Aspetto Federica da circa un'ora, e devo dire che l'attesa è davvero snervante. I minuti passano, ma lei non arriva.
La rabbia mi scorre fra le vene ad una velocità davvero immensurabile, ma cerco di rimanere comunque alquanto fiducioso, sono certo che arriverà. Non so quando, ma arriverà.
Proprio nel momento in cui le mie speranze sono completamente pari a zero, vedo la sua auto apparire sul viale. I nostri occhi si incrociano, e nonostante la distanza che ci separa, riesco comunque a vedere quel leggero imbarazzo varcare la soglia del suo viso.
Distoglie lo sguardo soltanto per parcheggiare la macchina proprio accanto alla sua villa, prima di afferrare la borsa e scendere. Non appena le mie iridi si poggiano sul suo corpo perfetto, la mia testa e il mio cuore crollano miseramente senza fermarsi un istante.
Indossa un semplice abito in pizzo bianco, che la rende delicata e pura come una rosa. Il tessuto rivela ogni sua piccola curva nascosta, modellandola con perfezione. Non posso non notare quelle dannate gambe che le rimangono scoperte e per un momento, mi si mozza il respiro. Ai piedi porta dei tacchi color carne, che riescono a rendere i suoi polpacci tesi e poco rilassati. Vorrei letteralmente ricoprire di baci ogni singolo centimetro della sua pelle, ma provo in tutti i modi di bloccare questa strana voglia che mi pervade.
Dio, quanto è bella. Ha quell'aria innocente, ma anche un'espressione severa e perfetta che riempie il suo viso, e tutto ciò mi fa impazzire. Ogni singola cosa di lei mi fa impazzire.
"Non hai freddo?" Le domando non appena mi raggiunge. Cerco in tutti i modi di rendere la situazione un po' più leggera, ma sono certo che la sto solo complicando ulteriormente.
Lei mi guarda per un secondo, prima di afferrare le chiavi dalla sua borsa e girarsi dalla parte opposta.
"Entriamo" Mi sussurra a bassa voce. Faccio un cenno con la testa, seguendola in assoluto silenzio. Non appena superiamo il cancello, Baloo ci viene in contro, precipitandosi praticamente addosso ad entrambi. Federica gli accarezza la schiena, prima di avanzare verso la porta immediatamente.
Io faccio lo stesso, sentendo quel fottuto silenzio diventare sempre poi immenso e impossibile da sopportare.
Quando entriamo in casa, la situazione diventa tesa e particolare all'improvviso. Non riesco a smettere di guardarla, mentre fa scivolare via i suoi tacchi e socchiude lentamente gli occhi, forse a causa del dolore provocato. Si accarezza i piedi, muovendoli lentamente verso il basso, per poi mormorare a voce bassa un 'oddio'.
Vederla mentre inarca con dolcezza la schiena, schiude le labbra e sospira, mi fa davvero perdere il controllo. Mi lecco le labbra, avvicinandomi a lei con un movimento repentino e unico.
Afferro i suoi fianchi di scatto, premendo il suo corpo contro il mio, facendola letteralmente sussultare. Posso vederla un po' spaventata da questa mia reazione, ma si aggrappa comunque alle mie spalle, incrociando i suoi occhioni castani nei miei. Dio, mi è mancata così tanto.
"Smettila di essere così fredda e dammi un bacio" Sussurro a pochi centimetri dalle sue labbra, lievemente arrossate, forse a causa dell'agitazione.
"Ric-"
La interrompo all'istante, e prima che possa dire qualcosa di sbagliato che farebbe male ad entrambi, la bacio. La bacio con passione, lasciando che le nostre labbra facciano ciò che vogliono, che si sussurrino quanto si siano mancate, che si assaporino con gusto e che si sciolgano dolcemente come due piccoli gelati sotto diversi raggi del sole.
Nel momento in cui premo la punta della lingua contro la sua pelle, la sento sospirare e questo mi permette di esplorarle con cura e precisione ogni singolo angolo della bocca.
Il nostro contatto sembra accentuarsi notevolmente quando le sue braccia si chiudono saldamente attorno al mio collo, e le mie al suo bacino piccolo e perfetto.
Baciarla in questo modo è davvero una cosa inspiegabile.
