Oggi è stato l'ultimo giorno di scuola. Finalmente per quest'anno ho terminato il mio lavoro e devo dire che la cosa mi rasserena davvero parecchio. Adesso ho tutto il tempo per riposarmi e vivere con calma ogni momento.
Nell'ultimo mese, la mia vita sta trascorrendo in maniera tranquilla e uniforme, e onestamente ringrazio Dio per questo. Dopo tutto quello che è successo con Riccardo, mi sembra il minimo che possa andare così. Tra me e lui c'è un immenso e incolmabile vuoto, che non fa altro che separarci ogni giorno di più. Non l'ho più visto dall'ultima volta che ci siamo incrociati in quel pub, ed è stato molto meglio che sia andata così.
"Hai da fare stasera?" Mi chiede Marta, affiancandomi mentre attraversiamo il lungo corridoio per raggiungere l'uscita della scuola.
"No, non penso proprio. Perché?"
"Io, Luca e gli altri, stavamo pensando di mangiare qualcosa tutti insieme per festeggiare la fine della scuola. Ti va?"
Lancio uno sguardo a Luca, che mi guarda a sua volta, con un lieve sorriso. Lui è un insegnante di latino, ci conosciamo da diverso tempo, ma non abbiamo molta frequenza, di solito i nostri discorsi sono per lo più scolastici, nulla di personale.
"Si, certo che mi va"
"Ottimo, che bello! Allora mi metto alla ricerca di un ristorante, lasciate fare a me" Esulta l'uomo al mio fianco, stringendo il suo iPhone fra le dita.
"Va bene" Rispondiamo insieme io e Marta. Ci salutiamo qualche minuto dopo, trovando un accordo per l'ora e promettendo di rivederci fra pochissimo.
Quando raggiungo l'auto, prendo la decisione di fare un salto al centro commerciale; mi farà sicuramente bene spegnere per un po' il cervello e osservare ogni singola vetrina dei negozi. Potrei anche trovare qualcosa da indossare per questa sera, e devo dire che se succedesse, sarebbe davvero ottimo!
Rimango bloccata nel traffico per più di venti minuti e le alte temperature non aiutano proprio per niente. Grazie al finestrino abbassato riesco a percepire al cento per cento un pizzico d'aria fresca sfiorare il viso, provando per qualche secondo un assoluto sollievo.
Nonostante le mie continue imprecazioni, raggiungo la destinazione e quando esco dall'auto, mi scappa uno sbuffo dalle labbra. Caccio via una ribelle ciocca di capelli dal mio viso e corro all'entrata della struttura.
Faccio un veloce giro un po' ovunque, fin quando, i miei occhi vengono catturati da un vestitino tutto colorato che ricade dolcemente lungo il corpo di un manichino. Mi avvicino a passi lenti, accarezzando il leggero tessuto con le punte delle dita. È davvero bello.
Ha una scollatura davvero profonda, ma comunque molto delicata. Il colore che prevale è il rosa scuro e giallo, e devo dire che la fantasia è molto particolare e carina. Lo devo provare assolutamente. Raggiungo gli scaffali accanto e sbircio fra i diversi abiti per trovare la mia misura. Quando ci riesco, mi scappa un leggero sorriso e prima di raggiungere il camerino, lo osservo con cura, lasciando che la mia immaginazione lasci che questo capo sia già addosso a me.
"Buongiorno signorina, ha bisogno di aiuto?" Una gentile voce e bassa risuona alle mie spalle, facendomi girare all'istante.
"Oh no, grazie. Ho già fatto, vado a provarlo"
"Le starà un incanto!" Osserva, facendomi sorridere. Le mormoro un 'speriamo' prima di correre in camerino. Mi spoglio velocemente e non appena lo indosso, mi sembra che sia stato fatto su misura per me. Mi sta davvero bene. Riesce perfettamente a regalarmi quel pizzico di colore che serve alla mia pelle. Proietto lo sguardo sul prezzo, notando che rientra perfettamente nel mio budget.
Mi scatto una foto allo specchio, inviandola sia a mia madre che ad Arianna con la seguente didascalia: 'Che ne dici? Ti piace? Ho una cena con i colleghi stasera...'
Entrambe mi rispondono con esito positivo, dicendomi che ho fatto una gran bella scelta. Sorrido come se avessi appena conquistato il mondo intero e dopo aver indossato i miei precedenti vestiti, raggiungo la cassa. Cinque minuti più tardi, stringo fra le mie mani la busta di carta che lo contiene, e felice come una bambina che ha appena ricevuto il suo giocattolo preferito, mi avvio verso il supermercato. Compro un paio di cose che mi servono, e quando lancio un veloce sguardo all'orologio e noto che sono quasi le sei del pomeriggio, il mio cuore fa un salto immediato. Santo Cielo, è tardissimo. Credo di non farcela a fare tutto...
Guido con tranquillità, anche se l'ansia inizia a crescere a vista d'occhio. Per mia fortuna, in meno di due ore riesco a fare ogni cosa. Guardo la mia immagine riflessa sullo specchio, notando come quell'abito modelli ogni mia curva in maniera perfetta e lineare. Osservo i miei lunghi capelli scivolare giù per le mie spalle con delle piccole e delicate onde, che riescono a incorniciare il mio viso, lievemente coperto da un elegante strato di trucco. Caccio un lungo sospiro quando mi accorgo che sono le otto e trenta, per cui corro in macchina e provo a raggiungere il più velocemente possibile la zona d'incontro che abbiamo scelto tutti insieme questa mattina.
In lontananza riesco a vedere l'auto di Marta, che raggiungo il secondo dopo, accostandomi proprio al suo fianco.
"Buonasera, collega!" Esclamo abbassando il finestrino, richiamando la sua attenzione.
"Ma buonasera a lei" Sorride, ricambiando il saluto.
"Gli altri non sono ancora arrivati?"
"No, non ancora. Ma lo faranno presto" Mi rassicura. Io annuisco rapidamente. Infatti lo fanno davvero, e non appena arriva Luca, ci informa di seguirlo per poter arrivare al ristorante, da lui scelto.
Guido con assoluta calma, non perdendo di vista la sua auto neanche per un secondo. Il buio sta iniziando a riempire il cielo, rendendo l'ambiente che ci circonda alquanto leggero ma allo stesso tempo anche sensibile.
Per alcuni istanti mi ritrovo a fissare il vuoto di fronte a me, non trovandolo per niente interessante.
Improvvisamente, imbocchiamo un viale particolare che conosco anche abbastanza bene, e il mio cuore si ferma all'istante. Spero con tutta me stessa di potermi sbagliare, ma nel momento in cui l'auto di Luca si blocca improvvisamente di fronte una grande e luminosa struttura, ne ho proprio la certezza: il ristorante dove passeremo la serata questa sera sarà quello di Riccardo.
Faccio fatica a crederci, ed è molto più difficile di quanto pensassi. Non me l'aspettavo. Dio mio, spero soltanto di non rivederlo.
Stringo la mia testa con le mani, appoggiando la fronte contro il volante, completamente disperata a causa di tutto questo.
Prendo un profondo respiro e cerco parcheggio, sentendo l'agitazione scorrermi fra le vene ad una velocità infinita, per poi fermarsi proprio sul cuore, facendolo pompare intensamente.
A causa dell'estrema preoccupazione, non riesco respirare normalmente, ma posso farcela. Devo farcela.
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Il resto lasciamolo al destino - Federica e Riccardo (#Wattys2019)
FanfictionFederica Carta. Riccardo Marcuzzo. Si rincontrano all'improvviso dopo mesi... I loro cuori si incastrano ancora alla perfezione proprio come una volta, ma i loro pensieri diversi e le paure di lei saranno la causa di altre ed infinite incomprension...