CAPITOLO 21

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Arriviamo in un quartiere letteralmente schifoso.

Ci sono varie case, ma è come se nessuno ci abitasse. I parchi vuoti e gruppetti di persone malfamate, sono l'unica cosa che si vede in giro.

Raggiungiamo una villa colma di gente e auto in giardino.

"Non parlare e stammi vicina" sussurra Zac e la cosa mi mette ancora più ansia.

Sembra una casa famiglia di tossici.

Capisco perché la gente non esca di casa.

Entriamo e subito un'ondata di fumo mi arriva in faccia.

Ci sono ragazze che vanno da una stanza all'altra mezze nude e uomini avvinghiati loro.

"Zac" dice un uomo sul divano con vicino due ragazze. "Sei venuto a vendermi una nuova ragazza"

Spalanco subito gli occhi appena mi guarda.

Sono troppo costosa per essere venduta così.

Taci, ti prego.

"No, sono qui per le armi" dice passandogli due mazzette da cinquecento.

L'uomo prende i soldi e si alza dal divano, ci fa cenno di seguirlo e andiamo in garage.

Ci sono armi appese ai muri e moltissime scatole provenienti da altri paesi.

Ecco come fa ad avere sempre tutto, i suoi giri illegali sono davvero grandi.

"Questo è tutto quello che mi hai chiesto" dice aprendo tre scatole con fucili e pistole.

Zac prende una pistola e la guarda attentamente.

"Siamo sicuri funzioni bene?" chiede.

"Provala, non mi cambia" dice l'uomo guardando i due ragazzi davanti a lui.

Vuoi ucciderli?! Ma dove siamo finite?

"Spara tu" dice Zac.

"C-cosa?"

"Ho detto spara. Se lo fai tu uno vive, se lo faccio io muoiono entrambi" sussurra dandomi la pistola.

Assolutamente no, spara a lui piuttosto.

Faccio un respiro profondo e carico l'arma.

Guardo i due ragazzi e non mi sembra vero che sto per fare una cosa simile.

Tranquilla neanche a me.

"Avanti Ariet. Non ho tutta la giornata" dice Zac abbastanza irritato.

Non posso farlo, non sono un'assassina.

Appena vedo Zac prendere un'altra pistola e caricarla spalanco gli occhi. "se lo faccio io muoiono entrambi"

Con le lacrime agli occhi prendo la mira e appena i due ragazzi sono girati di spalle sparo prima che lo faccia lui.

"Alle spalle, ragazzina sei crudele" dice l'uomo e lo guardo male.

"Ho voglia di un drink, mi accompagni?" chiede Zac ed escono dal garage.

Appena la porta si chiude il ragazzo si accascia vicino al suo amico.

"M-mi dispiace, i-io non..." provo a dire ma le parole non mi escono dalla bocca.

Non so cosa dire o fare, mi sento solo una persona orribile.

"Era questione di tempo. Lo sapeva anche lui" dice alzandosi.

"C-cosa stai dicendo?"

"Bill e i suoi amici comandano tutto il quartiere, noi ragazzi siamo qui solo per evitare di morire. Io e lui volevamo tornare a casa e sapevamo troppe cose quindi ci avrebbe uccisi pur di non farci andare via"

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