Appena apro gli occhi un forte mal di testa mi assale.
Provo a guardare dove sono e non ci metto tanto a capirlo. Sono in ospedale.
Ho sempre odiato gli ospedali, entrare e vedere la gente che muore durante un intervento o che magari manco arriva nella sala.
Ma ci sono i reparti maternità.
Sono l'unica cosa bella di questo posto.
"Ariet tesoro, mi senti?" chiede Megan passandomi una mano sulla fronte. "Sam chiama l'infermiera"
"Elisabeth presto, si è svegliata" urla Sam e subito dopo arriva da me.
"Ciao cara, come ti senti?" chiede Elisabeth puntandomi una luce negli occhi.
"Sto bene, ho solo mal di testa"
"Si è normale. Ti fa male qualcosa? Riesci ad alzarti?"
"Sto bene, quando posso andarmene?"
Odio stare qui e voglio uscire il prima possibile.
"Non possiamo ancora dirtelo di preciso, ma tu mettiti tranquilla. Per qualsiasi cosa chiamami" dice e annuisco.
Lei esce seguita da Megan e Sam, così ne approfitto per guardare un po' di televisione.
I ricordi di ieri sono così brutti che vorrei non pensarci, vorrei tanto che nulla di tutto ciò fosse successo, ma io ho provocato la persona sbagliata.
"Le indagini sono ancora in corso, ma dalle telecamere di sorveglianza si vede bene l'auto che si schianta contro il muro uccidendo il pedone. La polizia sta indagando a fondo, ma tutto ciò che hanno porta a pensare che si tratti di un omicidio"
Spengo subito la televisione e spalanco gli occhi.
Tutto questo deve essere uno scherzo, un bruttissimo scherzo fatto per spaventarmi.
Non può essere vero, non posso aver ucciso un uomo.
Non abbiamo fatto niente e questo basta per stare tranquille, non è colpa nostra.
Invece si, la macchina che lo ha preso sotto è la mia e al volante c'ero io.
Sono un'assassina, ho ucciso un uomo innocente e forse con una famiglia.
"Tutto okay?" chiede Megan e la guardo annuendo.
"Si, sono solo stanca"
"Allora ti lascio riposare, però prima vorrei chiederti se ricordi qualcosa dell'incidente?" chiede e spalanco gli occhi.
"Ah ricordo che ho perso il controllo dell'auto e ho sbandato" dico vagamente e lei annuisce.
"Sei finita in un fosso colpendo un albero nella strada, fortunatamente c'era un uomo dietro di te e ha chiamato subito i soccorsi"
Eh? Ma chi scusa?
"Non ricordo l'uomo, com'era fatto?" chiedo e spero non sai che penso io.
"Era alto, capelli neri cenere e occhi azzurri, credevo di averlo già visto ma mi sbagliavo. Era appena arrivato in città, quindi"
Zac.
Non posso crederci, deve essere il karma questo.
Zac ha parlato con Megan e se l'avesse riconosciuta? O se avesse visto Sam?
Questo non va bene per niente, se mi ha scoperta mi ucciderà alla prima occasione.
Megan mi saluta ed esce dalla stanza chiudendo la porta alle sue spalle e in quel momento mi arriva un messaggio.
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Promised
RomanceAriet White, o meglio Ariet Evans, bionda e due occhi azzurri quasi grigi, è una ragazza con un passato difficile alle spalle. All'età di otto anni fu costretta ad andare a vivere con lo zio e la zia a Chicago per problemi familiari e lì proverà a l...