CAPITOLO 32

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Mi sveglio con una luce che mi arriva dritta negli occhi.

Non so come ho fatto ad addormentarmi qui dentro, ma ero abbastanza stanca dopo tutto.

Mi tengono qui da non so quanto e ogni tanto arriva un uomo incappucciato e mi inietta non so cosa nel corpo.

Poi mi prendono e mi iniziano a fare domande alla quale io non sapevo come rispondere e ogni volta era un pugno o uno schiaffo.

Madison non si è mai fatta vedere e l'uomo con il tatuaggio neanche.

Sono come spariti nel nulla e sinceramente sento la mancanza di quell'uomo.

Non so perché ma quando c'è lui mi sento come protetta.

Mi alzo dal letto e mi passo una mano sui capelli.

La puzza qui dentro si fa sentire e ho bisogno di una doccia all'istante.

Mi avvicino alla finestra e vedo che il sole deve ancora salire nel cielo.

Perché sono ancora qui? A cosa le servo? Ma soprattutto Mary sarà salva?

"Andiamo" dice una voce maschile famigliare aprendo la stalla e lo guardo confusa. "Non vuoi prendere un po' d'aria fresca?"

Lo guardo bene, mettendo a fuoco la sua figura ed è lui.

L'uomo con il tatuaggio al polso.

Mi squadra dalla testa ai piedi vedendo i lividi qui e là sul mio corpo e sembra come arrabbiato nel vederli.

Senza farmelo ripetere due volte lo seguo fiori e l'aria pulita mi accarezza la pelle.

Continuo a inspirare ed espirare l'aria finché mi rendo conto di essere molto distante dalla città.

"Mary sta bene?" chiedo e annuisce.

"Davvero mi chiedi della tua amica?" chiede a annuisco "Il tuo capo ha fatto il suo scambio"

"Ed io che ci faccio ancora qui?"

Lui non risponde e continua a camminare.

Sbuffo e lo seguo in silenzio.

L'area è grande come pensavo, il prato è circondato da una rete abbastanza alta e ci sono uomini ovunque.

Oltre alla stalla e la casa, ci sono altri due magazzini che suppongo servano a tenere nascoste le armi ed i vari veicoli.

"Perché una fattoria?" chiedo e lui si siede su una panchina e si accende una sigaretta.

Questo gesto, non so perché, ma mi porta a pensare a Josh.

L'ultima volta che ho parlato con lui abbiamo litigato, ma sta volta era diverso.

Non era quella la mia intenzione, volevo solo fargli capire che avrebbe potuto dare un'opportunità a suo padre.

So che non erano affari miei, ma volevo, anzi pensavo di dargli una mano e ovviamente ho sbagliato tutto.

Finiamo sempre con il litigare, ma tutte le volte sembra essere la stessa storia ripetuta all'infinito.

"...e Madison ha detto che ti metterà in un cannone e ti sparerà in Cina" sento dire e spalanco gli occhi di botto, lui si caccia a ridere e lo guardo male.

Ma si crede simpatico?! Stavo per avere un infarto.

"Ah ah ah spiritoso"

"Sempre meglio di: 'farò una cattiva recensione su di lei" dice scimmiottando la mia voce.

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