e farla impazzire per un po'.
"Tu resti?" Le domando guardandola con un'intensità davvero immensa.
"Resto"
"Ti amo"
Le bacio un capezzolo e mi sollevo, allontanandomi dal letto soltanto per cercare ciò che ci serve per rendere un pizzico più piccante questa giornata, che si prospetta a dir poco... speciale.

Ebbene si, sembra che si sia risolto tutto (almeno per ora😈).
Spero vi piaccia.
Buon pomeriggio🌹♥️

Il resto lasciamolo al destino - Federica e Riccardo (#Wattys2019) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora