CAPITOLO 3

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DRINN!! DRINN!!

Mi alzo dal letto e stranamente stanotte non ho fatto nessun incubo o sogno, ho semplicemente dormito.

Sarà per l'agitazione del primo giorno.

Mi faccio una doccia veloce, poi mi vesto con un jeans a vita alta, una maglietta bianca a maniche corte dentro i jeans, cintura nera, stivaletti con il tacco neri.

Mi trucco e prendo lo zaino, per poi scendere di sotto.

Salgo in macchina e arrivo fino alla scuola, parcheggio e scendo.

Come immaginavo appena esco dalla macchina, tutti sembrano aver visto una modella Victoria's Secret passare.

La gente che fissa così è seriamente inquietante.

Puoi dirlo forte.

Dopo aver fatto tre giri della scuola a caso, finalmente trovo la segreteria e prendo il mio orario delle lezioni e la chiave dell'armadietto.

"Ciao, tu devi essere Ariet White?" chiede una ragazza bionda, occhi azzurri e viso simpatico.

"Si, tu sei?" chiedo confusa.

"Emily Marton. Ti farò fare il giro della scuola, anche se credo tu lo abbia già fatto per arrivare qui" dice ridendo e le sorrido.

"Si diciamo che mi sentivo Dora l'esploratrice"

Già che c'eri potevi dire anche il Detective Conan, no?

Ma fatti i cazzi tuoi!

Dopo avermi fatto vedere la palestra, spogliatoi, piscina, laboratori, mensa, biblioteca, bar e il mio armadietto, raggiungiamo la classe di storia.

Fortunatamente le prime ore passano in fretta e la pausa pranzo arriva velocemente.

Anche troppo velocemente.

Incredibile come la gente ti fissa intensamente, sembrano agenti FBI o della CIA.

"Tranquilla tempo due giorni e si saranno scordati di te" dice Emily sorridendomi.

"Due giorni sono tanti, odio tutti questi sguardi"

"È sempre così quando arriva qualcuno di nuovo. Tutti curiosi di sapere chi è, da dove viene, che scuola faceva, ecc.. dovrebbero fare una serie tv su questo" dice facendomi ridere.

Questa Emily non è per nulla male. Sa apprezzare il sarcasmo e ribatte anche, sono rare persone che non se la prendano.

Al suono della campanella vado verso la classe di matematica e mi siedo in un banco in fondo, per evitare che qualcuno si siedi vicino a me.

"Posso?" chiede una ragazza.

Come non detto.

Ha i capelli castani e occhi azzurri, ha un viso dolce e innocente, magra ma non troppo.

"Certo" dico sorridendole e lei si siede.

"Sono Camilla, ma puoi chiamarmi Cami" dice porgendomi la mano e glie la stringo.

"Ariet" dico schietta e finalmente la professoressa entra in classe e tutti si zittiscono.

"Buongiorno ragazzi, per chi non mi conoscesse sono la professoressa Roden e insegno matematica al terzo e quarto anno" dice l'insegnante posizionandosi dietro la cattedra. "Oggi cominceremo con un test d'ingresso per vedere come siete messi e prevenire eventuali lacune"

Grandioso primo giorno di scuola e facciamo un test! Fantastico!

Lascio perdere la mia coscienza e mi concentro sul test.

In matematica me la sono sempre cavata, dopo tutto è una materia che mi piace, quindi dovrei farcela.

Alla fine delle lezioni saluto Emily e dopo averle lasciato il mio numero raggiungo la mia auto, ma trovo dei ragazzi che la stanno mangiando con gli occhi.

"Inutile fissare" dico e tutti si girano a guardarmi, "Non potete permettervela", salgo in macchina sotto il loro sguardo e metto in moto.

Al semaforo mi fermo e ne approfitto per salvarmi il numero di Emily, quando vedo affiancarmi una ferrari 458 nera e sopra ci sono i due ragazzi di prima.

Mi giro dall'altro lato e c'è una ferrari f8 rossa con sopra altri due ragazzi.

Non potete permetterva....si come no!

Ma che ne sapevo io che avessero una ferrari!

Okay vogliono la guerra? E guerra sia.

Stringo forte il volante e premo sull'acceleratore, metto una mano sul cambio e appena il semaforo diventa verde mollo il freno e parto al massimo.

La stessa cosa la fanno loro e ci ritroviamo a fare una corsa.

Vediamo di non farci beccare grazie!

Alla curva tiro il freno a mano e giro il volante a sinistra, purtroppo però il ragazzo con la ferrari nera mi supera.

Sembra una corsa in bicicletta, vuoi accelerare o no?!

Ma ti vuoi stare zitta! Lasciami guidare in pace.

Arriviamo alla superstrada a tre corsie e siamo uno a fianco all'altro.

Cercando di evitare le altre macchine, facendo lo slalom, riesco a ritornare davanti a loro di almeno cinquanta metri.

Esco dalla superstrada e arrivo in un parcheggio, scendo dalla macchina e in quel momento arrivamo.

"Credevo vi foste persi" dico ironicamente.

"Ah ah simpatica" dice un ragazzo.

Ha i capelli castani e occhi marroni, alto e muscoloso, come tutti loro del resto.

Hai dimenticato di dire che sono BELLISSIMI.

Per te tutti sono belli.

Vuoi che ti ricordi che siamo la stessa persona o ti insulto troppo?

Taci che è meglio.

"Sai dovresti venire a fare le gare con noi, sei brava" dice il ragazzo dai capelli rossi.

"Lasciala stare, che è meglio"

"Perché? È brava e potrebbe vincere"

"Ma non sai neanche chi sia!"

Tua nonna. Ecco chi sono.

"Grazie, ma no. Comunque siete bravi e ritiro quello che ho detto oggi. Ciao" dico per poi salire in macchina e tornare a casa.

Avrei voluto saperne di più riguardo a quelle gare ed a come abbiano imparato a guidare così, ma non mi pareva il caso.

Dici che facciano parte di una gang?

Spero di no, anche se sembra così.
Chi sa cosa ha spinto loro ad entrarci..?

Se sono tutti belli come loro io ci andrei sai...

Smettila!

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Ei, ei! Come vanno le vacanze?
scusate i capitoli corti, ma presto ci saranno novità e spero che il libro vi stia incuriosendo.

Secondo voi quei ragazzi fanno parte di qualche gang?
E che mi dite di Emily?

scrivetelo nei commenti⬇
un bacio😙

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