Non potete capire la felicità di tutti gli studenti della scuola, quando la campanella è suonata segnando l'inizio delle vacanze di natale.
Gente che correva fuori alla velocità della luce, gente che urlava ed i professori che erano scioccati.
Ci credo che erano scioccati! Nate è uscito dalla scuola urlando: "Viva la figa!"
Si beh, Nate è Nate, lo sappiamo tutti.
"Terra chiama Ariet! Ci sei?" chiede Mary passandomi una mano davanti agli occhi.
"Ah..si, dicevi?"
"A capodanno torni?"
"Si, mi avete letteralmente costretta a tornare per quella festa" dico esasperata.
A mensa non hanno fato altro che dirmi di tornare per quella festa di capodanno o mi avrebbero tinto i capelli di rosa fluo.
Che amici, i miei amici.
"Dov'è che andrai?" chiede Cami sedendosi sul divano.
"Ah...Megan ha detto che ha una casa in montagna, quindi vogliono andare lì. Isolati dal mondo intero"
Quando Megan e Sam mi hanno chiesto se volessi andare a New York o Londra ho detto di no senza neanche pensarci.
Il solo sentire i nomi di quelle città mi fa sentire male, infatti dopo poco sono corsa in bagno a vomitare.
È più forte di me, in quelle due città sono successe cose troppo brutte.
"Mary non durerebbe cinque minuti" dice Luke sorridendo e lei gli tira un cuscino.
"Io durerei più di tutti" dice Nate fiero di se e tutti ridiamo. "Ei!"
"Scusa Nate, solo che hai appena detto una grandissima stronzata" dice Dylan continuando a ridere.
"Cosa ridi?! Guarda che tu non sei da meno!" riattacca Nate.
"Sono quello che durerebbe più di te nano, quindi rivedi i tuoi parametri"
"Ma che cazzo dici?! Che l'altra volta hai finito il credito e sembravi la reincarnazione di satana!"
E mentre Nate e Dylan continuano ad attaccarsi a vicenda facendo ridere tutti i presenti, vado verso la macchina di Logan.
"E così vai a Washington" dico e lui si appoggia al baule dell'auto.
A quanto pare i suoi abitano lì e per problemi economici è sempre Logan ad andare da loro.
"Già e tu? Non vai a casa?"
"No.." dico abbassando la testa. "Io e la mia famiglia andremo in montagna, sai com'è questione di sicurezza"
Lui mi guarda storto e sorride, credo abbia capito che sto mentendo.
Dobbiamo fare dei corsi per imparare.
"Ariet" dice serio. "Hai paura a tornarci?"
"No!" dico e mi guarda male. "Okay si, parecchio. Insomma non ci vado dalla morte dei miei genitori e credo che mai riuscirò ad andarci"
"Aspetta, vuoi dirmi che non sei mai andata a trovarli al cimitero?" dice e scuoto la testa.
Mi sento un vera figlia di merda per questo, perché dovrei andarci spesso e mettere i fiori o almeno salutarli, ma non faccio nulla di tutto ciò.
Non vado a trovare neanche Kate se è per questo, visto che si trova nel loro stesso cimitero.
Sono veramente una stronza, ma al solo pensiero di mettere piedi lì mi verrebbe da urlare.
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Promised
Lãng mạnAriet White, o meglio Ariet Evans, bionda e due occhi azzurri quasi grigi, è una ragazza con un passato difficile alle spalle. All'età di otto anni fu costretta ad andare a vivere con lo zio e la zia a Chicago per problemi familiari e lì proverà a l...