CAPITOLO 13

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Lunedì mattina, solita routine.

Non mi dispiace la scuola, dopo tutto devo finire questi due maledetti anni e finirla, ma alzarsi alle sei e mezza è un trauma al cervello.

No, il trauma c'è l'hai dalla nascita.

Ma si buongiorno.

Mi alzo dal letto e faccio una doccia veloce.

Dopo di che mi vesto con delle panta grigie, una felpa bianca, le nike bianche.

Mi trucco, lascio i capelli sciolti e prendo lo zaino.

Appena arrivo a scuola vado al bar e mi prendo un cappuccino con una brioches alla crema.

"Buongiorno Ari" dice Emily sedendosi vicino a me.

"Buongiorno, come mai tutta questa allegria?"

"Sono sempre allegra. Allora come stai?"

"Bene, te?" chiedo confusa dalle sue domande.

"Benissimo e sono anche pronta per l'interrogazione di letteratura, ma un po' di ansia c'è l'ho"

Appena sento interrogazione spalanco subito gli occhi.

Oggi è lunedì e ce l'ho alla terza ora, come ho fatto a dimenticarlo?

Forse perché guardi troppe serie tv.

La tua opinione lasciala volare via grazie.

"Oh no, dimmi ti prego che non è vero"

"Invece si"

"Ciao" dice Cami allegra, "Che cosa è successo? Perché avete quelle facce?"

"Perché questa idiota si è scordata dell'interrogazione di letteratura" dice Emily e anche Cami sbianca.

"Ah...io non credo sia l'unica"

"Scherzi?! Oddio, sparite prima che qualcun'altro vi veda"

Senza farcelo ripetere due volte usciamo dalla porta del bar e corriamo verso il parcheggio.

"Andiamo a casa mia?" chiede e annuisco.

Appena arriviamo noto che a casa ci sono Emmett, Jack e Caleb.

Hanno tutti e tre la stessa età e dovrebbero andare all'università.

"Perché siete a casa?" chiedo confusa.

"Abbiamo finito la scuola. Abbiamo vent'anni." dice Jack.

"E l'università non vi piaceva?"

"Si, ma abbiamo avuto dei problemi e così lavoriamo" dice Emmett. "Voi perché siete qui?"

"Ah...emm...bella domanda...Cami?"

"Ah cosa?! Non sono brava a mentire?!" sussurra.

"Ragazze" chiede di nuovo Emmett.

"Okay va bene, ci siamo scordate dell'interrogazione di letteratura" dice Cami e la guardo scoccata.

Già che ci sei dille anche che mutande indossi!

"Bene allora dopo pranzo ripetiamo insieme"

"Fantastico" sussurro e Cami sorride.

Saliamo al piano di sopra e raggiungiamo la sua camera.

"Ancora non capisco perché viviate tutti insieme"

"Senti non dovrei dirtelo, ma non mi piace mentire. Noi facciamo parte di una gang, per questo siamo tutti sotto lo stesso tetto"

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