CAPITOLO 11

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Appena arrivo alla casa di Cami scendo e vado verso la porta d'ingresso.

Com'è potuto accadere, Max era sorvegliato e tenuto d'occhio per eventuali casini dalla polizia e amici.

Come hanno fatto i Killer a prenderlo come se nulla fosse e per lo più senza neanche lasciare traccia!?!

"Ariet, che è successo?" chiede Emmett aprendo la porta.

"Nulla tranquillo, prendo la mia roba e me ne vado" dico schietta e salgo velocemente al piano di sopra.

Prendo lo zaino e ci metto dentro tutta la roba che avevo portato.

"Sei sicura che sia tutto okay?" chiede sulla soglia della porta.

Chiudo lo zaino e lo guardo.

"No, ma non voglio parlane, scusa." dico e lo sorpasso.

Come esco di casa e vado verso la macchina, arriva Josh.

Ti pareva che Emmett non lo chiamasse.

Abitano tutti insieme e sono come una famiglia, era ovvio che lo chiamasse!

"Ariet si può sapere che cos'è successo?!" chiede arrabbiato.

Apro la macchina e mette dentro lo zaino.

"Fatti i cazzi tuoi Josh" dico e si arrabbia ancora di più.

"No. Ti ho chiamata e cercata ovunque perché non ti trovavo. Poi Emmett mi chiama e mi dice che sei qui in lacrime. Perché? È per colpa mia? Dimmelo!"

"No Josh non è colpa tua okay?! Ma come tu hai la tua vita privata, io ho la mia. Quindi lasciami stare"

Salgo in macchina senza ascoltare quello che aveva da dire e vado dritta a casa mia.

Come arrivo a casa salgo in camera e mi cambio, mentre chiamo Owen.

"Dimmi tutto senza tralasciare nulla" dico mettendomi i jeans neri.

"Sta mattina ci ha chiamati la polizia chiedendoci di andare da loro e così abbiamo fatto. Appena arrivati ci hanno detto che il preside della scuola di Max, aveva detto loro che non veniva a scuola da parecchio tempo e che avevano pensato fosse dalla famiglia. Ma quando hanno chiamato la famiglia non era da loro, così la polizia è andata nel suo appartamento, sperando di trovare qualcosa e hanno trovato il loro simbolo sulla parete del muro"

"Merda. Dimmi che non c'erano tracce di sangue" chiedo mettendomi la maglietta e le scarpe.

"Si, ma l'appartamento era tutto sotto sopra, quindi deve aver lottato per difendersi"

"Com'è potuto succedere era sotto la custodia di Oliver e persino la polizia gli stava addosso. Come mai nessuno se ne è accorto prima?!" chiedo in preda alla rabbia.

"Mi dispiace, ma neanche io lo so quindi lasciami fare il mio lavoro"

"E dovrei starmene con le mani in mano?!"

"No, ovvio. Adesso tu vai dalla polizia del dodicesimo distretto e di loro che ti mando io. Dovrebbero darti una chiavate per un rimorchio con dentro due auto, che userai per gareggiare e trovare la gang dei Killer"

"Okay capito. Chiamai appena hai delle novità" dico e metto giù la chiamata.

Oliver me la pagherà.

Prendo lo zainetto ed esco di casa trovando la macchina di Josh e quella di Logan insieme a Dylan.

"Non dire una parola" dico a Josh prima che parli e salgo nella sua macchina. "Portami al dodicesimo distretto"

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