Sorrido senza accorgermene, sentendo una sensazione di felicità pervadermi.
La spingo contro lo schienale del divano, facendola sedere velocemente sulla superficie di pelle. Dio Santo.
Mi faccio spazio fra le sue gambe, piazzandomi proprio fra di esse. Siamo terribilmente vicini, e Santo Cielo... è così bello.
Le scosto via i capelli, baciandole una parte del collo che ho appena scoperto. La sento gemere docilmente, mentre porto le mie mani a sollevare il suo vestito per poterle accarezzare le cosce. Ritorno a baciarle le labbra lievemente screpolate, e la sento agitarsi un po', forse a causa delle sensazioni provate.
La voglio. La voglio adesso. Qui. Prima di toccare qualsiasi argomento che possa far star male entrambi, dobbiamo assolutamente fare l'amore. So perfettamente quanto il mio ragionamento non sia lineare e normale, e probabilmente è così, ma ne ho bisogno. Ne abbiamo bisogno.
Lasciare andare per un po' la ragione ci farà bene e ci renderà pronti per poter affrontare qualsiasi tipo di discussione che potrebbe nascere tra poco.
"Santo cielo, mi stai facendo impazzire" I suoi fianchi si scontrano lentamente ai miei, riuscendo a farmi sfiorare il punto più lontano dell'universo. Siamo connessi. Nonostante i diversi strati di indumenti che ci separano mi sento completamente connessa a lei.
Lei mi stringe le spalle, e nonostante io voglia concentrarmi sul suo corpo tremante, non riesco a smettere di ascoltare i suoi respiri irregolari e pesanti che gonfiano di scatto il mio ego. Solo io riesco a renderla così fragile. Solo ed esclusivamente io.
Conduco con delicatezza le mie dita verso il suo interno coscia, prima di accarezzare i suoi slip con un lento e dolce movimento.
"R-Riccardo..."
"Fede, lasciati andare..."
Le sue iridi si incastrano alle mie, riuscendo a farmi notare quel pizzico di prudenza riempirle immediatamente.
Si raddrizza di scatto, prima di prendere un profondo respiro e premere entrambi i palmi delle sue mani contro il mio petto, terribilmente sensibile a causa dei battiti accelerati del cuore.
"Fermati un attimo, non possiamo fare l'amore adesso" Farfuglia, cacciando via una ciocca dei suoi capelli color cioccolato. La magia sembra svanire senza che me ne renda conto e riesco a notarlo anche dai suoi occhioni che non esprimono più quell'immenso desiderio, ma soltanto tanta solidità.
Abbasso un po' il capo, prima di allontanarmi lievemente soltanto per farla sistemare. I nostri respiri sono ancora irregolari, ma l'atmosfera è completamente differente rispetto prima. In meno di trenta secondi è cambiato tutto.
"Perché?" Gli domando accarezzandomi il contorno delle labbra, un po' arrossate a causa dei suoi violenti baci.
"Perché dobbiamo parlare, dobbiamo assolutamente chiarire alcune cose" Risponde immediatamente. Il mio sguardo non riesce a non notare il vestitino che ricade lungo le sue gambe dolcemente non appena si solleva. "E fare l'amore adesso sarebbe sbagliato"
"Io credo che ci aiuterebbe"
"Ne dubito fortemente"
"Okay, parliamo" Sospiro. Quello irritato e ferito dovrei essere io, perché mi ha evitato per ore, non ha risposto alle mie chiamate, e quando ci siamo rivisti sembrava praticamente un cubetto di ghiaccio, ma effettivamente è il contrario. Quella irritata e ferita è lei. Bah. "Dimmi tutto ciò che hai da dire" Aggiungo poi, incintandola a sputare il rospo.
"Credo che sia meglio non vederci più." Sussurra a bassa voce, evitando il mio sguardo. Crollo miseramente su me stesso, sperando con tutte le forze che sia il suo cervello a parlare e non il suo cuore.
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Il resto lasciamolo al destino - Federica e Riccardo (#Wattys2019)
FanfictionFederica Carta. Riccardo Marcuzzo. Si rincontrano all'improvviso dopo mesi... I loro cuori si incastrano ancora alla perfezione proprio come una volta, ma i loro pensieri diversi e le paure di lei saranno la causa di altre ed infinite incomprension...