CAPITOLO 33

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"Mi raccomando studiate bene i tre capitoli assegnati e fate gli esercizi. Vi voglio preparati per la verifica di settimana prossima" dice la professoressa di matematica e tutti sbuffano.

È passata una settimana dall'incidente e come sempre ho dovuto mentire a Sam e Megan.

Non che la cosa mi piaccia, ma non potevo dire loro la verità dei fatti.

Ho raccontato loro che degli uomini mascherati mi avevano presa per un ricatto in cambio di soldi.

Ovviamente la polizia sta cercando queste persone e logicamente mi è stata assegnata una guardia del corpo. Incredibile no?

Ogni passo che faccio lui è lì, anche solo lontano di cinquanta metri è lì che mi guarda.

Alle volte penso sia uno stupratore seriale o un muto.

O semplicemente fa il suo lavoro?!

Si fatto sta che ora non posso più andare al bunker o fare le gare la sera,  ovviamente Zac è abbastanza su di giri, ma capisce la situazione.

Non ho ancora avuto tempo di raccontare quello che mi disse Madison su di lui.

Ogni volta mi sento come un peso sulle spalle e prima o poi mi cadrà tutto addosso.

"Io odio matematica e la odio anche di più per la professoressa!" dice Emily uscendo dall'aula.

"Ma se stavi dormendo?!" dico ridendo e apro il mio armadietto.

"Fatto sta che lei mi odia"

"Ci credo, ogni volta che parla tu dormi e quando ti sveglia la insulti" dice Cami e scuoto la testa divertita.

"Ariet la tua guarda del corpo respira?" chiede Nate e sorrido.

"Si Nate"

"Impressionante l'ansia che ti mette quando qualcuno si avvicina a te. Sembra che prima o poi si trasformi in Hulk" dice e ridiamo.

"Signore, ma quanto siete belle oggi" dice Dylan posandomi un braccio sulle spalle.

"Dylan che cosa vuoi?" chiede schietta Emily.

Dylan sta per parlare quando Josh lo interrompe.

"Dobbiamo parlare" dice serio e mi prende per il braccio.

"Amico non so quanto ti convenga prenderla con la forza" dice Nate notando la guarda avvicinarsi.

"Josh lasciami mi fai male!" dico e noto la guarda davanti a noi.

"Non la voglio stuprare, le devo solo parlare" dice Josh ma lui non muove un muscolo.

"Tom è tutto okay, è un amico" dico e lui lo guarda severamente.

"10 minuti non uno di più" dice Tom.

"Si come ti pare, andiamo" dice Josh ed entriamo in un'aula.

"Che c'è di così urgente da portarmi qui dentro?" chiedo confusa.

Da quando mi ha presa e portata a casa, non ha mai smesso di venire a trovarmi nonostante ci fosse la guardia.

Diceva che magari gli sarebbe venuto l'istinto animalesco e mi avrebbe mangiata.

Non abbiamo più parlato di suo padre e stranamente litigavamo molto di meno.

"Quando avevi intenzione di dirmi che uscivi con Signor cazzo piccolo Justin?"

Signor cazzo piccolo Justin? Ma se le sogna la notte sti nomignoli?

"Siamo usciti insieme qualche volta, ma come amici. Qual'è il problema?" chiedo e mi guarda come se fossi scema.

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